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Legambiente contro il piano casa: “No al cemento nell'agro romano”

L'associazione ambientalista: “Rivedere piano casa del Comune di Roma. No all'inutile sacrificio di 200 ettari di campagna romana vincolata, per realizzare 9.850 alloggi (38%) su 25.676 previsti, sì a politiche innovative a “saldo zero” basate su PRG vigente”

Legambiente contro il Piano casa del Comune, soprattutto in difesa dell'Agro Romano.  A poche ore dall’approvazione in Consiglio comunale del “piano casa” del Comune di Roma (Giovedì prossimo si aprirà la discussione), Legambiente presenta critiche circostanziate alla delibera capitolina e proposte per risolvere l’emergenza abitativa nella Capitale, con politiche innovative per garantire il diritto all’abitare, piuttosto che attraverso lo scempio della campagna romana con nuovo cemento nell’agro.

“Il piano casa del Sindaco Alemanno vede il proprio cuore nella campagna romana vincolata: su un insieme di 25.676 alloggi in previsione ben 9.850 sono individuati nell'Agro Romano, centinaia di migliaia di metri quadri per quasi due milioni e mezzo di metri cubi distruggerebbero duecento ettari del nostro meraviglioso territorio, è uno scempio che va fermato cambiando la delibera prima dell'approvazione in Consiglio comunale”, sostiene Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio. “Al contrario delle rassicurazioni del Sindaco, purtroppo le nostre peggiori previsioni rischiano di avverarsi, il bando per il reperimento di nuove aree agricole da destinare all'housing sociale sta dando i suoi frutti avvelenati, trasformando aree agricole pregiate in aree edificabili. Una scelta che peraltro non garantirebbe affatto il diritto alla casa per le fasce di cittadini più deboli, visto che solo tra i tremila e i seimila alloggi sarebbero destinati all'edilizia popolare mentre gli altri ventimila andrebbero sul mercato. Servono risposte concrete, cercando le soluzioni nel piano regolatore vigente, anche sul fronte degli affitti.”

L'associazione ha elaborato sette proposte già presentate nel novembre 2008 senza avere alcuna risposta dall'Amministrazione, nemmeno alla formale richiesta di audizione sul tema presentata alla competente Commissione consiliare. Un pacchetto di iniziative semplici e facilmente applicabili che permetterebbero, secondo le stime di Legambiente, di ricavare 29.000 unità abitative.

In particolare, si chiede, di: 1) avviare tutti i 35 piani di zona approvati con la delibera n. 53 del 2005 (7.673 appartamenti ricavati); 2) emettere un nuovo bando per il frazionamento degli appartamenti con grandezze superiori a 180 metri quadri (circa 7mila appartamenti); 3) avviare le centralità urbane e metropolitane da pianificare previste dal PRG, destinando la quota residenziale e flessibile prevista al mercato dell'affitto sociale (5.204 appartamenti ricavati); 4) piani di recupero urbano – art. 11 – mutare le destinazioni d’uso “residue” da commerciale a residenziale (1.813 appartamenti); 5) revisione del piano del commercio regionale nell’area romana (3.008 appartamenti); 6) nuovo bando per la “deterziarizzazione (1.600 appartamenti); 7) individuare all’interno degli 81 programmi integrati residenziali – print – aree di “completamento” per l’emergenza abitativa (3.000 appartamenti).









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