rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Salvini non si fida dei romani. Saltamartini all'angolo, a Roma comanda la Sbai

La costola leghista nella Capitale è già spaccata. Volpi e Saltamartini messi da parte, a favore di Centinaio e Sbai. Espulso da Noi con Salvini Luca Aubert, consigliere vicino a Pomarici

Una cena per ricompattare le truppe. Perché a un anno dal lancio della lista Noi con Salvini, e a pochi mesi dalla sfida elettorale per il Campidoglio, la costola leghista nella Capitale è già spaccata. Con due correnti pronte a fronteggiarsi per ottenere un posto al sole. Da un lato la deputata Barbara Saltamartini, vicina all’ex commissario Raffaele Volpi, che giovedì sera non si è presentata all’appuntamento a tavola con il grande capo; dall’altro, Souad Sbai, espressione capitolina di Matteo Salvini. Due aree che riflettono lo scontro nazionale tra il leader indiscusso, il segretario del Carroccio, e Roberto Calderoli. Il senatore che vuole strappare al ‘giovane Matteo’ il partito che fu padano.

Così l’incontro di giovedì scorso non è servito solo per discutere dell’ipotesi Alfio Marchini come candidato unitario del centrodestra - voluto soprattutto dall’ex Cavaliere Berlusconi - ma per capire chi sta con chi. Diretta conseguenza di una questione piemontese che si abbatte su Roma. Calderoli pressa Salvini per candidare la sua compagna, Gianna Gancia, alla segreteria piemontese. Lui risponde picche. Passando all’attacco, con l’estromissione di Volpi, uomo proprio di Calderoli, dal coordinamento del Lazio. Puntando tutto su Gianmarco Centinaio, capogruppo a palazzo Madama.

A pagare il conto è Barbara Saltamartini. La deputata vicina al vicepresidente di NcS, Volpi, sconta anche la sua vita privata. Sposata con quel Pietro Di Paolo, consigliere regionale, che ha aderito a Cuori italiani: un movimento che guarda al civico Alfio Marchini. “Un leggero conflitto d’interessi”, lo definisce un dirigente del Carroccio.

Così, a tavola con il leader mancano proprio la Saltamartini, che dovrebbe occuparsi dei rapporti con i comitati, e Barbara Mannucci, anche lei nella cabina di regia. Non si vede Marco Pomarici, presidente del consiglio comunale con Alemanno sindaco, Ncd transitato nella Lega dopo l’elezione alla Città metropolitana: “Non un bell’esempio di coerenza”, aggiunge ancora l’esponente leghista. 

A confermarlo l’espulsione di Luca Aubert, consigliere in Municipio I. Con Pomarici condivide il percorso dal Pdl a NcS, passando per Ncd. E che giovedì ha disertato la cena di finanziamento. Così come aveva saltato la raccolta firme al Pantheon per gli emendamenti contro il ddl Cirinnà sulle unioni civili.

Tutto il potere si sposta quindi nelle mani di Centinaio e dei suoi, con Souad Sbai che, dopo aver conquistato il segretario nazionale, stilerà il programma. "Sbagliare nomi e toppare le percentuali su Roma – conclude uno dei commensali di ieri sera –, per Salvini, significherebbe perdere la leadership nazionale in favore di quell’area che, come la Saltamartini e suo marito Di Paolo, scommette tutto su Marchini". Perché la partita più importante, quella di capo indiscusso del centrodestra, passa per il Campidoglio.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Salvini non si fida dei romani. Saltamartini all'angolo, a Roma comanda la Sbai

RomaToday è in caricamento