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Lega, Salvini sul futuro candidato: "Qualche idea ce l'ho". Ecco i nomi dei papabili

Il leader della Lega sui possibili volti per la corsa al Campidoglio. "Ancora non faccio nomi" precisa, ma il totocandidati è già partito

Dopo i blitz in giro per Roma e gli attacchi quotidiani a Raggi, in casa Lega scocca l'ora del toto candidati. Chi correrà a destra per la poltrona di sindaco della Capitale? Matteo Salvini, volente o no, lancia la palla. "Qualche idea in mente ce l'ho" dichiara a Rtl 102.5, ma, precisa, "non posso fare nomi". Un bluff forse, o forse i fantomatici nomi li ha in testa solo lui, perché fonti interne al partito assicurano che "di ufficiale non gira ancora nulla".  Restando però sull'ufficioso, si può delineare una rosa di papabili.  

C'è chi già scommette che l'ultima parola sarà di Fratelli d'Italia, salvo sorprese presente (e pesante) nella coalizione del 2021. Se così fosse, dopo il no di Giorgia Meloni che già ha corso senza successo nel 2016, potrebbe scendere in campo Fabio Rampelli, deus ex machina degli ex An che compongono una grossa fetta della destra romana, "di casa" nella Capitale e oggi forte del trend in crescita confermato alle regionali in Umbria (FdI ha toccato il 10%).

Se invece a esprimere il candidato fosse la Lega, si fa il nome di Giulia Bongiorno. Senatrice verde ed ex ministro della Pubblica amministrazione nel governo Conte I, avvocatessa in carriera, piace al Carroccio e ha la benedizione - per quanto conti a oggi - anche di Silvio Berlusconi, che l'ha promossa in un'intervista rilasciata al Messaggero: "Può andar bene, anche se resto sempre a favore di una candidatura di Bertolaso (Guido Bertolaso, ex capo della Protezione Civile, ndr)"

Altro nome che ritorna è quello di Alfredo Mantovano, magistrato e consigliere alla Corte suprema di Cassazione. Già contattato in via informale dal centrodestra nel 2016, allora da esponenti di Fratelli d'Italia oggi passati tra le truppe salviniane, si posiziona - punto considerato a favore - tra i profili oggi più tecnici che politici, nonostante le quattro legislature in Parlamento con l'allora Pdl. Nè Bongiorno né Mantovani però sono di Roma. Salvini invece, tra le dichiarazioni, si è fatto scappare che il suo uomo, o la sua donna, "sarà romano", o romana. 

E allora a voler pescare nella quasi neonata Lega territoriale il cerchio è stretto. Poco noto fuori dal Raccordo ma a lavoro da mesi per la costruzione di una squadra leghista nella Capitale, c'è Maurizio Politi, 35 anni, fino a un anno e mezzo fa in Fratelli d'Italia vicino all'ultracattolico Federico Iadicicco, ex consigliere provinciale. Capogruppo in Campidoglio, lo si vede sempre più spesso a fianco di Salvini nei continui sopralluoghi organizzati in città. Fuori dai giochi invece Claudio Durigon e Francesco Zicchieri, il primo coordinatore di Roma e provincia il secondo del Lazio, entrambi spendibili per le prossime elezioni regionali. 

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