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Politica Monteverde / Via Bernardino Ramazzini

Croce Rossa, 120 lavoratori senza stipendio da mesi. Protestano soccorritori e infermieri: "Così non possiamo vivere"

Crediti non riscossi dagli enti e salari a singhiozzo, la rabbia dei lavoratori della Croce Rossa di Roma: "Vogliamo essere pagati"

Un anno di retribuzioni a singhiozzo e tre mesi di stipendi ancora da riscuotere: navigano in acque di estrema crisi i lavoratori della Croce Rossa del Comitato Area Metropolitana di Roma Capitale. Alla base dei mancati compensi i crediti non ancora riscossi da più enti. Tra i presunti creditori Ares 118, l’ospedale San Camillo e il Comitato Nazionale. 

I lavoratori di Croce Rossa senza stipendio da 3 mesi

Così per i lavoratori della Croce Rossa, oggi in protesta sotto la sede di via Ramazzini, si apre il terzo mese di mancato stipendio. A fine gennaio è stata pagata la mensilità di ottobre, nei giorni scorsi quella di novembre: sui compensi futuri, con la speranza di ricevere a breve anche dicembre, però nessuna certezza. 

“È una situazione insostenibile: non solo vanno sbloccati con urgenza i pagamenti delle mensilità arretrate, ma deve essere garantita la regolarità dei pagamenti futuri. Altrimenti saremo costretti a proclamare sciopero, consapevoli che sarebbe un costo in più per gli stessi lavoratori e un disagio  per la cittadinanza” – ha scritto la Fp Cgil di Roma e Lazio in una nota. 

Protestano i lavoratori della Croce Rossa: “Vogliamo essere pagati”

Nonostante l’avvio del tentativo di conciliazione in Prefettura, con i presunti creditori, il Prefetto non ha ancora convocato le parti. Così gli operatori della Croce Rossa di Roma - autisti, soccorritori e infermieri su tutti - si fanno sentire. 

Davanti ai cancelli della sede di Monteverde striscioni, bandiere e fischietti. “Vogliamo soltanto i nostri stipendi, i nostri soldi: lavoriamo tutti i giorni e tutte le notti dell’anno, essere pagati è un nostro diritto” – dicono al megafono. “Così non possiamo andare avanti” – si sfogano i lavoratori di Croce Rossa

Protestano i lavoratori della Croce Rossa: “Vogliamo essere pagati”

La crisi di infermieri e operatori di Croce Rossa

Ad essere coinvolto quel personale quotidianamente impegnato nel servizio di emergenza territoriale in convenzione con Ares 118 e nei vari servizi con le Asl e aziende ospedaliere di Roma. Centoventi in tutto tra Emergenza Urgenza, Centro Trasfusionale, Accoglienza e pure Centro Educazione Motoria. Risorse importanti, nevralgiche in un sistema fragile. 

Da mesi svolgono le loro mansioni con la solita dedizione, nonostante le difficoltà personali a  vivere senza risorse, spesso nemmeno sufficienti a raggiungere il posto di lavoro. “Non pochi – sottolinea la Cgil – quelli che si sono dimessi per giusta causa nel corso dell'anno scorso”.

“Chiediamo il pagamento immediato  – scrive in una nota il NurSinddi tutte le spettanze economiche arretrate ad oggi dovute a tutti gli infermieri e lavoratori della Cri Roma”. 

I fondi necessari a colmare il dovuto sembrano esserci, almeno in parte. “È del 17 febbraio – fa sapere la Fp Cgil - la delibera del San Camillo Forlanini che, preso atto della questione, liquida le fatture 2019 per la donazione sangue, per un importo che riteniamo già sufficiente a regolarizzare i pagamenti”. 

Da qui la richiesta di “un intervento concreto” da parte di Croce Rossa. 

La crisi del Centro Educazione Motoria

Nella stessa situazione poi si trovano anchei lavoratori del Centro Educazione Motoria, sempre di Croce Rossa, convenzionato con la Regione Lazio: operatori che da 4 mesi, nonostante la regolarità delle rimesse regionali, sono senza stipendio. 

“Una condizione simile vissuta dai tanti lavoratori del settore delle ambulanze private, tra stipendi a singhiozzo, personale sotto inquadrato, volontariato mascherato e condizioni di lavoro ai limiti della legalità. Il lavoro merita rispetto e dignità: nel sistema degli appalti e degli accreditamenti, sono sempre i lavoratori, anello debole della catena, a rimetterci, e di conseguenza i cittadini che fruiscono dei servizi. Occorre far luce – dice la Cgil in  presidio a via Ramazzini - su un aspetto troppo spesso sottovalutato, su cui trasparenza, regole e diritti devono essere garantiti”. 

La replica della Croce Rossa: "Colmiamo ritardi con sforzo e ogni risorsa"

Consapevole delle difficoltà provocate dal ritardo delle rimesse dovute all'associazione da Enti e Pubbliche Amministrazioni e solidale con i propri lavoratori la Croce Rossa. "Ci teniamo a precisare però - ha scritto in una nota - che ogni sforzo e ogni risorsa a nostra disposizione viene impiegata per colmare i ritardi nel pagamento degli stipendi, che già si sono ridotti a due mensilità e che a breve saranno saldati, come già comunicato nella riunione di ieri di fronte ai lavoratori e alla rappresentanza sindacale. Il coordinamento amministrativo, resta disponibile ad ogni chiarimento, certo che i lavoratori che prestano la loro opera a favore di un'Associazione di Volontariato - si legge ancora - continuino a tenere presente che la Croce Rossa tiene al rispetto dei diritti di ciascun lavoratore"

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