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Mezzi guasti parcheggiati per strada: Atac senza Corpa 'perde' i bus

Al quarto giorno di protesta, lavoratori ricevuti in Prefettura

Un incontro con Atac e le aziende Corpa e Gis per sbloccare gli stipendi. Dopo quattro giorni di protesta, arrampicati sulle impalcature di un palazzo in ristrutturazione in piazza della Madonna di Loreto, i lavoratori addetti alla manutenzione e al recupero dei bus guasti per conto della municipalizzata capitolina sono stati ricevuti in Prefettura. La delegazione, alla quale hanno preso parte anche i rappresentanti sindacali di Usb, ha incontrato il viceprefetto, Lucia Volpe, "che si è presa l'impegno di convocare le parti istituzionali e le aziende coinvolte per una risoluzione tempestiva della problematica" spiega Michele Frullo, sindacalista Usb. 

La mobilitazione è scattata venerdì scorso, in concomitanza con lo sciopero di tutte le aziende di Roma Capitale indetto da Usb e con quello in Atac. "Mancano all'appello gli stipendi di luglio, agosto e la 14esima" hanno spiegato. Dopo quattro giorni senza risposte, questa mattina i lavoratori hanno deciso di far sentire maggiormente la propria protesta "iniziando ad attraversare in maniera pacifica Piazza Venezia" racconta Fabiola Bravi dell'Usb. Sono scaturiti momenti di tensione, con le forze dell'ordine intente ad impedirgli di raggiungere la piazza. Un lavoratore in sciopero della fame e della sete da quattro giorni, fa sapere ancora il sindacato, "si è sentito male ed è stata chiamata l'ambulanza e i vigili del fuoco". E altri hanno accusato malori "dopo i tafferugli e sono stati visitati dagli operatori del 118". In tarda mattinata, è arrivata la convocazione in Prefettura. 

Non solo gli stipendi. La protesta dei dipendenti Corpa sta già avendo pesanti conseguenze anche sul servizio cittadino. Da alcuni giorni, infatti, sono numerose le vetture ferme al bordo delle strade o in prossimità delle fermate del bus che, dopo aver registrato un guasto, restano a lungo in attesa di essere recuperate e aggiustate. Solo nel deposito di Tor Pagnotta, per esempio, sono 14 i bus rimasti a piedi. E con meno mezzi in circolo sulle strade, anche il servizio potrebbe subire dei rallentamenti. "Senza stipendio è diventato impossibile recarsi presso i depositi, per questo si sta verificando una sospensione spontanea del servizio" continua Bravi. "Anche questo aspetto è stato rappresentato alla viceprefetta. Senza pagamento degli stipendi, sarà impossibile riprendere il servizio". 

Sulla protesta non può non pesare il via libera del Tribunale al concordato preventivo. Atac ha 60 giorni di tempo per presentare la proposta definitiva e nel frattempo non potrà effettuare pagamenti su "crediti anteriori". Quindi nemmeno saldare fatture arretrate con le aziende in appalto con possibili conseguenze sui lavoratori e sulla tenuta dei servizi. "Alcune aziende hanno iniziato a non pagare, altre a proporre riduzioni orarie e altre ancora ad avanzare ipotesi di licenziamento con la conseguenza che i servizi potrebbero andare in tilt" continua Bravi. "Il pagamento degli stipendi, però, è un atto dovuto". 

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