Lavoratori di Auchan in sciopero: "Trasferimenti a Fiumicino sono licenziamenti mascherati"
Oggi il sit in fuori dal centro commerciale al Collatino
Braccia incrociate per i lavoratori di Auchan al Collatino, in presidio questa mattina davanti alla struttura con i rappresentanti delle sigle sindacali. Lo sciopero dei lavoratori è durato l'intera giornata. A sollevare l'agitazione il fallimento della trattativa tra le parti sociali sugli esuberi, culminata con l'annuncio di trasferimento per 15 lavoratori a tempo pieno (o 30 part time). Le prime lettere sarebbero partite già nella giornata di ieri.
"A fronte di esuberi per 15 fte (full time equivalent, ndr) l'azienda ha proposto una riduzione drastica del 17 per cento del monte ore" ha spiegato Giulia Falcucci segretario Fisascat Cisl Roma. "La proposta è stata bocciata in assemblea e l'azienda ha rilanciato con trasferimenti sulla sede di Fiumicino che partiranno già dal 1 marzo". Ma andare a lavorare a Fiumicino vuole dire spostarsi in un altro Comune, a 70 chilometri di distanza.
"Un licenziamento mascherato" per Falucci, che promette di dare battaglia. "Lo stato di agitazione proseguirà tutta la prossima settimana. Anche perché siamo certi che l'organizzazione dell'ipermercato di Collatino sarà impossibile dopo il trasferimento dei 15 lavoratori". Ragion per cui, "continueremo con le nostre azioni di lotta per far tornare l'azienda al tavolo e trovare soluzioni condivise".
L'ennesima vertenza che interessa il colosso francese della grande distribuzione, a due anni dall'avvio di una procedura di mobilità per oltre 1400 lavoratori. Si concluse con un accordo al ministero del Lavoro sull'incentivo all'esodo volontario: 20 mensilità per chi avesse rinunciato a opporsi al licenziamento. Aderirono circa 1200 lavoratori.