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Il Comune non paga i nidi, Baldassarre: "Ci stiamo lavorando, ma il fenomeno va ridimensionato"

Parla l'assessore sugli asili convenzionati, in protesta da mesi per i mancati pagamenti da parte della pubblica amministrazione

Garantisce iter più snelli per i pagamenti ai nidi convenzionati, in ginocchio dopo mesi di fatture non retribuite dall'amministrazione comunale, ma in parte, con i numeri in suo possesso (ma solo parziali, quelli del dipartimento e non della Ragioneria), sostiene che il fenomeno sia da ridimensionare. L'assessore a Scuola e Sociale Laura Baldassarre, convocata in commissione Trasparenza, promette interventi celeri, a quattro mani con il titolare al Bilancio Gianni Lemmetti, per venire incontro ai gestori degli asili in concessione. E rimanda al mittente ogni accusa: "Non c'è nessuna volontà politica di mettere all'angolo i nidi privati". 


Assessore, i gestori dei nidi stanno protestando da settimane per pagamenti mancanti che ammontano a centinaia di migliaia di euro. Che risposte può dare?

Questa mattina (in commissione Trasparenza, ndr) abbiamo dimostrato grande attenzione al tema, portando sul tavolo dei dati certi. Dal dipartimento Scuola la stragrande maggioranza delle fatture va a buon fine. Ce ne sono alcune in cui il mancato pagamento è dovuto a degli errori di compilazione degli atti da parte dei gestori. 

Questo per quanto riguarda il dipartimento. Poi le fatture passano alla Ragioneria. Il risultato è che i titolari dei nidi che vantano crediti non sono pochi...

Ci siamo visti anche la settimana scorsa con l'assessore Lemmetti e ci rivedremo la prossima, stiamo lavorando per snellire l'iter di pagamento, va spacchettato e stiamo procedendo a un'analisi puntuale di ogni livello, municipi, dipartimento, Ragioneria, per capire bene come possiamo riformarlo al meglio. 

Però c'è anche un oggettivo problema di carenza di personale. 

Anche su questo stiamo lavorando per rafforzare gli uffici preposti. E poi a dicembre sono arrivati i fondi ministeriali dello 0-6 (circa 10 milioni di euro, ndr) che consentiranno di abbassare le tariffe delle iscrizioni ma anche i costi ai gestori.

La giunta Raggi ha di fatto privilegiato i nidi a gestione diretta vincolando la scelta delle famiglie, obbligate nelle prime tre opzioni a optare per strutture pubbliche. C'è chi sostiene che i mancati pagamenti facciano parte di un disegno politico che vuole mettere in ginocchio i convenzionati. Cosa risponde? 

Non c'è nessuna volontà politica, è solo una questione burocratica, ma le procedure andranno a migliorare. Poi i numeri vanno ridimensionati, i ritardi non sono di più di due mesi in quasi tutti i casi, insomma il fenomeno è stato un po' urlato sui giornali.

Per finire, sulla strategia di privilegiare nidi pubblici. Chi la accusa parla di asili mezzi vuoti e di famiglie che si iscrivono ai convenzionati privatamente pur di aggirare la scelta obbligata dal Comune.   

Rispondo con i dati. Roma ha una copertura di iscrizione ai nidi del 29,2 per cento nell'anno 2017/2018. L'Italia del 12,6 per cento. E' la terza città su tredici grandi comuni. 


 

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