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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

Viabilità, rivoluzione in via del Corso: sarà pedonale da largo Goldoni a piazza del Parlamento

Il progetto, allo studio della commissione Mobilità del Campidoglio, prevede una serie ulteriori modifiche a tutto il quadrante

Piazza Venezia, via del Corso, via del Tritone, piazza Barberini. Il Campidoglio studia modifiche importanti alla viabilità del cuore del Centro storico, preso d'assalto da traffico e sosta selvaggia. Il 18 aprile in Commissione mobilità la discussione di un progetto che potrebbe rivoluzionare molto presto il quadrante. Al centro la pedonalizzazione del tratto che va da largo Goldoni all'incrocio con piazza del Parlamento, da attuare a stretto giro. Nel medio periodo, invece, potrebbe arrivare il senso unico, con una corsia preferenziale per i soli autobus e taxi, da piazza Venezia fino a via del Tritone, con l'allargamento dei marciapiedi e una serie di cambiamenti anche su piazza Venezia e via del Tritone. 

Le novità sono state illustrate durante la riunione della commissione Mobilità del Comune di Roma del 18 aprile, alla presenza dei tecnici dell'agenzia Roma servizi per la Mobilità. La notizia più importante è proprio quella relativa al tratto di via del Corso tra largo Goldoni e l'incrocio con via delle Convertite e piazza del Parlamento. Su questo tratto di strada arriverà una pedonalizzazione integrale voluta dalla Prefettura e dal comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza come misura anti terrorismo. A pesare, probabilmente, la paura che la strada, fortemente interessata dal flusso pedonale, possa diventare una rampa di lancio per auto o mezzi "impazziti" e diretti fino a palazzo Chigi a grande velocità. In questo modo via del Corso diventerà pedonale da piazza del Popolo a piazza del Parlamento senza alcuna interruzione. 

Sul tavolo, poi, ci sono tutte le altre modiche ipotizzate dall'agenzia per il tratto che arriva a piazza Venezia. Se venisse trovato l'accordo tra Comune e parti interessate, a partire da I Municipio, Polizia locale e Sovrintendenza, l'idea è quella rendere il tratto di via del Corso da piazza Venezia a via del Tritone un senso unico per il solo trasporto pubblico (oltre che per le categorie con eccezioni) in direzione Tritone (entrando cioè da piazza Venezia), con il conseguente allargamento dei marciapiedi, per permettere una passeggiata più comoda, e una serie di varchi piazzati all'incrocio con le stradine laterali per impedire di bypassare il divieto di transito alle auto private. 

Ma non è tutto: la rivoluzione di viabilità sul Corso comporterà altre modifiche sulle strade adiacenti. Via del Tritone, ad esempio, diventerà un doppio senso su corsia preferenziale, preclusa quindi al traffico privato a salire, tra piazza Barberini e l'incrocio con il traforo. Le poche auto private in arrivo da piazza del Parlamento, dopo un breve tratto su via del Corso, saranno obbligate come oggi a girare a sinistra su via del Tritone per poi salire fino all'incrocio con il traforo.  Potranno girare a destra sotto il traforo stesso o a sinistra in via Crispi senza poter raggiungere piazza Barberini per la suddetta isituzione del corsia preferenziale a salire. Il traforo diventerà una strada a doppio senso per le auto private (oggi accessibile solo alle auto in arrivo da via Nazionale).

E infine si ipotizzano novità anche per piazza Venezia. Il presidente dell'agenzia Stefano Brinchi, su questo non si è voluto sbilanciare. Ma tra le ipotesi allo studio, elencate anche dal presidente della commissione Enrico Stefano, c'è l'istituzione di un viale centrale al posto dell'aiuola con l'allargamento dei marciapiedi laterali sotto palazzo Venezia e il palazzo delle Assicurazioni Generali (il suo quasi "gemello" sull'altro alto dello slargo) fino quasi al centro della piazza. Il viale centrale fluidificherebbe il passaggio dei mezzi verso via del Corso e pulirebbe la prosecuzione della corsa di autobus, e in prospettiva del tram 8, verso via dei Fori imperiali. Sparirebbe, dunque, la funzione di rotatoria di piazza Venezia. "Quella di oggi è solo l'inizio della discussione- ha commentato Stefano- Si tratta di una sfida molto difficile ma questo progetto è la base su cui lavorare tutti insieme". 

(Fonte Agenzia Dire)

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