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Jannuzzi-Venturini: "Il pasticcio Ztl e il Tar annulla l’aumento delle tariffe"

"Plaudiamo alla sentenza del Tar che ha giustamente annullato le assurde tariffe ZTL"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RomaToday

Roma -"Plaudiamo alla sentenza del Tar che ha giustamente annullato le assurde tariffe ZTL poste da questa Amministrazione. - A renderlo noto la coordinatrice del Lazio Renata Jannuzzi e il coordinatore di Roma Antonfrancesco Venturini dei Popolari per l'Italia - "In tempi non sospetti avevamo promosso una raccolta firme, che ha avuto grande successo, contro gli aumenti ed avevamo già rilevato come, dette tariffe abbiano subito un rincaro anche fino al 1200% snaturando completamente quella che è la finalità della tariffazione ("…forma mediata di disincentivazione dell'uso dei veicoli a motore per il trasporto individuale privato attraverso l'intervento sulla domanda di mobilità" cfr. Cic.n.3816/97 Min.Trasporti), per diventare uno strumento di reperimento di risorse e, quindi, uno strumento per fare cassa, ed è naturale che, a fronte di un tale abnorme provvedimento, i cittadini si sarebbero mossi non solo con dissenso politico, ma anche in sede giudiziaria.

Ed ecco, quindi, la sentenza del Tar che ha fatto giustizia.

È di comune percezione il principio secondo cui la tariffazione per i residenti non possa essere una vera e propria tassa, tale da incidere pesantemente sul budget familiare e/o imprenditoriale, per cui essa, sia pur teoricamente possibile, deve essere particolarmente leggera ed unicamente mirata alla disincentivazione all'uso dei veicoli privati, giammai potrà essere una limitazione effettiva alla mobilità dei residenti e di chi lavora nelle zone ZTL, come è, invece, avvenuto con l'incredibile ammontare voluto dalla nostra Amministrazione Capitolina.

Principi costituzionali, sia italiani che comunitari, garantiscono la libertà dell'individuo e l'uguaglianza, per cui è evidente che qualsiasi provvedimento che crei, senza un'adeguata giustificazione, impedimenti alla mobilità e diseguaglianze tra cittadini, sia illegittimo.

Per non parlare, poi, della Circolare n.3816/97 del Ministero dei Trasporti che detta chiare linee guida della tariffazione, stabilendo questi principi fondamentali:

1."la tariffazione degli accessi alle zone a traffico limitato si inserisce nelle strategie generali d'intervento per migliorare la mobilità urbana …. rappresenta una forma mediata di disincentivazione all'uso dei veicoli";

2.la domanda di mobilità privata "non può essere in alcun modo limitata, ma unicamente orientata verso modalità alternative di trasporto … ne deriva che la tariffazione degli accessi non può essere considerata una misura a se stante, ma deve essere studiata ed attuata nell'ambito delle strategie generali d'intervento del Piano urbano del traffico";

3.le tariffe devono essere "articolate e differenziate, se relative ad utenti che sostano su spazi pubblici stradali non soggetti a tariffa di sosta, ovvero che sostano su altri spazi pubblici stradali soggetti a tariffa o su spazi privati." -

Nessuno dei su detti principi pare sia stato rispettato, pertanto non stupisce che il Giudice Amministrativo abbia annullato le assurde tariffe.

A questo punto che succederà?

Appare plausibile - concludono Jannuzzi e Venturini - che se la sentenza diventerà definitiva, tutti gli aumenti cadrebbero nel nulla e quali sarebbero le conseguenze sul bilancio, già magro, della Capitale, con una possibile pletora di richieste e cause per la restituzione di quanto incassato in più?

Insomma un ennesimo pasticcio."

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