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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Ippodromo Capannelle appeso alla proroga: "Senza certezze sugli investimenti si chiude"

Il Comune ha già pronto il bando ma i tempi sono lunghi

Per scattare una fotografia della situazione basterebbe aprire il calendario dei Gran Premi del Trotto, pubblicato il 21 giugno scorso dal Ministero delle politiche agricole: il Derby del prossimo 23 settembre non si disputerà a Roma, all’Ippodromo di Capannelle, ma a Napoli. Il motivo, questa l’ipotesi più accreditata, potrebbe risiedere proprio in lavori di ristrutturazione all’impianto di illuminazione il cui iter di approvazione è congelato da qualche anno. “Uno schiaffo”, come lo ha definito questa mattina l’assessore allo Sport del Comune di Roma, Daniele Frongia, presente ad una seduta della commissione capitolina Sport, richiesta dal consigliere di Fdi Fabrizio Ghera per discutere del futuro dell’ippodromo romano. 

Una struttura che ha ben altri calendari decisivi di fronte a sé, così come emerso nel corso della commissione di oggi, dagli esiti ancora da definire. La prima data è il 25 luglio, giorno in cui il Consiglio di amministrazione della concessionaria, la Hippogroup Roma Capannelle Srl, approverà un bilancio decisivo, quello che dirà se è possibile proseguire con le attività. La seconda è il 18 agosto, termine entro il quale, sulla base del nuovo regolamento di gestione degli impianti sportivi di Roma Capitale, la società potrà presentare richiesta di prolungamento della concessione. 

La situazione è tesa dall’autunno scorso. Prima l'azione del Comune che, di fronte alla scadenza della concessione il 31 dicembre del 2016, ha diffidato la società a lasciare l’impianto entro il 15 maggio 2018. Poi il ricorso al Tar da parte del gestore privato per chiedere l’annullamento di tale atto, che ha portato l’amministrazione a sospendere la decisione iniziale “nelle more della decisione del tribunale amministrativo”. Così Hippogroup è rimasta nell’impianto ma la sua permanenza nei prossimi anni è ancora tutta da definire.

Mentre l’assessore illustra il quadro, la sala della commissione di via del Tritone 146 è stracolma di lavoratori, tanto che una trentina di dipendenti è stata costretta a rimanere fuori. “Sulla base dell’articolo 22 delle norme transitorie del nuovo regolamento” ha spiegato Frongia “la Hippogroup può presentare istanza di prolungamento della concessione, che verrà valutata dagli uffici entro 90 giorni e quantificata sulla base degli investimenti effettuati”. I termini scadono il 18 agosto e, considerando tre mesi per prendere in carico la proposta, l’iter potrebbe concludersi tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre. “Se non dovesse andare a buon fine il nuovo bando è pronto” ha aggiunto Frongia. Poi ha specificato: “Al momento, però, da Hippogroup non è ancora arrivato nulla”. Agli uffici “è pervenuta però una proposta di project financing che verrà sottoposta a istruttoria: se lo riterremo un progetto valido verrà messo a bando, altrimenti il nostro bando è già scritto”. 

Una parte del timore dei dipendenti e degli operatori del settore, “per un indotto che conta oltre 500 persone”, è proprio dovuto ai tempi. Il ‘piano B’ rappresentato dal bando richiede diversi mesi, se non più di un anno. Il dialogo tra comune e società è aperto ma “se Hippogroup dovesse decidere di lasciare Capannelle” contesta un lavoratore “il giorno dopo si chiude e noi andiamo tutti a casa”. Sulle loro teste, infatti, pesa da alcuni mesi una procedura di mobilità. Non solo. Sul quadro complessivo pesa anche il ricorso al Tar che sta proseguendo il suo iter. A riguardo è il consigliere dem Orlando Corsetti ad esternare la sua preoccupazione: “Qualora il tribunale si dovesse esprimere contro l’operatore privato nemmeno la sindaca potrebbe più opporsi al rilascio del bene”.

Molto si deciderà all’incontro tra i vertici di Hippogroup e dell’amministrazione in programma per il prossimo 24 luglio, un giorno prima del consiglio di amministrazione che dovrà votare un bilancio decisivo per la sopravvivenza della società. “Prima di quella data chiederemo formalmente al Comune di chiarire se il canone da sostenere resta pari a quanto pagato fin’ora, 66 mila euro all’anno” ha spiegato a margine Danilo Di Caprio, direttore esecutivo della società. “Ai fini dell’approvazione del bilancio è inoltre necessario avere garanzie che, qualora dovesse subentrare un nuovo gestore, potremo rientrare di quanto investito”. Hippogroup è pronto a preparare anche istanza di proroga, sulla base del nuovo regolamento. “Ricordo che nel 2013 la Giunta capitolina, c’era ancora Alemanno, approvò un’istanza di prolungamento che pianificava investimenti per 20 milioni di euro fino al 2028. La nostra istanza sulla base delle norme transitorie sarà in linea con quanto è già stato elaborato” ha concluso. 

“Questa amministrazione ha l’obiettivo di non chiudere l’impianto e lavorare insieme all’attuale (ex) concessionario” le parole di Angelo Diario, presidente della commissione capitolina Sport. “Speriamo che Hippogroup presenti istanza di prolungamento così che si possa autorizzare l’attività per altri tre o quattro anni e arrivare in tempo all’espletamento della procedura del bando”. Prima, però, bisogna passare l’estate. 

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