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La Roma che verrà costerà 22 miliardi di euro in 10 anni

I 225 progetti del Piano strategico di Sviluppo avranno un costo totale di 21,9 miliardi di euro. I progetti sono contenuti in 4 macrobiettivi e in 2 temi progettuali. Ogni progetto "ha già la sua potenziale copertura economica e finanziaria identificata"

Tutti i progetti delineati all'interno delle due giorni “Stati Generali” possono attuarsi solo se l'economia romana si rimette in moto”. Il Sindaco Alemanno nel suo intervento agli stati generali è chiaro: servono soldi per costruire la Roma che verrà. Tanti soldi e per trovarli le strade sono molteplici: economia che riparte, finanziamenti privati, risorse europee, piani di rientro per Roma Capitale.

I NUMERI - I 225 progetti del Piano strategico di Sviluppo avranno un costo totale di 21,9 miliardi di euro. I progetti sono contenuti in 4 macrobiettivi e in 2 temi progettuali. Ogni progetto "ha già la sua potenziale copertura economica e finanziaria identificata". Sia pubblica, con finanziamenti europei, nazionali, regionali, sia privata. Il costo totale sarà di 21,9 miliardi di euro. "Le risorse pubbliche già attivate - ha elencato o Paolo Glisenti, coordinatore del Comitato di indirizzo e coordinamento- sono 3,5 miliardi di euro; 240 milioni sono quelle private". Quanto alle risorse da attivare, "quelle pubbliche ammonteranno a 7,7 miliardi, quelle private a 10,4 miliardi".

ALEMANNO - Così il Sindaco Alemanno: "E' di 1 a 10 il rapporto tra gli investimenti che saranno necessari da parte di Roma Capitale e il totale degli investimenti", sottolinea il sindaco che ribadisce la sua convinzione che il piano strategico di sviluppo "possa e debba servire per fare in modo che Roma traini l'Italia fuori dalla crisi". Secondo il primo cittadino: "a Roma possiamo realizzare una crescita del Pil del 3% e spingere dello 0,28% il Pil nazionale. Realizzare 327mila posti di lavoro in dieci anni: più di 30mila posti di lavoro nuovi ogni anno".

"Il Piano strategico di sviluppo, tra progetti pilota e correlati, muove nel suo complesso 22 miliardi di investimenti - ha sottolineato il sindaco - Di questi quasi tre quarti possono venire da risorse europee e dai privati. E questo anche a prescindere dal progetto olimpico. Mentre la parte di volano pubblico necessaria, in un tempo di risorse pubbliche scarse come questo, è minima". Ma per queste ragioni "bisogna avere progetti concreti, finanziabili, con tempi certi, con cui si possa andare in giro per il mondo a dire: venite e investite a Roma", ha detto Alemanno.

LA CRISI - Nonostante la città abbia attraversato il duro periodo di crisi economica del 2009, risulta attualmente la città più evoluta con il maggior numero di imprese, spiega Giancarlo Cremonesi, Presidente della Camera di Commercio di Roma. Antonio Marzano, Presidente del Consiglio Nazionale dell'Economia e del lavoro, parla della città come strumento politico di competitività, sia dal punto di vista sociale che culturale.

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