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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Roma a luci rosse, Belviso: "Marino è latitante, Alemanno almeno ci provava"

Sul tema prostituzione parla Sveva Belviso, ex vicesindaco di Roma e attuale capogruppo Ncd in Campidoglio: "Senza una legge nazionale il problema è irrisolvibile, io sono da sempre per l'abolizione della legge Merlin"

Si smarca dall'idea dei quartieri 'a luci rosse' lanciata da Marino, nient'altro che "pericolose forme di ghettizzazione". Ben diversi dalle case chiuse che garantiscono invece forme di tutela contro lo sfruttamento delle ragazze. Da anni infatti si batte per la loro riapertura, con abolizione della legge Merlin. Sveva Belviso, capogruppo Ncd in Campidoglio ed ex vice sindaco di Roma, interviene sulla prostituzione, che continua ad assediare interi quadranti della città: "Nessuno ha risolto il problema, ma almeno Alemanno ci provava". 

Le prostitute in strada ci sono e forse ci saranno sempre. Il fenomeno romano ha subito qualche evoluzione dal 2008, dal governo Alemanno? 

Al di là dei dati, la percezione che ne hanno i cittadini è sempre la stessa. Non è cambiato molto. Con Alemanno le ordinanze all'inizio funzionavano, perché le ragazze in strada credevano fosse una legge con risvolti penali, quando poi si sono rese conte che non oltre la multa non si poteva andare sono tornate pian piano dov'erano. Almeno l'amministrazione passata ci provava ad affrontare il problema, questa è latitante. 

Il discorso è sempre lo stesso: senza un intervento del governo nazionale il problema è irrisolvibile. Concorda? 

Si, con le misure applicabili a livello locale il fenomeno viene semplicemente spostato, da una strada all'altra, con tutte le sue concause. 

Lei vive in uno dei quartieri assediati dalla prostituzione, l'Eur. 

Sì, qui è il regno. Non è facile vivere in questo quartiere, ci sono degli oggettivi disagi, perché si sa, il fenomeno porta con sè una serie di episodi di microcriminalità. E un clima di desolazione generale. Io ho una figlia di 15 anni, dopo le 20 non la faccio uscire di casa. 

Proprio all'Eur, a livello municipale, si prova a intervenire con l'incremento di telecamere di sorveglianza. Tra le misure applicabili a livello locale, quale pensa siano le più efficienti? 

Ripeto, da fare c'è pochissimo, senza l'appoggio a livello centrale non si risolve. Tra le cose possibili da fare penso a divieti di esercizio in alcune zone, tipo vicino alle scuole. Così almeno in determinate parti del territorio si potrebbe eliminare il disagio.

Esattamente il contrario di quanto proposto dal sindaco Marino, dei quartieri 'a luci rosse' dove dire "qui si può"...

Infatti sono assolutamente contraria a quanto detto dal sindaco. In primis non si farebbe altro che accentuare la ghettizzazione e lo svilimento ulteriore delle condizioni di lavoro in cui operano le donne. Sarebbe un po' come mettere su uno zoo con le ragazze da andare a visitare. E poi si finirebbe per rendere inaccessibili alcune aree della città agli stessi romani, penso ad esempio ai parchi. Sono d'accordo piuttosto con la riapertura della case chiuse.  

Sì, è da sempre la sua battaglia...

E' una battaglia realista. Nel senso che se ci fosse una bacchetta magica per eliminare la prostituzione e lo sfruttamento di queste ragazze io sarei la prima firmataria. Ma visto che eliminare il fenomeno direi che è impossibile, lo Stato deve decidere cosa fare, non può far finta di niente. O si stabilisce che è un reato, e lo si persegue come tale, o si legalizza. A mio parere la legalizzazione è sinonimo di tutela nei confronti delle donne che la praticano. La zonizzazione proposta da Marino è tutt'altro, non prevede alcuna forma di assistenza nei loro confronti. 

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