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“Le Ronde sono una resa dello Stato, ma se autorizzate io ci sono"

Ambrosetti, segretario de La Destra nel XII municipio e organizzatore delle cosiddette “ronde rosa” attacca: “Le forze dell'ordine lavorano senza l'equipaggiamento adatto, per la sicurezza bisogna migliorare il loro lavoro”

“Sono contrario alle ronde, ma se le si renderà legali sono pronto a ripartire”. Parola di Stefano Ambrosetti segretario de La Destra del XII Municipio, che di fatto è stato l'unico in Italia ad essere stato denunciato come rondista. “Rischio fino a 5 anni di carcere, solo perchè dei guardiaparco non volevano far entrare me e dei cittadini nel parco della Caffarella. Non siamo stati neanche identificati, non sapevano neanche dove portare la denuncia che poi è stata notificata presso la sede del XII municipio. E' una situazione con molti lati oscuri”, ci spiega Ambrosetti.

Ora che di ronde si torna a parlare per il prossimo voto sul decreto sicurezza, per la richiesta di Maroni al raduno di Pontida e per l'iniziativa delle ronde nere, Ambrosetti chiede al Sindaco Alemanno di prendere una posizione ufficiale sull'argomento: “Il sindaco Alemanno cosa fa adesso? Prende necessariamente le distanze dall'impiego di ronde sul territorio romano o le accetta? Io sono pronto a ripartire. Sono contrario, ma se serve per garantire la sicurezza gruviera non posso tirarmi indietro”.

Secondo alcuni proprio questo continuo parlare di ronde e di giustizia fai da te sta creando un clima di avversità e di sfiducia nei confronti delle forze dell'ordine. Ambrosetti è d'accordo, tanto da affermare che più che le ronde, da lui definite “una resa dello Stato” è necessario dotare polizia e i carabinieri di mezzi adeguati: “Le forze dell'ordine lavorano senza l'equipaggiamento adatto. Oltre ad essere sotto organico, mancano dell'equipaggiamento basilare per svolgere il normale servizio. Giusto per fare un esempio hanno radio talmente obsolete che non possono allontanarsi più di tanto dalle proprie auto altrimenti l'apparecchio non funziona più. E' una cosa assurda”.

Ambrosetti prende le distanze anche dalle cosiddette “Ronde Nere” di Milano. “Le ho trovate un'esagerazione, una cosa che è lontana della vera sicurezza e più vicino ad un'idea di una seconda polizia. Sinceramente mi hanno dato fastidio”.

Se ronda deve essere che sia una ronda partecipata dai cittadini come lo sono state quelle dei mesi scorsi organizzate dal partito de La Destra: “Le mie ronde, più volte così chiamate solo per un fatto mediatico, sono in realtà gruppi di liberi cittadini aderenti ad un partito politico de La Destra che andava in giro solo con un giubbetto fluorescente, cappellino, torcia e cellulare. Quindi se le ronde sono autorizzate, a questo punto io sono pronto a riattivarle per garantire la sicurezza dei cittadini senza se e senza ma”.

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