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Martedì, 16 Aprile 2024
Politica

INTERVISTA | Di Stefano punta tutto su Salvini: "Insieme batteremo Renzi e Marino"

Con il soggetto politico 'Sovranità' Di Stefano è a fianco di 'Noi con Salvini' nella Capitale. "Matteo è l'unico che può sconfiggere la sinistra" ha spiegato a Romatoday in un'intervista

Dopo la manifestazione del 28 febbraio scorso, Matteo Salvini riparte da Roma. L'evento in programma lunedì sera al Teatro Brancaccio infatti si chiama proprio, 'Roma: si riparte da qui'. Insieme a lui quel 'Noi con Salvini' del senatore leghista Raffaele Volpi e Simone di Stefano che, messa nel cassetto Casa Pound, è entrato nel progetto con il soggetto politico 'Sovranità'. Nel calderone della proposta politica c'è l'uscita dall'euro, c'è l'immigrazione. Ma sopra ogni programma c'è un punto fermo: il carro del leader leghista è vincente.

Dopo la manifestazione del 28 febbraio scorso, lunedì l'evento al Teatro Brancaccio. Il titolo: “Roma, si riparte da qui”. Di che punto di partenza si parla? 

Innanzitutto la costruzione a Roma del progetto politico di Salvini. Un progetto dove stanno confluendo tutti i movimenti che vendono in lui il punto di riferimento contro Matteo Renzi. Per quanto riguarda la Capitale, costruiremo un fronte per mandare a casa Ignazio Marino. 

Sul palco della manifestazione di febbraio lei ha affermato di condividere tutti i punti del programma di Salvini. Anche Salvini condivide tutte le vostre idee oppure ci sono elementi su cui continuerete a lavorare da soli?

Come ho ricordato più volte ci uniscono tre punti programmatici. L'affermazione di una sovranità monetaria e l'uscita dall'euro; 'prima gli italiani' e stop immigrazione. Naturalmente coltiviamo anche tematiche che non sono trattate dalla Lega Nord. Ma Matteo Salvini rimane il centro della coalizione. Sovranità sarà l'ala destra dell'alleanza.   

Che soggetto politico sta nascendo? 

Non sono io a dover stabilire il tipo di soggetto politico da costruire. La nuova legge elettorale cambia le carte in tavola e sarà Salvini a decidere come scendere in campo. L'obiettivo più importante della coalizione è uno: portare il leader della Lega Nord al ballottaggio con Renzi. 

Lei parla delle elezioni nazionali. E a Roma?

A livello romano si tratta di conoscerci e contarci. E soprattutto valutare il livello di coinvolgimento della figura del leader del Carroccio che secondo noi è alto. Da un lato c'è un lavoro politico nei territori e nelle borgate, dall'altra ci sono già diversi consiglieri comunali e municipali che sono entrati nelle liste di Noi con Salvini. Anche a Roma naturalmente dovremo arrivare a una candidatura forte contro Ignazio Marino. 

Si è fatto anche il suo nome nei mesi scorsi. Cosa ne pensa?

Su Roma serve una candidatura forte e io sono già stato candidato. Insieme decideremo la scelta migliore, c'è tempo. 

In un'intervista a Romatoday Salvini definiva “spendibile” la candidatura di Giorgia Meloni come sindaco di Roma. È così anche per lei? 

Qualsiasi nome è spendibile se afferma chiaramente che Matteo Salvini è il leader e che è lui il nome da contrapporre a Renzi e alle sinistra italiana. Posto questo paletto per me può candidarsi anche Silvio Berlusconi. 

Dal punto di vista elettorale, parliamo delle percentuali che avete raccolto alle ultime urne, il suo movimento non può far altro che guadagnare da un'alleanza con Salvini. Perché, secondo lei, Salvini ha cercato questa alleanza con Casa Pound? 

Prima una precisazione. Non parliamo di Casa Pound ma di Sovranità che al suo interno raccoglie consensi più vasti fino a consiglieri ex Forza Italia. Casa Pound non sarà più presente sulla scheda elettorale. Non contano le percentuali ma la voglia di costruire un progetto politico con Salvini pur non essendo leghisti. Inoltre la nostra è una struttura radicata anche a Roma e al Sud. I partiti oggi non hanno più militanza. La Lega Nord è l'unico che porta con sé la stessa nostra storia di militanza. 

A proposito di storia. Un partito di stampo secessionista come si coniuga con una realtà nazionalista come la vostra?

Il secessionismo è un tema che la Lega Nord di Salvini non ha più trattato. Noi siamo la dimostrazione che se gli italiani si mettono insieme possono fare qualsiasi cosa. Detto questo, permangono per esempio forti spinte in Veneto. Hanno il diritto di essere arrabbiati con lo Stato centrale anche se credo che il loro problema non si risolva con la secessione ma abbassando le tasse e ristabilendo un rapporto sano tra Enti locali e Stato. 

Prima della manifestazione del 28 febbraio il segretario della Lega Nord ha raccontato a Romatoday di non conoscerla personalmente. Vi siete sentiti dopo quell'occasione?

Certo. Il rapporto è continuato e abbiamo raggiunto accordi in molti territori. Non in tutti però, come per esempio in Umbria. Ripeto, l'unica cosa che conta è la volontà di costruire un soggetto allargato che vede in Salvini il suo leader. 

Un paio di settimane fa l'europarlamentare Borghezio ha organizzato un convegno fondando una 'Lega Nazionale'. Eravate presenti? Continua la vostra collaborazione?

Non eravamo presenti e non è una cosa che ci riguarda. La progettualità di Sovranità è chiara e la sua strada è quella tracciata da 'Noi con Salvini'. Abbiamo sostenuto Borghezio alle europee per il Centro Sud e credo che abbiamo contribuito in maniera sostanziosa alla sua elezione. Tra noi rimane l'amicizia ma oggi siamo concentrati su un altro percorso.

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