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Morassut: "Il mio PD sarà il partito dei territori"

Il segretario uscente del Pd nel Lazio racconta il partito che vorrebbe: "più diritti civili, no alle centrali nucleari, opposizione forte ad Alemanno"

Roberto Morassut è il segretario uscente del Partito Democratico del Lazio, sostenitore della mozione Franceschini sfiderà alle primarie del 25 ottobre Alessandro Mazzoli ed Ileana Argentin. A Roma Today ha illustrato la sua idea di partito e il suo programma elettorale

Si sono appena conclusi i congressi dei circoli nel Lazio. Qual è il suo bilancio?

Il mio è sicuramente un giudizio positivo: i congressi sono stati l’occasione per una grande mobilitazione democratica sia per il Partito Democratico stesso che per il Paese che sta vivendo una grave crisi di democrazia non solo per le recenti vicende dello scudo fiscale e il lodo Alfano che delineano una situazione preoccupante. Al congresso hanno partecipato migliaia di elettori e il Lazio ha visto prevalere la mozione Franceschini e la mia candidatura con una netta controtendenza rispetto al quadro nazionale.

Il 25 ottobre ci saranno le primarie: quanto conterà una buona mobilitazione dell’elettorato per rivalutare il progetto del PD?

Un’alta partecipazione costituirà sicuramente un fattore positivo che porterà tanta gente pronta a partecipare e battersi per la politica del Partito Democratico. Un'alta partecipazione potrà inoltre consentire alla mozione Franceschini di acquisire vantaggio.

Se dovesse mettere in evidenza alcuni punti della mozione da lei sostenuta, cosa metterebbe in rilievo per convincere l’elettore a sostenerla?

Sia per quanto riguarda la mozione nazionale che quella regionale la piattaforma politica può essere riassunta in una serie di concetti: la diffusione dei diritti civili, una regione senza centrali nucleari, un'opposizione forte alla giunta Alemanno, un partito no di correnti, ma di forze ed esperienze diverse, un partito aperto che esca fuori dalle sezioni, valorizzazione di una nuova classe dirigente giovane nata dopo la caduta del Muro di Berlino, lotta contro l’intolleranza e il razzismo e nuove forme di sicurezza e controllo del territorio.

Lei si presenta come candidato alla segreteria regionale del Pd: quali i punti di forza della politica che vorrà attuare nella nostra regione, al di là della mozione nazionale?
 
Il Partito democratico nel Lazio dovrà saper equilibrare Roma e la sua Provincia e dare spazio anche ai territori che non appartengono alla Capitale. Il partito democratico laziale dovrà operare per vincere le elezioni regionali battendosi su alcuni temi tra cui la sanità che va rilanciata dopo cinque anni di risanamento e il lavoro. Dovremo trova una piena identità nella nostra regione.

A breve ci saranno le elezioni regionali, se sarà eletto dovrà giocare come segretario regionale del PD, partito di maggioranza relativa, un ruolo centrale nello scacchiere delle alleanze. Cosa prospetta su tale delicato argomento?


Il Partito Democratico uscirà più forte dalle elezioni regionali e sarà in grado di costruire delle alleanze più ampie in un grande centro-sinistra. Le elezioni saranno un momento di rafforzamento per il Partito democratico nel Lazio.


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