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"L'alleanza Pd-Sel continua nei municipi, ma Marino dia più autonomia"

Parla Paolo Cento, il neo coordinatore dell'Area Metropolitana di Sel. "Per ora non ho avvertito fibrillazioni. I municipi sono autonomi e ognuno valuterà le proprie condizioni politiche"

Con il 'Marino ter' Sel è fuori dalla nuova giunta e in Aula Giulio Cesare il gruppo capitolino  mantiene un appoggio esterno da vagliare “delibera per delibera”. Il governo della Capitale passa però anche dai municipi, dove Sel è una forza di governo con due minisindaci vendoliani, assessori e consiglieri di maggioranza. 

Quali conseguenze avrà il cambiamento avvenuto in Campidoglio sul governo dei municipi?

La scelta politica di non entrare a far parte della nuova giunta Marino riguarda il Campidoglio. I municipi sono organismi autonomi. Sel sostiene e difende questa condizione e anzi punta a fare in modo che diventino dei veri e propri comuni metropolitani. Per questo motivo nei municipi dove Sel è al governo continuerà ad amministrare come prima. Lasceremo a ognuno l'autonomia di valutare le condizioni politiche anche rispetto al programma elettorale con cui sono stati eletti. Ricordo che anche alle elezioni i municipi hanno una scheda separata rispetto a quella del Campidoglio e, per esempio, nel VI municipio Sel si candidò in autonomia rispetto al Pd. Tutto questo non significa che non dovremo fare i conti con una situazione politica diversa. Ma non ci sarà alcun automatismo. 

Il quadro generale è chiaro. Pensa però che ci siano dei municipi più esposti di altri? State tenendo la situazione sotto controllo?

Per lunedì ho convocato una riunione con tutti gli assessori e i consiglieri municipali. Faremo il punto della situazione ma si tratta di un incontro ordinario. È evidente che il passaggio al nuovo equilibrio politico dovrà essere governato con intelligenza sia a livello cittadino sia nei singoli municipi. Per il momento non ho segnali di fibrillazione in nessun territorio. Almeno da parte nostra. In quanto al Pd, sarebbe un atto di vero e proprio autolesionismo.  

Possiamo affermare, quindi, che il progetto politico che ha visto Sel come forza a sostegno di Marino prosegue nei municipi?

Sel è fuori dalla giunta ma resta una forza di governo in città. Sulle delibere manteniamo un approccio costruttivo pur rivendicando una scelta di grande coraggio quale quella dell'appoggio esterno. La spinta al cambiamento della città che abbiamo cercato di mettere in campo sostenendo Marino passa anche dai municipi. Guardando la situazione in prospettiva arriverei a dire che proprio in queste istituzioni di prossimità è possibile sperimentare un governo 'dal basso' della città. Per questo si, possiamo dire che il progetto nei municipi continua. Anzi, invito Marino a mantenere alta l'attenzione sui municipi in questo senso e a renderli ancora più autonomi. In questi due anni e mezzo si è fatto poco per il decentramento. 

La situazione politica in Campidoglio è separata rispetto alla vita dei municipi. In questi giorni però in Aula Giulio Cesare si discute un provvedimento che avrà ripercussioni dirette anche sul governo del territorio: l'assestamento di bilancio. Sel ha già annunciato battaglia su capitoli 'sensibili' come il sociale, la scuola e la cultura. Voci di spesa che hanno ripercussioni dirette anche sulla vita delle amministrazioni più vicine al territorio. 

I municipi sono la frontiera del rapporto con i cittadini. Se non ci sono le risorse per determinati settori è ovvio che questo rapporto diventa problematico. Questo però non è un problema di Sel ma di chi amministra. Dare più soldi e autonomia a queste istituzioni è interesse anche delle altre forze politiche, in primis il Pd che è la forza politica di maggioranza. L'assestamento di bilancio potrebbe essere la prima occasione per andare in questa direzione. 

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