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Marini: " Albano sarà una città sostenibile"

Nicola Marini è il candidato sindaco per il centro-sinistra per le prossime elezioni amministrative di marzo ad Albano e dovrà fare i conti con la scottante costruzione dell'inceneritore. Per lui non ci sono dubbi: "Albano dovrà essere una città sostenibile attenta alle tematiche ambientali"

Nicola Marini è il candidato del centro-sinistra ad Albano per le prossime elezioni amministrative, ha 51 anni e gestisce la farmacia di famiglia. Attualmente è il capogruppo del Partito Democratico in consiglio comunale e a RomaToday spiega come vorrebbe la sua città: sicuramente senza inceneritore e attenta alle tematiche ambientali.

Nella politica locale di Albano è raro avere un candidato sindaco per il centro-sinistra con largo anticipo, come spiega tanto anticipo rispetto alla tempistica tradizionale?

L’azione politica del Partito Democratico si è caratterizzata per essere rivolta alla ricerca di un accordo ampio con tutto il centro-sinistra, scelta che è stata ben interpretata dalle forze politiche che hanno condiviso questo percorso. Il punto di partenza è stato quello della larga coalizione che ha portato alla vittoria il Presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti allargato alle liste civiche locali e possibilmente anche verso i cattolici moderati. Abbiamo in ogni caso cercato di coinvolgere tutti coloro che non si riconoscevano nell'attuale amministrazione del sindaco Mattei, avviando un percorso condiviso per giungere ad una candidatura unitaria e presentare ai cittadini un programma di discontinuità e di trasparenza amministrativa che sia attento alle tematiche della qualità della vita e ambientali. Siamo riusciti a portare chiarezza nel quadro politico locale.

Albano presenta alcune criticità ambientali dalla raccolta dei rifiuti al dissesto del lago, quale approccio ha la sua coalizione su queste tematiche ambientali?


La qualità ambientale sarà uno dei punti centrali del nostro imminente programma amministrativo ed auspico che dalla cittadinanza arrivi la spinta principale per quella che già in un’iniziativa durante l’ultima festa de l’Unità democratica abbiamo definito città sostenibile. I temi ambientali da affrontare sono numerosi: l’utilizzo della bioarchitettura e delle fonti di energia rinnovabile, il recupero e il buon mantenimento degli spazi verdi e dei percorsi del lago accessibili anche ai disabili, gli acquisti verdi per i capitolati di appalto. Irrinunciabile sarà l’avvio della raccolta differenziata a porta a porta che nella nostra città è ferma al 4%: ritardi ed errori hanno accompagnato la richiesta di finanziamenti del progetto pilota e quando questi sono stati accordati, nel maggio 2009, il servizio non è partito per motivi ai più sconosciuti.

Il 17 ottobre ci sarà una nuova manifestazione contro la costruzione  dell’inceneritore: qual è la sua posizione e della sua coalizione su questo scottante tema?

La manifestazione ha l’appoggio dell’intera coalizione che sostiene la mia candidatura a sindaco di Albano Laziale e ci vedrà partecipare a fianco di quanti, sin dalla prima ora, hanno sostenuto visibilmente e con forza la contrarietà alla costruzione del termovalorizzatore in zona Roncigliano.
Noi, che oggi ci affianchiamo ai Comitati e alle Associazioni cittadine, abbiamo portato avanti una battaglia politica interna alle istituzioni e di mediazione parallela che però non ha sortito i risultati sperati. Siamo consapevoli della necessità di predisporre un piano che chiuda il ciclo dello smaltimento dei rifiuti, ma non si capisce perché non si siano predisposte tutte quelle misure utili a limitare il conferimento in discarica dei rifiuti del bacino e non si siano valutate scelte alternative. L’aria, la terra, l’acqua del nostro territorio presentano già  elevati livelli di inquinamento e questa scelta non andrà certo a migliorare la situazione, non solo delle aree circostanti l’attuale sede di discarica, ma a distanza di chilometri, senza considerare la notevole densità abitativa della zona.
Pertanto pensiamo che l'inceneritore sia dannoso per i Castelli Romani, ma soprattutto per Albano, perché assistiamo da decenni ad un forsennato sfruttamento delle risorse; inutile e sbagliato rispetto alle politiche ambientali che vorremmo si adottassero per e nelle nostre città. Vorremmo che chi è preposto a prendere tali decisioni, valutasse scelte sostenibili e compatibili con la salute dei cittadini e con il rispetto del territorio. Per questo oggi più che mai è necessario scendere in piazza, per affermare che il nostro territorio non può sostenere un impianto di questo tipo. La chiusura dell’iter amministrativo, senza alcun coinvolgimento dei cittadini e delle forze politiche e sociali del territorio, rendono questa scelta ancor più difficile da digerire.

In contemporanea con le elezioni amministrative di Albano ci saranno le elezioni regionali: se fosse Marrazzo come avrebbe risolto il problema dei rifiuti?


Avrei condotto un’attentissima verifica sulla costruzione del quarto impianto alla luce dei quantitativi di rifiuti prodotti e verificato la quantità dei rifiuti riutilizzabili rispetto a quelli da bruciare. Avrei puntato sulla valorizzazione dell'azione amministrativa su forme di tipo industriale di riciclaggio che incoraggino la politica del riuso che ha un costo decisamente inferiore rispetto agli impianti di incenerimento, a tal proposito vi è proprio una proposta di legge popolare regionale sul riciclaggio dei rifiuti. Stante la necessità di concludere il ciclo dei rifiuti, ritengo che in vista delle elezioni regionali sarebbe bene riflettere e non dare corso alla concreta costruzione dell’inceneritore. Io invito i cittadini a scegliere sia a livello locale che a livello regionale il centro-sinistra perché non è con il disimpegno e l'astensione che si risolvono i problemi, ma è con il lavoro nelle e con le istituzioni che si può arrivare ad una conclusione della questione, non dimenticandosi che il centro-destra nella sua politica regionale sui rifiuti ha previsto la costruzione di ben 8 impianti di termovalorizzazione.

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