Dalle buche alle periferie, l'attacco dei costruttori: "Crisi mai vista, nessuna idea di sviluppo per Roma"

Una città che sta vivendo un vero e proprio "dramma": una "crisi mai vista" e "senza un'idea di sviluppo". Arriva dal presidente dei costruttori romani, Niccolò Rebecchini, l'ultimo attacco all'amministrazione pentastellata guidata da Virginia Raggi. Una città dove le "buche diventano voragini con la pioggia ma si mettono toppe invece di procedere a un grande piano di manutenzione stradale", ha spiegato in un'intervista all'Adnkronos, e dove "il dibattito è tutto incentrato sul nuovo stadio della Roma senza avere una visione del futuro e senza un dialogo con i corpi intermedi". 

Un caso emblematico, quello delle buche, tornato d'attualità dopo le pioggie degli ultimi giorni. "Siamo stati facili profeti" ha continuato il presidente dell'Acer. "Abbiamo cercato di spronare l'amministrazione comunale per un piano di manutenzione stradale. Invece, niente. Le gare non vanno avanti ma si procede con le proroghe di vecchi contratti. Non si vede nulla all'orizzonte: si mettono toppe e non si fa una programmazione".

Il problema, però, per Rebecchini non si ferma alla problematica delle buche. "La cosa gravissima è che manca un'idea di sviluppo della città". A catalizzare l'attenzione è lo stadio della Roma: "Tutto il dibattito ruota intorno a questo unico progetto e non a cosa si vuole fare di Roma, non c'è una visione del  futuro. C'è un'incapacità amministrativa a gestire il  territorio".

Rebecchini cita il caso della nuova Rinascente. "E' stata una ristrutturazione lunga e sofferta, con molti problemi. Ma poi il Tar ha annullato il permesso di costruire rilasciato 10 anni fa. E mi chiedo: nei confronti dell'imprenditore straniero che è 
venuto in Italia e a Roma a investire, che figura ci facciamo? Non è tollerabile per una città, per un Paese che vuole stare al passo con l'Europa. Ne va della credibilità del Paese stesso".