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Peduzzi (Prc): "Un confronto leale per andare tutti uniti"

Ivano Peduzzi, capogruppo al Consiglio Regionale per Rifondazione Comunista, parla a Roma Today delle prossime elezioni regionali auspicando un confronto leale per arrivare ad un'alleanza unitaria con tutto il centro-sinistra

Ivano Peduzzi è il capogruppo di Rifondazione Comunista al Consiglio Regionale del Lazio. Il suo partito è aperto al confronto con le altre forze di centro-sinistra per costruire l'alleanza in vista delle elezioni regionali, ma l'alleanza dovrà basarsi soprattutto sui programmi e non sui nomi, come spiegato in un'intervista a Roma Today.

In merito alle dimissioni di Marrazzo, la federazione della sinistra ha dichiarato che dopo le debolezze private di un uomo politico si torni a parlare di programmi e temi: quali in particolare?

Noi abbiamo chiuso l’esperienza con Piero Marrazzo non solo per le sue vicende personali, ma soprattutto per le vicende politiche su alcune tematiche come la sanità, il precariato regionale, la questione agro-ambientale. Lo scorso sabato abbiamo aperto un tavolo di confronto con le altre forze politiche e sociali anche su questi temi. Nelle prossime assemblee regionali terremmo aperto il confronto e valuteremo anche quale sarà la posizione del Partito Democratico che ancora deve scegliere il suo segretario.

Si sta parlando di alleanze per le imminenti elezioni: siete disposti ad allearvi con il centro-sinistra insieme eventualmente all'UDC, nonostante le smentite di Casini?

Conseguentemente a quanto prima affermato ritengo che le alleanze si distinguano con i programmi e difficile sarà trovare punti di contatto con l’UDC su alcuni temi come i rifiuti, il nucleare e le politiche comuni.

Si fano i nomi di Gasbarra,  Bonino, Sassoli, Pedica, Veltroni nonché anche esponenti di centro-sinistra  come possibili candidati alla Presidenza.  Quale di questi incontra il vostro favore?

Vorrei riflettere sul fatto che in questi anni si è sempre ritenuto necessario puntare su personalità conosciute al di là della coerenza, facendo riferimento a Badaloni e Marrazzo. Ritengo che la scelta del candidato debba basarsi sui contenuti e sulla figura di una persona adatta ad un lavoro collettivo. La personalizzazione e il presidenzialismo della politica  sono un danno per la democrazia così come si fa a livello nazionale puntando sulla figura del premier e non alle politiche. Se si va allo scontro politico non lo si deve fare tra personaggi, ma tra scelte politiche. Auspico che il nuovo candidato fosse una figura simbolicamente di cambiamento e di discontinuità: il Presidente Marrazzo era un "piccolo oligarca" dando un colpo alla democrazia, tutto veniva deciso dalla Giunta esautorando il ruolo del Consiglio.

Nel caso si andasse alle primarie, chi del Partito di Rifondazione Comunista correrebbe per la candidatura?


Io spero che non si arrivi alle primarie, se si deve fare una coalizione lo si deve fare sui contenuti. Le primarie si dovrebbero fare non sulle persone, ma sui contenuti. Bisogna coinvolgere i cittadini sulle scelte di merito non suoi nomi. Ci sottraiamo al meccanismo delle primarie perché puntiamo sui programmi e non suoi nomi.

Il fatto che la destra probabilmente candiderà una ex sindacalista come Renata Polverini non pensate che possa togliere voti ad una sinistra che appare occuparsi  sempre meno dei problemi del lavoro?

Sicuramente Renata Polverini con il suo impegno sindacale ha come candidata una sensibilità sociale diversa rispetto alla partitocrazia. Ha sicuramente dei vantaggi, ma per esempio non è stata accanto dei lavoratori dell’Eutelia quando sono stati aggrediti per sgomberare la fabbrica, ma c’era Rifondazione Comunista e gli altri sindacati. La Polverini è stata lanciata in Tv per confrontarsi sulle scelte economiche anche con alcune idee sindacali condivisibili, ma non può coprire tutto il panorama della sinistra che come usiamo definirci è alternativa. Per questo non ci preoccupa molto sapremo come confrontarci. Vorrei in ultimo aggiungere una considerazione in riferimento alla prossima campagna elettorale: spero che questi mesi ci sia spazio per la comunicazione di tutti i partiti visto che la Regione ha un ruolo importante e ha numerose competenze. Bisognerà fare meglio di quello fatto fino ad adesso, noi abbiamo deciso di rompere con Marrazzo, perché lui aveva rotto con i territori e i cittadini non ascoltando le proteste e i malcontenti. Con un confronto leale si potrà ricostruire un'alleanza, ma devo ammettere di non essere ottimista e si potrebbe anche correre da soli.













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