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Stadio della Roma, Grancio: "I grillini astenuti? Solo per salvare la faccia al presidente D'Innocenti"

L'ex grillina ripercorre le fasi salienti che hanno portato, il Municipio IX, ad annullare il pubblico interesse sullo stadio. Grancio (DemA): "Sono molto soddisfatta ed ho visto molti consiglieri riappropriarsi della propria dignità"

Il Municipio IX, quello maggiormente coinvolto dal progetto dello stadio, si è espresso. Grazie all'alta astensione dei grillini, è passata la richiesta di annullare la dichiarazione di pubblico interesse. Il parlamentino di via Silone ha votato la delibera firmata dai consiglieri Stefano Fassina (Sinistra per Roma) e Cristina Grancio(DemA).Ora la palla passa all'assemblea capitolina che, anche se non è vincolante, non potrà ignorare il parere del Municipio IX.
 
Grancio, lei ieri era presente nell'aula consigliare di via Silone. E come ha potuto vedere, ad eccezione di Alessandra Tallarico, tutti i  consiglieri grillini si sono astenuti. Ora in assemblea capitolina che atteggiamento si aspetta dagli esponenti del M5s?

C'è una differenza sostanziale tra il regolamento municipale e quello capitolino. Il primo infatti prevede di non considerare le astensioni come un voto contrario. Per quello ieri (giovedì 11 aprile) ci sono stati tanti astenuti. E' stato un modo per salvare la faccia al presidente D'Innocenti che, in Giunta, aveva votato contro. E' stato un accordo che hanno trovato, una sorta di compromesso, tant'è vero che lo stesso D'Innocenti, come consigliere, si è astenuto, contraddicendo il voto che aveva espresso da presidente in Giunta. Per quanto riguarda l'Assemblea Capitolina, ora la nostra delibera verrà discussa nelle commissioni e vediamo cosa succede, non faccio previsioni. Però il voto di ieri è stata una grandissima soddisfazione ed ho rivisto la dignità negli sguardi di molti consiglieri.

Lei è stata eletta come portavoce M5s ma poi proprio sulla vicenda dello stadio si è consumata una rottura con i suoi ex colleghi. Come si è arrivati a quell'epilogo?

In realtà quasi da subito ho notato uno scollamento rispetto alle posizioni iniziali del M5s. Si percepiva da tante piccole cose, dalle rigidità di alcune risposte dei consiglieri, dall'indifferenza che la Sindaca mostrava per l'argomento, cosa che a me era parsa sospetta. Lo scontro vero è arrivato quando io ho cominciato a chiedere conto di alcune cose che non quadravano, tipo l'effettiva proprietà dei terreni. Poi è subentrata un'altra questione, per loro intollerabile. Sostenevo che l'amministrazione, anzichè seguire i propri tempi, si stesse adeguando a quelli necessari a Parnasi.

La questione del parere richiesto all'Avvocatura, poi secretato dalla Sindaca, è successiva a quella fase?

Il parere è stato richiesto, per la prima volta, dall'assessore Berdini, nel giorno in cui rassegnò le proprie dimissioni. Allora in una riunione di maggioranza si era deciso che, se l'Avvocatura avesse fornito spunti di illegittimità, ci saremmo fermati. Tra l'invio dei quesiti e la risposta dell'Avvocatura, c'è stato però l'annuncio dello stadio. E sa come avvenne? Noi ne fummo informati 10 minuti prima della conferenza stampa. Ci fecero accomodare intorno ad un tavolo e da un cellulare Beppe Grillo ci annunciò la decisione. Non ho mai capito neppure se fosse in diretta oppure un video registrato. In ogni caso fu un'esperienza profondamente umiliante.

Ma poi questo parere l'avete più letto?

Io e la consigliera Montella sì. E so che lo hanno fatto anche altri consiglieri. Noi due però venimmo fatte accomodare in una stanza del Gabinetto del Sindaco. Furono fatti uscire tutti i dipendenti e, seguite a vista da un collaboratore, abbiamo letto questo parere, senza neppure la possibilità di prendere appunti.

Quanta segretezza... Lei sa che, una settimana prima del voto, i grillini capitolini e municipali si sono incontrati con la Sindaca? Sembra che sia stato chiesto loro, per partecipare, di lasciare fuori i cellulari. La stupisce questa modalità?

A che titolo si  può chiedere ad una persona di rinunciare al proprio cellulare? Sto cominciando ad insospettirmi per certi atteggiamenti che, probabilmente, sono anche discutibili sul piano legale. 

Torniamo alla proposta di delibera che è stata votata ieri in Municipio IX. Perchè, brevemente, ritiene che si debba annullare la dichiarazione di pubblico interesse per lo stadio? 

Innanzitutto perchè bisogna giustificare la scelta di non aver individuato un posto in cui le infrastrutture non sono già presenti. Nello studio di fattibilità dovevano spiegare per bene questa decisione. Poi anche perchè non è passato in Aula Giulio Cesare il verbale di chiusura della Conferenza dei Servizi. Ha infatti valore di variante urbanistica e quindi,  l'Assemblea capitolina, doveva approvarla, doveva esprimere il proprio giudizio politico prima che il provvedimento venisse pubblicato sull'Albo Pretorio. 

Nella delibera che ieri il Municipio IX ha votato, c'è un passaggio in cui chiedete che il Comune indichi un sito alternativo a Tor di Valle. In questi anni si è parlato di altre aree, a Tor Vergata ma anche a Fiumicino. Qual è l'alternativa più praticabile dal suo punto di vista?

In questo momento non mi sento di poter giudicare un'area piuttosto che un'altra. E' l'amministrazione che deve fare uno studio serio e concreto. Ci sono tante proposte sul piatto,  che vanno studiate insieme ad altre che magari l'amministrazionne reputa siano valide. E poi si decide.

Intanto però, sulla scorta del parere espresso dal Municipio IX, sta prendendo piede l'idea di cercare un altro sito. Lo sta chiedendo anche la capogruppo regionale Roberta Lombardi. Prima però è necessario che l'Assemblea Capitolina voti la delibera di Grancio e Fassina. Sapendo che la carta dell'ansione, in Aula Giulio Cesare, avrà un peso diverso.

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