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L'INTERVISTA | Pacetti (M5s): "Con giunta politica ci mettiamo la faccia. Malumori interni? Ci confronteremo"

Sul rimpasto di giunta e la "fase due" del Campidoglio, parla il capogruppo M5s

I nuovi assessori politici servono a "metterci la faccia". Un messaggio anche per chi accusa l'amministrazione di dare sempre la colpa ad altri. Sulla fase due della giunta Raggi, con le new entry grilline della prima ora in squadra al posto di figure meno schierate e più tecniche, parla il capogruppo M5s Giuliano Pacetti. Nessuna critica agli uscenti, e sui malumori di chi in maggioranza ha accusato la sindaca di non aver condiviso le scelte getta acqua sul fuoco: "Ci confronteremo come abbiamo sempre fatto". L'occasione è buona poi per ribadire quel "mai col Pd" che prima della svolta giallorossa a palazzo Chigi era parte del dna del Movimento. Altro che accordi. Per dialoghi vari con il centrosinistra in Campidoglio non c'è spazio. "In tre anni non sono mai stati costruttivi". E lo saranno ora meno che mai: "Con l'uscita dei renziani stanno affogando nei correntismi"

L'avete ribattezzata "fase due", quella dei politici al posto dei tecnici. Esattamente cosa cambierà rispetto a prima? Proviamo a spiegarlo ai romani. 

Abbiamo deciso di metterci la faccia, ora i tempi sono maturi per far largo alla parte politica e compiere così lo scatto decisivo. Entrano in campo, come assessori, consiglieri che sedevano tra i banchi dell'aula, che hanno seguito da vicino i temi chiave per far ripartire la città. La scelta di volti che provengono direttamente dal Consiglio comunale va anche nella direzione di una nuova assunzione di responsabilità. Ci mettiamo ancora di più la faccia, anche in risposta a chi ci attacca dicendo che diamo sempre la colpa a qualcun altro. 

Non si poteva fare prima, quando c'era più tempo per dare una sferzata vera all'azione amministrativa?

Oggi raccogliamo i frutti di quanto fatto. Tanto è stato avviato, basta girare per la città per accorgersene. In questi tre anni abbiamo lavorato per ripristinare la macchina della legalità. Ricordo che ci era stata lasciata una Capitale in condizioni vergognose. 

Scusi se insisto, se c'è oggi una fase due vuol dire che qualcosa nella fase uno non andava. Se la squadra fosse stata vincente, non sarebbe stata cambiata. Nessuna critica agli ex assessori accompagnati alla porta?

Ma infatti preferisco non chiamarla fase due. E semplicemente una fase in cui la politica deve entrare in gioco. Nessuna critica, ringraziamo tutti per quanto fatto per Roma. 

Quali sono i punti cardine di questa nuova fase e quali le questioni che verranno privilegiate?  

Ci sono una serie di obiettivi che ci siamo prefissati nel nostro programma e che adesso con un rinnovato passo in giunta potranno finalmente essere portati a termini. Il rilancio di Atac, i nuovi autobus in strada, saranno 227 entro ottobre, 90 entro l'anno prossimo, circa 700 fino al 2021. Poi il Pums (Piano urbano per la mobilità sostenibile, ndr), e ancora l'operazione strade nuove. Vorrei ricordare le condizioni in cui ci è stata lasciata la città e i 13 miliardi di euro di debito che gravano sulle casse capitoline. 

Ecco, aperta e chiusa parentesi, che fine ha fatto il Salva Roma? Nel governo precedente, M5s-Lega, vinse Salvini e passò la linea: sì alle rinegoziazioni del debito da parte dello Stato e non più di Roma Capitale, ma i risparmi sarebbero serviti non ad abbassare le tasse ai romani ma a sostenere altre amministrazioni in dissesto. 

Speriamo infatti vivamente che con il nuovo governo si torni alla stesura originaria del provvedimento. 

Torniamo al rimpasto. Ci sono stati malumori tra i consiglieri, in diversi hanno criticato la sindaca Raggi per non aver condiviso a sufficienza la scelta...

Revoca e nomina degli assessori sono una prerogativa della sindaca. Dispiace dover parlare di mal di pancia interni di fronte a una così bella notizia, quella di una nuova squadra. Detto questo siamo un gruppo compatto, ci confronteremo su questo come sempre fatto e ci sarà modo di parlare tra noi in maggioranza e spiegarci a riguardo. 

Con il Partito democratico è iniziata una qualche forma di dialogo o nulla è cambiato rispetto al pre governo M5s-Pd?

In Campidoglio i numeri della maggioranza sono chiarissimi. Ci siamo candidati con il nostro simbolo e abbiamo onere e onore di governare la città senza fare accordi che qui non servono. Siamo sempre stati comunque aperti al confronto su singoli atti. Certo è che da tre anni a questa parte non ho mai visto un'opposizione costruttiva. Anzi, spesso hanno portato avanti dei no a prescindere con attacchi anche strumentali. Penso ad Atac, noi abbiamo voluto che restasse pubblica e invece il Pd voleva farle il funerale, hanno anche cavalcato l'onda del referendum. Sono rimasti sempre arroccati sulle loro posizioni, e mi sembra che adesso con l'uscita dei renziani stiano solo affogando nei correntismi. Il segretario romano Andrea Casu è completamente sparito dalla scena. 

Quindi a cosa è servito il faccia a faccia con i capigruppo di inizio settembre da parte della sindaca? Non lo aveva mai fatto prima.

Aveva incontrato i capigruppo tutti insieme altre volte su temi specifici. Stavolta singolarmente sì, per avviare comunque un'interlocuzione ma rientra tra le normali attività di un sindaco. 


 

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