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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Municipio II, Del Bello al giro di boa: intervista di metà mandato alla presidente dem

A Romatoday il bilancio di due anni e mezzo di governo

Passare da zero euro a dieci milioni in bilancio per gli investimenti si tradurrà in una delle peculiarità del suo mandato con maggiori effetti sul territorio. Dalla pedonalizzazione di piazzale del Verano alla nuova biblioteca di via della Lega Lombarda, “il II municipio sarà un cantiere a cielo aperto”. La presidente Francesca Del Bello però non nasconde alcuni nodi ancora da sciogliere. La piazza dello spaccio di San Lorenzo e la vita notturna di alcuni quartieri del territorio sono alcune di queste. Per San Lorenzo, per la seconda metà del mandato, resta la sfida della ‘trasformazione’ dell’area di via dei Lucani e della vicina ex Dogana. Un obiettivo per il futuro? “Concentrarsi maggiormente sul piano sociale”.

Partiamo dal lavoro fatto. Cosa la soddisfa di più tra le azioni intraprese in questi primi due anni e mezzo?

Tra gli obiettivi più importanti che abbiamo raggiunto metterei l’essere riusciti a dimostrare che il municipio, in qualità di ente territoriale, ha garantito un livello di manutenzione adeguato delle aree verdi che il comune di Roma ha trasferito nelle nostre competenze. 66 aree verdi al di sotto dei 5 mila metri quadrati, prevalentemente arredo urbano e alcune piccole piazze, finite ai municipi su decisione della precedente amministrazione. Proprio recentemente è stato pubblicato un bando per la loro adozione. Inoltre abbiamo richiesto e ottenuto anche la gestione di tre aree più grandi: Parco Don Baldoni, Villa Narducci, e Villa Massimo. Anche in questo caso siamo soddisfatti del lavoro svolto. 

Come avete agito?

A Villa Narducci abbiamo ripristinato la recinzione divelta ed effettuato manutenzione sull’area giochi. La parte di area verde più problematica è stata invece messa a bando, sempre per realizzare attività di gioco per ragazzi. 

Villa Massimo, invece, quando riaprirà?

Spero entro la fine del mese. Anche in questo caso l’intervento di ripristino è stato portato avanti con soldi municipali. Rispetto ai 130 mila euro che erano stati stanziati per la manutenzione del verde negli anni scorsi, per il 2019 possiamo contare su oltre 500 mila euro. Anche questo è un risultato che portiamo a casa a metà mandato. Adesso ci appelleremo al regolamento sul decentramento amministrativo per chiedere nuove aree al di sotto dei 20 mila metri quadrati. 

Ne avete già individuate alcune?

Parco dei Caduti della Resistenza e Villa Mercede a San Lorenzo sono tra queste. L’amministrazione comunale dovrebbe decentrare il più possibile ai municipi perché se supportati da adeguate risorse possono fornire i servizi che servono ai cittadini. Grazie ad un confronto con il comune il II municipio è riuscito a far capire che quando chiediamo risorse non è per ragioni astruse ma perché per noi alcune questioni sono prioritarie rispetto alla dimensione comunale. Questo dialogo è un altro dei risultati di cui vado fiera.  

Prima ha accennato ai fondi per la manutenzione del verde. Può tradurre in cifre il dialogo intavolato con l’amministrazione comunale?

Nel 2016 abbiamo ottenuto zero euro per gli investimenti. L’anno successivo siamo passati a 3 milioni di euro complessivi a cui si sono aggiunti i fondi della Regione Lazio per la messa in sicurezza delle scuole. I lavori finanziati con quei soldi sono già quasi tutti terminati. Quest’anno nella manovra di assestamento al bilancio di luglio il II municipio ha avuto 10 milioni di euro per gli investimenti. Abbiamo portato avanti un grande lavoro di motivazione con gli uffici e ha funzionato perché li abbiamo già impegnati tutti. 

Quali interventi metterete in campo?

Tra gli interventi più significativi c’è lo sblocco per l'iter per la realizzazione dei 1700 metri quadrati di biblioteca all’interno dell’ex deposito Atac di via della Lega Lombarda. Siamo riusciti a recuperare i fondi che erano spariti. I primi di gennaio è partito il bando da 400 mila euro per la progettazione. Per la realizzazione metteremo sul tavolo 3 milioni di euro. Entro giugno dovremmo avere il progetto esecutivo e per la fine dell’anno dovrebbero iniziare i lavori. Coinvolgeremo sia la Sovrintentenza sia Biblioteche di Roma. Abbiamo in mente uno spazio pubblico moderno con aree all’aperto e una digitalizzazione spinta. Esporremo anche parte dei reperti archeologici rinvenuti nell’area durante i lavori di costruzione della parte privata del complesso.  

Altre opere?

300 mila euro per un info point per le fragilità che gravitano attorno alla stazione Tiburtina. Si tratta di un presidio sociale che indirizza i senza tetto nei luoghi dell’accoglienza e che prova a mettere in campo delle soluzioni. Il bando è uscito ora, speriamo di realizzare il presidio entro la fine dell’anno. Abbiamo stanziato anche 729 mila euro per la ristrutturazione del mercato di via Chiana e recuperato i 219 mila euro necessari ai lavori di riapertura del parcheggio sottostante, chiuso ormai da un anno. I lavori dovrebbero iniziare a febbraio. Poi ci sono le scuole. Oltre alla manutenzione degli impianti antincendio, nel 2018 abbiamo messo in sicurezza gli ingressi di alcuni istituti. Entro il prossimo anno contiamo di coprire tutte le scuole del municipio. È una scelta precisa che affronta il tema della frequentazione degli spazi pubblici. Ma non è ancora finita. 

Cosa avete ancora in programma?

Puntiamo ad avviare una serie di concorsi di progettazione sul territorio. Recentemente è stato pubblicato un bando per due progetti relativi a due luoghi importanti del municipio: la pedonalizzazione del piazzale del Verano, con la riqualificazione dello spazio antistante la basilica, e l’area verde centrale di via della Diciassettesima Olimpiade al Flaminio, per la realizzazione di un parco lineare. Vogliamo coinvolgere sempre di più l’Istituto nazionale di architettura e l’Ordine degli architetti di Roma perché pensiamo che la città abbia bisogno di ripensare i propri spazi pubblici. Un percorso che si deve avvalere del contributo di tutti. I risultati del bando dovremo averli per giugno di quest’anno. Nei prossimi anni il II municipio sarà un cantiere a cielo aperto. 

A proposito di dialogo con il Comune, il punto di partenza con l’amministrazione pentastellata non è stato dei migliori. Siete riusciti a invertire la rotta?

Dialogare è un obbligo, né il comune né il municipio sono enti autonomi. Siamo stati bravi a far capire quali erano i nostri bisogni e i nostri obiettivi. E loro ci hanno dato fiducia. Non è questione di Cinque Stelle o centrosinistra. Qui si tratta della città. 

Sul tema dei rifiuti non sembra abbiate lo stesso rapporto sereno. Cosa chiedete all’amministrazione?

Chiediamo un’operazione trasparenza. Ci devono dire cosa è accaduto in due anni e mezzo. Devono spiegare perché il Comune non ha ancora approvato il bilancio di Ama, se ritengono che il contratto di servizio sia sufficiente, se hanno intenzione di coinvolgere i municipi, quali politiche industriali hanno in mente. Chiediamo che il Campidoglio renda pubblico questo dibattito e dica ai suoi cittadini perché le strade sono piene di immondizia. Ci sono voluti quattro mesi per la convocazione di un consiglio straordinario sui rifiuti. 

Avevate chiesto una riorganizzazione per la raccolta differenziata a San Lorenzo. Siete stati ascoltati?

Ci era stato promesso che entro ottobre avrebbero modificato le modalità di raccolta del porta a porta a San Lorenzo ma non è ancora accaduto niente. Roma è la capitale d’Italia, la sindaca Raggi dovrebbe chiedere il contributo di tutti per risolvere questa situazione. I municipi sono pronti a fare la loro parte.

A proposito di San Lorenzo. In questi primi due anni, pensate di essere riusciti ad affrontare la questione della vita notturna di alcune aree del quartiere - penso anche a viale Ippocrate o alla vicenda della parziale riapertura al traffico di piazza dell’Immacolata - oppure ci sono ancora nodi da risolvere?

Ce ne sono ancora, eccome. L’ordinanza che abbiamo messo in campo è servita principalmente a dare più regole. Perché la questione della movida è anche una questione di regole che possano garantire il riposo cittadino e le necessità di svago della città. Poi credo si tratti anche di differenziare l’offerta delle attività che insistono su un quartiere. Recarsi a San Lorenzo per consumare alcol o perché è una piazza di spaccio non è un modo di vivere la città. 

Alcune realtà cittadine e sociali di San Lorenzo hanno lamentato una presenza invasiva delle forze dell’ordine a fronte di una soluzione del problema che ancora non arriva. Lei cosa ne pensa?

Le forze dell’ordine ci devono essere, è loro compito garantire l’ordine pubblico. E io credo che ci debbano stare perché San Lorenzo è un luogo di spaccio. Poi se il fenomeno sia stato risolto è un altro discorso. Credo che sia necessaria un’attività di indagine sulla questione delle piazze dello spaccio a Roma, non solo a San Lorenzo. 

Anche l’ex Dogana ha rappresentato un elemento di ‘movida’ che ha sollevato numerose polemiche nel corso degli ultimi anni. Cosa ne pensa dell’appello dei ‘gestori temporanei’ dell’immobile che chiedono di fermare lo Student Hotel?

Condivido l’appello a non rendere l’ex Dogana oggetto di quell’intervento. Ho qui la proposta dei gestori dell’ex Dogana che propongono una riconversione degli spazi attualmente esistenti in chiave culturale. Non c’è alcuna discoteca ma viene ripensato lo spazio in termini di servizi per i cittadini. Cassa depositi e prestiti invece ha l’obiettivo di fare cassa.

A che punto è l’iter per la realizzazione dello Student Hotel? 

Il progetto è al vaglio del dipartimento Urbanistica che deve rilasciare il permesso a costruire. Non ci sono margini perché l’operazione non si realizzi. Possiamo solo ragionare con i proponenti rispetto all’utilizzo dell’unico immobile che rimarrebbe in piedi, quello che affaccia su via dello Scalo di San Lorenzo. 

Proprio di fronte all’ex Dogana c’è l’area di via dei Lucani, teatro della drammatica morte della sedicenne Desireè Mariottini. Prosegue l’ipotesi di utilizzare la legge regionale sulla rigenerazione urbana?

Si, mi sono incontrata con l’assessore all’urbanistica e con la sindaca nel novembre scorso e ci siamo accordati sulla necessità di avviare un ambito di rigenerazione urbana sulla base dell’articolo 2 della legge. Risorse per Roma sta predisponendo la delibera sulla base della quale partirà il percorso durante il quale sentiremo anche i cittadini. Sarebbe la prima operazione romana effettuata sulla base di quella legge. 

Passiamo ora a un tema cittadino ma che vi ha visto agire in prima persona come municipio: le occupazioni abitative. Alla luce del decreto Salvini, che pone con forza la strada degli sgomberi, come andrete avanti?

L’Assemblea capitolina ha approvato un documento, condiviso anche dal Pd, in cui si chiedeva alla sindaca di contenere gli esiti del decreto sicurezza nella sua applicazione concreta. Sono fiduciosa che questa amministrazione mantenga il punto in tema di diritti delle persone. In quanto alle occupazioni, come municipio, siamo riusciti a concordare con Montuori (assessore all’Urbanistica, ndr) e Baldassarre (assessora alle Politiche Sociali, ndr), di avere una linea comune anche nei confronti della Prefettura. 

Cioè?

Gli stabili non vanno sgomberati ma ‘liberati’ nel momento in cui ci sono alternative. Per esempio su Corso d’Italia c’è la disponibilità della proprietà, l’Inps, di individuarne. Il tavolo è aperto anche con la Regione che può valutare eventuale disponibilità del proprio patrimonio Erp. Anche il Comune deve fare la propria parte, anche se in Giunta le assessore Baldassarre (Politiche sociali, ndr) e Castiglione (Politiche abitative, ndr) la pensano diversamente. 

Come municipio potete agire sulle alternative? Penso per esempio all’individuazione di qualche immobile. 

Da questo punto di vista non possiamo fare nulla. Possiamo stanziare fondi per politiche di sostegno all’affitto, per esempio. Ma intanto lavoriamo per capire la dimensione del problema. 

Per rafforzare questo intervento state per caso pensando a una delega specifica per qualche assessore?

L’idea è quella di creare un gruppo di lavoro che si occupi del tema e che possa coinvolgere anche chi vive queste situazioni in prima persona, come gli occupanti. 
Come presidente di questo municipio ha fortemente criticato la decisione di rendere a pagamento anche per i residenti i parcheggi con le strisce blu di viale Libia. Perché?
Prima di tutto perché una revisione della tariffazione della sosta su strada va ripensata all’interno di un ragionamento generale. Il punto è capire come l’amministrazione incentivi il cittadino a non utilizzare l’auto privata e il funzionamento dei mezzi pubblici. Sono d’accordo anche la tassa d’ingresso all’anello ferroviario. Ma far pagare solo i residenti di viale Libia è iniquo oltre che controproducente. Se pago per lasciare la macchina a casa sarò più portato ad utilizzarla anche per andare al lavoro. Stiamo preparando una proposta alternativa. 

Nella prima parte dell’intervista ha delineato il II municipio dei prossimi anni. Ha però un obiettivo in particolare da raggiungere entro la fine del mandato?

Come già spiegato, portare nuove risorse sul territorio e risolvere alcune questioni importanti del municipio. Mi vorrei concentrare però anche sul piano sociale che abbiamo recentemente approvato e che contiene delle misure significative. È vero che il II municipio è tra quelli con un reddito pro capite più alto, in questo territorio però insistono delle sacche di disagio che devono essere affrontate. Il barbonismo domestico, i senza fissa dimora. Nell’ex sede dell’ufficio tecnico di via Nomentana realizzeremo un centro di accoglienza diurno per senza tetto, con laboratori e sostegno psicologico. È importante lavorare per dare a tutti una possibilità alternativa alla strada.

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