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Asili, educatrici precarie in Campidoglio: "Bloccate il nuovo bando"

La protesta contro il bando che di fatto esclude circa 5mila educatrici precarie che prestano servizio per l'amministrazione da più di 36 mesi. In piazza l'incontro con l'assessore Rossi Doria

A una settimana dalla riapertura degli asili e dei nidi comunali è già protesta in Campidoglio. A radunarsi questa mattina sotto la statua del Marc'Aurelio, le educatrici precarie che da anni lavorano presso le strutture capitoline. Un bando emesso dall'amministrazione per la formazione di una nuova graduatoria infatti esclude tutte coloro che hanno già lavorato per almeno 36 mesi, anche non continuativi, per Roma Capitale. “E visto che sono tanti anni, in alcuni casi oltre dieci, che il Comune utilizza contratti precari per far funzionare i suoi asili abbiamo calcolato che sono 5 mila le insegnanti, precarie storiche, che di fatto rimarranno senza un lavoro” denuncia Caterina Fida dell'Unione sindacale di base che già nei giorni scorsi aveva lanciato l'allarme. 

Il problema è nazionale e deriva da una sentenza della Corte di Giustizia Europea che ha condannato l'Italia per aver utilizzato contratti a tempo determinato per coprire carenze organiche strutturali per le quali invece servivano assunzioni. Il Governo, nell'ambito della riforma della Buona Scuola, ha concesso una deroga a nidi e scuole statali, ma non a quelle comunali. E il Comune di Roma ha deciso di emettere un nuovo bando per sostituire i precedenti dai quali venivano attinte le insegnanti escludendo quante avevano lavorato per il Comune per oltre 36 mesi. 5 mila secondo le stime dei sindacati. 

L'INCONTRO CON L'ASSESSORE - Ad incontrare le educatrici proprio nella piazza del Campidoglio, l'assessore alle Politiche educative e scolastiche Marco Rossi Doria. “L'assessore ci ha confermato la sua disponibilità a lavorare con gli organi nazionali per risolvere questa situazione che rischia di diventare drammatica per migliaia di educatrici” spiegano dalla piazza. Ecco la richiesta di Usb: “Il bando va bloccato senza se e senza ma e la sentenza della Corte di Giustizia Europea deve essere applicata nel modo corretto, dopo 36 mesi tutte e tutti assunti”. 

INIZIO A “RISCHIO CAOS” – La protesta delle educatrici è destinata a proseguire e Usb denuncia una situazione a rischio caos. “Il bando verrà chiuso il 21 settembre. Poi si procederà alla formazione della nuova graduatoria” denuncia Fida. “Questa situazione non sarà un problema solo per chi perde il lavoro ma anche per le famiglie. Come coprirà il comune i vuoti d'organico per far funzionare le strutture che apriranno il 1 settembre?” continua. “Le educatrici precarie sono determinate a non voler accettare incarichi parziali di qualche giorno per coprire i vuoti fino alla pubblicazione della nuova graduatoria che va a sostiuire le precedenti” continua Fida. 

Scuole e nidi comunali, protesta in Campidoglio

LE PROTESTE - Le maestre sono determinate a proseguire “con presidi fissi in Campidoglio dove il 1 settembre ci sarà un'assemblea generale sulla situazione dei nidi nella Capitale”. La protesta potrebbe spostarsi anche verso il Governo Renzi e contro l'Anci (Associazione nazionale dei comuni italiani) dal momento che la mancata deroga riguarda tutta Italia.  

CGIL, CISL E UIL - Sul piede di guerra anche Fp Cgil Roma Lazio, Cisl Fp Roma Rieti e Uil Fpl Roma Lazio: "Abbiamo inoltrato una richiesta urgente d’incontro all’assessore Rossi Doria e al vicesindaco Causi" spiegano in una nota. "Con due bandi pubblicati il 24 agosto per il reclutamento di nuove insegnanti ed educatrici da utilizzare per le supplenze, l’amministrazione capitolina licenzierebbe, di fatto, migliaia di precarie che in questi anni hanno assolto al bisogno di tenere aperti scuole dell’infanzia e nidi, gravati da una consistente carenza d’organico". L'allarme non è rivolto solo ai posti di lavoro ma anche al servizio: "Anche considerando le oltre 300 assunzioni di insegnanti già previste per i primi di settembre, saranno più di mille le necessità di organico da coprire negli asili e nelle scuole dell’infanzia già ad inizio dell’anno scolastico. A queste andranno aggiunte tutte le esigenze di sostituzione che si
verificheranno durante l’anno" continua la nota.

"La soluzione non può essere quella di lasciare a casa migliaia di supplenti senza stipendio ed emanare nuovi bandi (con seri dubbi di legittimità) generando un’ulteriore nuova sacca di precariato. I problemi non si risolvono con dichiarazioni stampa o con generiche affermazioni in piazza" attacca il sindacato che chiede di aprire un tavolo di confronto sulle possibili soluzioni in merito. "L’amministrazione risponda subito alla nostra richiesta o sarà mobilitazione già dal primo giorno di scuola".

Solidarietà da parte della consigliera di Sel Annamaria Cesaretti: “Chiediamo al Sindaco e all'assessore Rossi Doria di sospendere il bando e aprire subito un confronto con forze politiche e sindacali per salvaguardare i posti di lavoro e costruire un modello educativo per l'infanzia nella nostra città. È indispensabile che si intervenga a livello nazionale per procedere con le assunzioni così come prescrive all'Italia la Corte di Giustizia Europea, altrimenti ciò che sta avvenendo a Roma accadrà anche in altri Comuni. È necessario combattere gli sprechi e il malaffare, ma non con i licenziamenti e con il peggioramento di un servizio essenziale come l'educazione dei nostri bambini".

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