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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Affittopoli, anche l'Init sotto sfratto: "Con i concerti avanti a oltranza"

Lo storico locale tra Mandrione e San Giovanni nel mirino del dipartimento Patrimonio, che ha ordinato lo sgombero della struttura per arretrati nei pagamenti. "Hanno fatto male i calcoli, quest'area l'abbiamo rimessa in piedi noi"

Morosi per oltre un milione di euro secondo una determina dirigenziale partita dal dipartimento Patrimonio, una delle tante ricevute da realtà romane che nel tempo hanno avuto in concessione locali comunali. Anche l'Init è finito nel calderone di Affittopoli: con l'indagine in corso alla Corte dei Conti l'amministrazione nelle ultime settimane ha accelerato l'operazione "riordino", colpendo in ogni dove. Così, accanto ai locali occupati dai partiti politici, ma anche dai malati di Sla di W la Vita Onlus, abbiamo anche il celebre live club del Mandrione, punto di riferimento del panorama musicale romano - rock, folck, punk, elettronica - dal 2003. 

"Abbiamo ridato vita a uno spazio che era una discarica, abbiamo speso 150 mila euro di lavori, e oggi ci vengono a chiedere affitti arretrati calcolati su una metratura sbagliata. E' una follia". Si sfoga il responsabile della promozione artistica del locale, Giampaolo Felici, anche voce e chitarra degli Ardecore, gruppo che rivisita in chiave moderna gli stornelli romaneschi. "La richiesta è assurda, il calcolo è il risultato di errori compiuti nonostante tutte le carte che nel tempo abbiamo consegnato". L'associazione culturale ha fatto ricorso al Tar, che però ha rigettato l'istanza parlando di attività "contra legem". La palla passa al Consiglio di Stato. Intanto, "andremo avanti con le nostre attività". 

"I concerti in programma non verranno annullati" assicura Felici. "Dal 25 al 28 maggio ospiteremo una tre giorni con spettacolo finale organizzato dal DalVerme". Altra realtà della zona, nel cuore del Pigneto, chiusa dalla forza pubblica. Affittopoli stavolta non c'entra. Nel caso del DalVerme abbiamo un'ordinanza della Questura che ha imposto la chiusura per questioni "di ordine pubblico", con riferimento all'articolo 100 del Tulps che disciplina "il potere di sospensione della licenza di pubblico esercizio da parte del questore". Una norma dei tempi del Regime, la cui applicazione ha fatto discutere non poco. Specie in un contesto nel quale i punti di riferimento del quartiere, cinema l'Aquila in testa, stanno chiudendo uno dopo l'altro, lasciando il deserto. 
 

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