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Casa, Marino incontra i movimenti: "A Letta una moratoria degli sfratti"

All'incontro erano presenti anche l'assessore alla Casa, Ozzimo, e il vicesindaco Nieri: "Avviare una ricognizione degli immobili del comune"

Una lettera al premier Letta per chiedere la sospensione degli sfratti e l'avvio della ricognizione degli immobili di proprietà comunale da utilizzare per l'emergenza abitativa. Sono queste le proposte avanzate oggi dal sindaco Ignazio Marino che insieme al vicesindaco Luigi Nieri, l'assessore alla Casa Daniele Ozzimo e il capogruppo di Sel capitolino Gianluca Peciola ha incontrato una delegazione dei movimenti per il diritto all'abitare a cui era presente anche il sindacato di base Asia Usb.

“Abbiamo stabilito di procedere in tempi rapidissimi alla ricognizione delle proprietà immobiliari del Comune” ha spiegato Marino lasciando la riunione. “È vergognoso che il Comune non conosca il suo patrimonio immobiliare: dobbiamo valorizzarlo e utilizzarlo per le persone che si trovano in situazione di fragilità sociale e disagio abitativo” ha concluso.

Il primo cittadino è poi tornato ad appellarsi al governo per chiedere la sospensione degli sfratti. “Oggi pomeriggio invierò al presidente del Consiglio Enrico Letta una lettera perché è previsto che i problemi importanti di Roma Capitale possano essere discussi e inseriti all'ordine del giorno del Consiglio dei ministri” ha spiegato. “Quindi chiederò che venga affrontata urgentemente la questione di una sospensione degli sfratti nella nostra città”.

Nella missiva che verrà inviata al premier verrà inserito anche un passaggio specifico sulla questione degli sfratti legati alle abitazioni delle case di proprietà degli enti sui quali per il sindaco “va avviata una riflessione”. Per Marino “a fronte di un progetto più o meno condivisibile, come quello della privatizzazione degli Enti, non possiamo avere nella capitale migliaia di persone senza casa”.

“Fronteggiare l'emergenza abitativa è una priorità” ha spiegato l'assessore alla Casa Daniele Ozzimo al termine dell'incontro. “Il livello di sofferenza delle persone è diventato insostenibile e il disagio sta andando oltre le categorie storicamente interessate, con le famiglie che non riescono più a pagare mutui e affitti. Con l'aiuto del Governo e della Regione vogliamo voltare pagina”.

Nel corso dell'incontro è stato fissato per il 23 luglio anche un tavolo in Regione, a cui sarà presente anche il Comune, che continua sul percorso di dialogo avviato nei mesi scorsi tra l'ente locale e i movimenti. “Si parla di finanziamenti per mettere in campo misure volte ad affrontare l'emergenza abitativa” spiega Paolo Di Vetta dei Blocchi precari metropolitani. “Si tratta di stanziare 200 milioni di euro per quest'anno e 250 milioni per il prossimo biennio: in totale 450 milioni da destinare all'emergenza abitativa con i quali si potrebbero creare circa 5 mila alloggi popolari per chi ne ha bisogno”. Al vaglio della trattativa anche un tavolo interistituzionale per settembre.

Sulla questione dei fondi è intervenuto anche il vicesindaco Luigi Nieri che ha spiegato come “dobbiamo capire come utilizzare questi fondi chiederemo al Governo una tregua sul patto di stabilità per le nuove costruzioni. Inoltre bisognerà utilizzare il patrimonio esistente e procedere con la rigenerazione urbana. Dobbiamo usare molte leve per far uscire Roma dall'emergenza abitativa”.

Positivo il commento dei movimenti. "Sono state create le condizioni per una politica nuova. Da parte nostra c'é la massima disponibilità a stemperare il clima” ha affermato Andrea Alzetta ex consigliere comunale e attivista di Action. “Questura, Procura e Prefettura si rendano conto che ci sono le condizioni per affrontare il tema dell'emergenza casa non come un problema di ordine pubblico. La lettera a Enrico Letta è importante perché stempera il clima sugli sgomberi”.

“I provvedimenti messi in campo con questi incontri indicano che sul tema abitativo c'è stato un cambio di passo. Una strada da percorrere che può mettere in campo dei passaggi importanti” spiega Di Vetta. La preoccupazione per i possibili imminenti sgomberi però rimane. “Speriamo che qualsiasi intervento a riguardo tenga conto del fatto che c'è un dialogo aperto tra i movimenti e gli enti locali che dovrebbero lavorare senza tensione”. Intanto per il 19 luglio alle 18 i movimenti annunciano un'assemblea pubblica sul tema dell'emergenza abitativa presso l'occupazione a San Basilio a cui sono stati invitati l'assessore alla Casa, Daniele Ozzimo, e il vicepresidente del IV municipio.

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