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Ecodistretto a Rocca Cencia al via: "Ecco il progetto dell'impianto di compostaggio"

Presso la sede dell'azienda capitolina è stato presentato il bando per reperire i soggetti che dovranno realizzarlo. "Da questo impianto entreranno rifiuti e usciranno compost e fertilizzanti"

Entra nel vivo il progetto degli ecodistretti. Il primo 'tassello' sarà un impianto di compostaggio che troverà posto a Rocca Cencia, il sito di proprietà dell'Ama dove già oggi è attivo un impianto di Trattamento meccanico biologico. Il progetto, oggetto di un bando di gara che sta per essere pubblicato dall'azienda capitolina che dovrà individuare il soggetto che lo realizzerà, è stato presentato questa mattina nella sede della municipalizzata in via Calderon de la Barca alla presenza del sindaco di Roma, Ignazio Marino, dell'assessore capitolino ai rifiuti, Estella Marino, del presidente di Ama e del suo dg, rispettivamente Daniele Fortini e Alessandro Filippi. "Per la prima volta dopo tanto tempo Ama investe nel ciclo industriale dei rifiuti" afferma Fortini. "Non con discariche o inceneritori ma con un impianto dove entreranno rifiuti organici e usciranno compost e fertilizzanti per terreni agricoli". 
 
L'IMPIANTO L'impianto, che sarà di proprietà dell'Ama, dovrebbe entrare in funzione entro ottobre del 2016 e tratterà ogni anno circa 40 mila tonnellate di scarti alimentari organici e circa 10 mila tonnellate di residui di potatura e sfalci. Tonnellate che se sommate alle 20 mila di Maccarese faranno raggiungere a Roma una capacità di trattamento di 70 mila tonnellate all'anno su un totale prodotto di 120 mila tonnellate. "A Rocca Cencia verranno trasformati soli i rifiuti prodotti nel quadrante Est della città" ha sottolineato Fortini e "una volta in esercizio permetterà un risparmio di circa 2 milioni di euro all'anno, con un minor costo per l'azienda sui 20 anni di vita della struttura di oltre 40 milioni di euro" ha proseguito. "In totale sono infatti 4 mila i viaggi all'anno che verranno risparmiati verso le regioni del nord". Un impianto 'verde' ed energicamente autonomo "che utilizzerà il biometano prodotto dal trattamento dei rifiuti organici per produrre energia elettrica e calore a servizio delle sue esigenze" ha spiegato Filippi.

SISTEMA ANTI ODORE - Tra le caratteristiche dell'impianto è arrivata anche una rassicurazione per i cittadini che abitano lì vicino. "L'impianto disporrà delle migliori tecnologie disponibili per il trattamento dell'aria esausta e per il contenimento delle emissioni odorigne" continua. Infatti la fase di scarico degli automezzi "avviene in un ambiente completamente chiuso e mantenuto in depressione. Inoltre un doppio sistema di portoni a impacchettamento rapido garantisce l'assenza di odori all'esterno in fase di ingresso dei mezzi".

I TEMPI - La posa della prima pietra, "ci auspichiamo entro dicembre di quest'anno" è legata all'iter autorizzativo avviato ormai alcuni mesi fa presso la Regione Lazio. Ama il 3 aprile scorso ha richiesto alla Regione Lazio la Valutazione di impatto ambientale (Via) sul progetto e il 15 maggio ha inviato la richiesta di Autorizzazione intergrata ambientale (Aia). Per Fortini il progetto "è il primo passo per la riqualificazione urbanistica e ambientale del sito industriale di Rocca Cencia". 

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IL BANDO - Il valore della base d'asta del bando è pari a 21 milioni e 800 mila euro. "E' un bando aperto e a lotto unico" ha spiegato Fortini. "Non abbiamo sottoposto a gara il progetto esecutivo perché individuare la tecnologia avrebbe significato già selezionare il soggetto aggiudicatario mentre invece vogliamo sollecitare il mercato" ha sottolineato il presidente di Ama. "Il punteggio sarà suddiviso per il 60 per cento 'tecnico' e per il 40 per cento 'economico'. Infine il bando prevede un appalto integrato che include le attività di progettazione esecutiva e realizzazione dell'impianto, compresa la gestione per il primo anno. 

IL TRATTAMENTO E IL PRODOTTO – Entrano rifiuti organici esce compost fertile per terreni agricoli e per i parchi della Capitale. “Grazie alle tecnologie meccaniche” ha continuato Filippi “sarà possibile separare materiali non organici, come le buste nei quali sono contenute, e altre impurità presenti, come plastiche e metalli, e trasformare a loro volta questi materiali in nuovi prodotti” ha continuato. Non solo. “La stessa acqua estratta dai rifiuti verrà recuperata e depurata per essere riutilizzata nello stabilimento”.  

IL SINDACO - Soddisfatto il sindaco Marino: “Stiamo guardando molto più in là degli anni che governeremo questa città, al massimo dieci. L'Europa ha infatti preso la decisione storia di chiudere, entro il 2030, tutti gli inceneritori del continente e Roma sarà pronta. Se avessi fatto la scelta che mi conviene avrei pensato che se ne poteva occupare anche chi verrà dopo”. Marino guarda a San Francisco: “Potremmo arrivare a produrre compost con la stessa intelligenza con cui viene fatto a San Francisco dove si producono ottimi vini e sono i produttori a chiedere agli impianti di compostaggio la composizione chimica migliore per produrre questo o quel vino”. 

L'ASSESSORE MARINO - “Con questo progetto metteremo un ulteriore mattoncino in quel percorso, iniziato con la chiusura di Malagrotta, che abbiamo messo in chiaro fin dall'inizio: riconvertire il ciclo dei rifiuti di Roma” ha esordito l'assessore Estella Marino. “Sappiamo di essere partiti in grande ritardo sull'impiantistica ma con questo primo passo proviamo a dare una prospettiva industriale all'azienda”. I progressi di Roma in tema di raccolta differenziata sono evidenti, come testimoniano i numeri snocciolati dalla Marino: "Siamo passati da nemmeno il 30 al 43% a dicembre 2014, 13% in più rispetto all'anno precedente, un dato impressionante per una città che produce 1,8 milioni di tonnellate l'anno. Sono stati pubblicati i dati Conai del 2014: c'è stato un monte recupero di materiali pari a 3,6 milioni di tonnellate e l'Ama ne ha conferiti 400mila, contribuendo al recupero oltre il 10% testimoniando lo sforzo enorme di Roma". La città ha intrapreso un percorso virtuoso che secondo l'assessore la "porterà a essere al termine dei 5 anni (di consiliatura, ndr) da fanalino di coda nella raccolta differenziata a una tra le prime città italiane che raggiunge gli obiettivi ambientali di portare sempre meno in discarica e recuperare il più possibile materiale”.

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