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Rifiuti, Raggi: "Impianti rotti". Replica l'ex assessore: "Solo Salario va più piano"

A Tor Bella Monaca dopo il caso 'topi' per le strade, Raggi promette pugno duro nella gestione dei rifiuti: "Il vero problema sono gli impianti che sono completamente saturi"

Multe e videosorveglianza per chi sporca la città, piani straordinari per la pulizia delle strade e lo svuotamento dei cassonetti, sanzioni anche per i dirigenti Ama. E infine "il vero problema", così come definito dalla sindaca: il funzionamento degli impianti. E' soprattutto la gestione dell'immondizia della Capitale a dettare l'agenda dei primi giorni di Virginia Raggi. Un problema sempre più simile ad un'emergenza che passa, ancora una volta, attraverso il precario sistema di trattamento dell'immondizia. 

"Il vero problema è che i Tmb che abbiamo sono completamente saturi perchè nel tempo non si è proceduto alla manutenzione e si sono rotti. Quindi non riescono a smaltire il flusso dei rifiuti che entra. Anche perchè hanno i bracci rotti" ha affermato questa mattina Virginia Raggi rispondendo ad una domanda sull'emergenza rifiuti nella Capitale. "Quindi bisogna ripartire dagli impianti. È un meccanismo che si è inceppato perchè nel tempo è stato lasciato in abbandono. Ci vorra un po' di tempo". Per rimediare alla situazione di questi giorni, Fortini ha fatto sapere che circa 300 tonnellate di rifiuti indifferenziati al giorno verranno portati, almeno per dieci giorni, nell'impianto Saf di Frosinone, mentre altre 200 in strutture del Colari. 

Non è una novità. Dopo la chiusura della discarica di Malagrotta, è accaduto a più riprese con Marino, accade anche ora: basta un piccolo imprevisto per rallentare tutto il servizio. Nelle scorse settimane Romatoday ha raccontato come i Tmb di Rocca Cencia e via Salaria siano ormai saturi, con l'immondizia che si accumula in attesa di essere trattata e conseguenti lunghe file di camion per lo smaltimento. I camion non sanno dove portare i rifiuti, il 'giro' rallenta, le strade restano sporche. Lo ha ammesso anche il presidente di Ama, Daniele Fortini: "Quando non abbiamo criticità nello svuotamento dei nostri impianti riusciamo a pulire la città, quando invece abbiamo un disagio, spesso dovuto a fattori esogeni, noi andiamo in difficoltà" aveva spiegato venerdì scorso ai microfoni di Radio Roma Capitale. Il presidente di Ama ha aggiunto: "Siamo in una fase transitoria in cui abbiamo bisogno di aiuto dagli altri, ma gli altri talvolta hanno problemi e i primi a pagarne le conseguenze siamo noi".

L'obiettivo è, infatti, quello di aumentare la dotazione impiantistica di proprietà dell'Ama: il progetto degli ecodistretti. Quattro in tutta Roma, tra cui Rocca Cencia, l'unico ad aver veramente avviato l'iter e ad aver sollevato le proteste della popolazione locale. Complice la fine dell'esperienza Marino, il progetto prosegue però a rilento ed oggi andrà verificato alla luce della nuova amministrazione. A dover aspettare, intanto, sono i cittadini di via Salaria che attendono la chiusura del Tmb della zona: fino a che Ama non potrà trattare i rifiuti altrove (in ballo c'è anche una gara per portarli all'estero), l'impianto di via Salaria sarà necessario per non mandare Roma in emergenza. "Stiamo sollecitando chi ha vinto la gara sul trasporto di rifiuti all'estero a darci il servizio richiesto. Il primo intervento che faremo è la dismissione dell'impianto tmb di via Salaria. Quell'impianto deve essere riconvertito" ha confermato nei giorni scorsi Fortini.

Intanto, dalle colonne de Il Tempo, Manlio Cerroni è tornato a farsi sentire: "I problemi nascono anche perché l'Ama in primis disdegna i nostri consigli che abbiamo più volte sottoposto all'azienda come se l'esperienza che Cerroni ha non conti nulla e non possa servire a mettere un freno a questa discarica a cielo aperto che è diventata la nostra città" ha affermato. Al posto di differenziata, recupero e riciclo su cui ha puntato Ama negli ultimi anni, Cerroni parla di una discarica di servizio e di inceneritori. Inoltre propone il suo impianto di Rocca Cencia, "pronto a trattare da subito fino a 1000 tonnellate di rifiuti al giorno". Impianto spento da "cinque mesi". 

A prendere parola anche l'ex assessore ai Rifiuti e componente della Direzione Nazionale del Partito Democratico Estella Marino: "Da quei dati (quelli pubblicati sull'anagrafe on-line dei rifiuti, ndr) emerge che i Tmb Ama hanno sempre lavorato a regime, tranne il Tmb Salario di cui si stavano riducendo i flussi sia a causa delle riparazioni necessarie per i danni avuti dopo un incendio su cui ancora si indaga, sia per mantenere l'impegno di chiusura a dicembre 2015 che ci eravamo presi” commenta.

“Infine vorrei sottolineare che dalle notizie degli ultimi giorni, sono tornate le file ai due impianti TMB del privato, Colari, il cui patron, con la sua costante puntualità, torna oggi, per l'ennesima volta a proporsi come salvatore della città. Torna la catena: TMB privati a rallentatore, camion che non possono scaricare, rifiuti in strada, lettera del patron di Colari che propone il solito coniglio dal cilindro. Spero che la sindaca porti avanti con la stessa rigidità della Giunta precedente l’affrancamento della gestione dei rifiuti di Roma dalle soluzioni di un monopolista – conclude l’ex Assessore Marino -  e che non dimentichi il lavoro fatto fin qui e non ceda a soluzioni superate e non sostenibili”.

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