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Idi, salta il tavolo sindacale: fiaccolata di medici e infermieri in Vaticano

La protesta, lunedì alle 18, partirà dall'ospedale San Carlo di Nancy, sulla via Aurelia. Denunciano i sindacati: "Il passaggio dei dipendenti del gruppo IDI alle dipendenze della fondazione Luigi Maria Monti è stato rigettato"

Si riaccende la protesta all'ospedale Idi. Dopo la rottura del tavolo sindacale di giovedì, medici e infermieri dell'istituto sanitario hanno organizzato per lunedì pomeriggio alle 18 una fiaccolata di protesta che dall'ospedale San Carlo di Nancy, sull'Aurelia, arriverà a piazza del Risorgimento percorrendo il perimetro delle mura vaticane. “Il documento proposto per il passaggio dei dipendenti del gruppo IDI alle dipendenze della fondazione Luigi Maria Monti è stato rigettato anche dalle lavoratrici e dai lavoratori” si legge in una nota di Fp CGIL Cisl Fp Uil Fpl.

Spiegano i sindacati: “Con stupore nelle scorse ore abbiamo letto il comunicato dell’Amministrazione che vuole gettare fumo negli occhi dell’opinione pubblica sbandierando una presunta garanzia dei livelli occupazionali e scaricando le responsabilità sul futuro del gruppo IDI su sindacati e lavoratori” continuano. “Un atteggiamento sbagliato e offensivo nei confronti dei lavoratori che con i loro sacrifici hanno garantito la sopravvivenza delle strutture. Non ci stancheremo mai di ripetere che le lavoratrici e i lavoratori del polo sanitario hanno già abbondantemente pagato una cattiva gestione di risorse pubbliche”.

Per i sindacati, “se l’amministrazione davvero vuole rilanciare le strutture e superare finalmente la crisi la smetta di fare falsa propaganda, costruisca un piano serio per garantire i livelli occupazionali e il futuro di 1400 famiglie, accolga le proposte avanzate da FP Cgil, Cisl FP e Uil Fpl al tavolo, ma soprattutto la smetta di provare ad  usare i salari e i diritti dei lavoratori come merce di scambio. Preoccupa inoltre che Il Ministero dello sviluppo economico e il Vaticano non intervengano, un silenzio e un immobilismo non  più sopportabile”.

A rischio, per in sindacati, c'è la garanzia occupazionale dei circa 1400 dipendenti. “È inaccettabile la proposta di acquisto fatta dalla nuova fondazione ''Padre Luigi Maria Monti” dichiara in una nota Antonio Cuozzo, della Cisl Fp di Roma e di Rieti. “Una vicenda vergognosa e una trattativa alquanto confusionaria sul passaggio di proprietà delle strutture sanitarie dove registriamo sempre proposte di accordo tanto sbandierate anche attraverso comunicati da parte dell'amministrazione che non garantiscono non solo tutti i livelli occupazionali ma i diritti dei lavoratori, dove si rischia peraltro che uno dei rami ospedalieri il San Carlo a ridosso delle mura vaticane, rischia la privatizzazione”.

A chiedere di riavviare le relazioni sindacali è l'Ugl Sanità: “Riteniamo indispensabile che l'amministrazione esca dall'immobilismo in cui si è trincerata dalla scorsa settimana e riavvii le relazioni sindacali per garantire un futuro alle strutture sanitarie del Gruppo e condizioni di lavoro dignitose ed economicamente accettabili per tutti i 1.300 dipendenti” dichiarano in una nota i dirigenti sindacali dell'Ugl Sanità del Gruppo Idi, Antonino Gentile e Anna Rita Amato spiegando che "dall'ultimo incontro tenutosi lo scorso 26 marzo, quando ci è stato proposto un piano che limita fortemente i diritti e le tutele del personale e che abbiamo perciò definito inaccettabile, è calato un silenzio preoccupante sulla trattativa che ci fa temere decisioni unilaterali da parte dell'azienda”.

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