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Giunta Marino, Trasporti alle associazioni: trattativa aperta con Rete nuova mobilità

"Abbiamo proposto a Marino di fare in modo che l'assessore sia espressione della Rete" spiega Alberto Fiorillo portavoce. Ma per il momento nessun nome

In giorni in cui in Campidoglio impazza il toto giunta, proprio da uno degli assessorati più importanti della squadra di governo, quello alla mobilità, potrebbe arrivare una sorpresa. Tra 'tecnici', consiglieri eletti ed esterni, il prossimo assessore ai trasporti, potrebbe venire dalla cosiddetta società civile. In particolare da un gruppo di associazioni che si occupa proprio di questo tema: la Rete Mobilità Nuova, una coalizione che raggruppa ben 200 associazioni in tutta Italia, da Coldiretti a Libera passando per il Wwf e Legambiente.

La notizia, diffusa dall'agenzia di stampa Adnkronos, è stata confermata a Romatoday da Alberto Fiorillo, portavoce della Rete e responsabile Aree urbane di Legambiente. “Alcune associazioni che fanno parte della Rete hanno proposto al sindaco di fare in modo che l'assessore alla mobilità sia espressione della Rete” spiega. “Sarebbe una novità nel panorama politico italiano che un gruppo di associazioni di questo tipo riesca ad avere un ruolo amministrativo così importante”. In quanto ai nomi, per ora non è stata avanzata alcuna indicazione. Anche se è molto probabile che sarà una donna. Un particolare “irrilevante” per Fiorillo: “L'innovazione della proposta sta nel fatto una scelta del genere da parte di Marino cambierebbe radicalmente il modo di lavorare sulla mobilità in città e avvicinerebbe Roma agli standard europei”.

Una delle proposte che potrebbe avanzare la Rete, che giovedì prossimo alla Camera presenterà una proposta di legge che mira a dirottare le risorse pubbliche destinate al settore dei trasporti dalle grandi opere infrastrutturali alla mobilità collettiva, pendolare e a quella non motorizzata, è quella delle aree 30, ovvero strade cittadine in cui i mezzi motorizzati possono raggiungere una velocità massima di 30 chilometri orari. “Un provvedimento adottato in tantissime città europee che, contrariamente a quanto sembra, non allunga i tempi di percorrenza ma favorisce la sicurezza su strada incentivando le persone a utilizzare la bicicletta o ad andare a piedi”.

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