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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica San Basilio / Via Aldo Sandulli

Gay suicida a Torraccia: "Urgente una legge contro l'omofobia"

Dopo l'ennesima tragedia del 14enne che si è tolto la vita lanciandosi dalla propria abitazione nella periferia romana, associazioni e istituzioni chiedono con forza che drammi del genere non si ripetano più

Serve e con urgenza l'approvazione di una buona legge contro l'omofobia e l'estensione della Mancino-Reale (in vigore da ben 38 anni) ai reati commessi in base all'orientamento sessuale". L'appello arriva dal presidente dell'associazione Gaynet Italia, Franco Grillini, commentando la notizia del suicidio del 14enne omosessuale in via Aldo Sandulli, la notte tra il 7 e l'8 agosto. E' colpa della politica omofoba per il presidente di Equality Italia, Arelio Mancuso."Il dolore e la rabbia che provoca l'ennesimo suicidio di un adolescente omosessuale non consentono, proprio per il rispetto per il drammatico gesto, giri di parole. In Italia troppa politica continua a dare il cattivo esempio, incita all'odio, afferma che i gay sono malati, sbagliati, da curare. Tutto questo alimenta l'omofobia e la discriminazione, fornisce una patente culturale all'ignoranza e alla violenza".

URGENTE SEGNALE - Il giovane gay si è ucciso lanciandosi dal balcone della propria abitazione in zona Torraccia-San Basilio, nella periferia est della Capitale. "L'unica risposta vera che possiamo offrire per onorare la memoria di questo giovanissimo ragazzo e dei tanti che come lui soffrono nel silenzio - spiega il presidente del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli, Andrea Maccarrone - è lavorare perché nessuna ragazza e nessun ragazzo omosessuali o trans debbano più sentirsi soli e sbagliati. Una legge vera contro l'omofobia e la transfobia è un primo e urgente segnale che ci aspettiamo e va necessariamente accompagnata da politiche culturali ad ampio raggio". "Roma è troppo spesso protagonista in negativo di questi episodi - ricorda Maccarrone -. Qualche giorno fa la giovane trans Andrea è stata trovata uccisa alla stazione Termini, lo scorso inverno un ragazzo del liceo Cavour si è tolto la vita, qualche mese fa un altro ragazzo ancora ha tentato il suicidio gettandosi dal secondo piano della sua stessa scuola. Ci sembra chiaro che anche le istituzioni locali debbano moltiplicare gli sforzi mettendo in campo un programma di interventi che tocchi i tanti punti di criticità per prevenire il ripetersi di queste tragedie".

SI ADOPERI IL GOVERNO - Una situazione di intolleranza da combattere, secondo il portavoce del Gay Center Fabrizio Marrazzo: "La politica smetta di giocare sulla pelle dei gay ed il presidente Letta approvi d'urgenza un decreto serio contro l'omofobia, come fatto per il femminicidio. Questo suicidio, come tanti altri casi di discriminazione che avvengono a scuola in famiglia e nei gruppi di amici, e' colpa di un'Italia ancora in gran parte omofoba - continua Marrazzo -. Nella ricerca che abbiamo elaborato su un campione di 4 mila studenti delle scuole superiori, tra i 14 ed i 18 anni, circa il 5% si sono dichiarati omosessuali, uno su 3 ha pensato almeno una volta al suicidio, ed oltre il 70% ha dichiarato che la propria scuola e la propria famiglia non sono accoglienti verso lesbiche e gay e sono spesso il primo luogo della discriminazione".

APPELLO - Un appello del portavoce del Gay Center che continua a commentare il suicidio del 14enne che si è lanciato dal terrazzo condominiale perché emarginato e deriso per la sua omosessualità. "Questo suicidio, come tanti altri casi di discriminazione che avvengono a scuola in famiglia e nei gruppi di amici, e' colpa di un'Italia ancora in gran parte omofoba - continua Marrazzo -. Nella ricerca che abbiamo elaborato su un campione di 4 mila studenti delle scuole superiori, tra i 14 ed i 18 anni, circa il 5% si sono dichiarati omosessuali, uno su 3 ha pensato almeno una volta al suicidio, ed oltre il 70% ha dichiarato che la propria scuola e la propria famiglia non sono accoglienti verso lesbiche e gay e sono spesso il primo luogo della discriminazione". "La stessa omofobia - sottolinea il portavoce del Gay Center - che si scatena in parlamento ogni volta che si discute di una legge che vuole combatterla con una parte della politica che addirittura rivendica la libertà di opinione a scapito del diritto a non essere aggrediti e discriminati. Spesso chi denuncia i propri genitori o compagni di scuola per discriminazioni ed aggressioni poi continua a vivere in casa o a scuola con i propri aguzzini, questo non aiuta le vittime che vogliono denunciare, e provoca un senso di isolamento che può portare a gesti estremi". "Il governo a partire da Letta e dal ministro dell'Istruzione Carrozza - conclude -, mettano in campo politica concrete e campagne contro l'omofobia nelle scuole. Chiediamo che il prossimo anno scolastico inizi in tutte le scuole italiane con un ricordo di questo ragazzo".

SCONFITTA DI TUTTI - Parole si costernazione anche da parte del vicesindaco di Roma Luigi Nieri: "È una sconfitta di tutti: quando un ragazzo di appena 14 anni preferisce togliersi la vita, piuttosto che continuare a vivere nel tormento della solitudine estrema in cui ci si può confinare quando si sente che il mondo è distante e non capisce". È un dolore che deve sentire proprio tutta la società, ma soprattutto la politica - continua -. Quella che perde tempo e dibatte da anni, virgola per virgola, su un testo per combattere uno dei fenomeni più odiosi del nostro tempo, l'omofobia. Quella che cerca alchimie insensate che siano più o meno condivise da questa e quell'altra sensibilità, per approvare una legge che conceda i sacrosanti diritti civili alle coppie omosessuali. L'omofobia si sconfigge attraverso il riconoscimento dei diritti. E la solitudine feroce di tanti giovani uomini e donne che si sentono diversi, derisi, incompresi, si allevia con una netta e definitiva presa di distanza dal medioevo culturale in cui la nostra società si è ottusamente autoconfinata, e di cui è complice anche l'abuso volgare di un certo linguaggio gergale, che tende a discriminare, confinare ed escludere". "A storie drammatiche come questa bisogna pensare, quando si rimanda la discussione parlamentare sull'omofobia - conclude -. Non c'è più tempo da perdere: è urgente una rivoluzione culturale su questi temi, la vita di tanti giovani fragili è anche nelle nostre mani".

M5S SENATO - "Non basterà una sola legge per rimediare all'ennesima tragedia avvenuta pochi giorni fa, il suicidio di un ragazzo gay di 14 anni, ma sarà il primo passo verso la costituzione di una tutela minima per chi è abbandonato in un contesto culturale avvilente come quello in cui versa la società italiana, lasciato da solo a soffrire una discriminazione insopportabile e ingiusta". La richiesta del M5S Senato. "Chiediamo a Letta, ma anche ai presidenti Grasso e Boldrini e al Parlamento tutto, che provvedano al più presto alla definizione della legge contro l'omofobia e contro la transfobia che già era stata promessa e la cui discussione è stata solo avviata, con estrema lentezza. E' giunto il momento di non lasciare solo chi soffre e di fare finalmente qualcosa di concreto".

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