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Campidoglio, tra polemiche e dubbi dei giuristi parte il modello Marino-Gabrielli 

Ancora tutti da chiarire i criteri di funzionamento del nuovo modello "a due teste". Per il 2 Settembre è previsto il rientro in città del sindaco Marino

Commissariamento "de facto" mascherato da appoggio collaborativo per qualcuno, aiuto senza intenti di delegittimazione da un Governo che non poteva certo ignorare quei "gravi vizi di legittimità" scritti nelle carte di Mafia Capitale per qualcun altro. Il post Consiglio dei Ministri, che tra decreti e suggerimenti detta legge su come verrà governata Roma (Giubileo e non), è costellato di interrogativi. Più tecnici che politici. Come funzionerà questa nuova gestione "a due teste", che di fatto non può contare su precedenti di legge, è tutto da capire. 

E' chiaro che Gabrielli entra a gamba tesa per volere di palazzo Chigi nell'amministrazione capitolina. Che poi lo faccia a fianco (e non a capo) di Marino in un clima che nelle dichiarazioni delle parti è disegnato come più pacifico, è storia da scrivere. Altrettanto chiaro è che sarà l'intero governo del territorio a beneficiare della longa manus di palazzo Valentini. 

Otto, lo ricordiamo, gli ambiti in cui Gabrielli è chiamato a intervenire: verde pubblico e ambiente, emergenza abitativa, immigrazione e campi rom, adozione o aggiornamento dei regolamenti di competenza dell'amministrazione comunale "secondo i principi di imparzialità e buon andamento specificamente riguardo l'affidamento di lavori", servizi e forniture, revoca in autotutela degli affidamenti disposti in assenza di regolari procedure concorsuali, predisposizione o aggiornamento di un albo delle ditte fiduciarie per l'affidamento dei servizi e dei lavori in economia. 

Poi le contromisure che interesseranno i dipartimenti più inquinati da Mafia Capitale, con rimozione dei dirigenti "sorvegliati speciali". Insieme al ruolo di coordinamento stabilito per l'organizzazione dell'Anno Santo. E se nel caso ultimo regge il ragionamento che nulla cambia rispetto a quanto già attuato per l'Expo milanese, per quanto concerne il governo del territorio non ci sono modelli di confronto. Tanto che non manca chi solleva dubbi giuridici sulla formula adottata. 

L'INTERPRETAZIONE DEI GIURISTI - L'avvocato amministrativista Gianluigi Pellegrino, fa notare che "se per il Giubileo il Consiglio dei ministri ha adottato specifici provvedimenti, per il nodo mafia Capitale no: è stata approvata solo la relazione del ministro Alfano". Il che significa che "per quanto riguarda l'attività ordinaria del Comune non esiste alcuna formale messa sotto tutela nè del sindaco nè della giunta e il comunicato di palazzo Chigi si limita a una generica esortazione al prefetto a formulare suggerimenti". Detto altrimenti "quella adottata è una scelta tutta politica".

Diversa, ma solo in parte, la lettura di Federico Tedeschini, docente di Diritto pubblico alla Sapienza e anche lui avvocato amministrativista. "Formalmente - dice - la decisione del governo è ineccepibile: giuridicamente tiene. Nè vedo reali possibilità di impugnare i provvedimenti di fronte al Tar. Altra cosa è la sua utilità. L'amministrazione locale per dettato costituzionale è affidata interamente all'esito della volontà dei cittadini espressa con il voto: la commistione tra poteri del prefetto e del sindaco, al di là del paravento della leale collaborazione, comporterà seri problemi, che si manifesteranno soprattutto nell'affrontare il Giubileo. Siamo di fronte a un commissariamento mascherato". 

In attesa delle prescrizioni prefettizie e del ritorno del sindaco, si fanno ipotesi sul nuovo modello. Il primo cittadino continuerà a prendere le sue decisioni firmando gli atti in autonomia, ma dovrà passare sempre e comunque da Palazzo Valentini. In sostanza ci sarà una condivisione delle linee guida, con un controllo di Gabrielli sugli atti di indirizzo. La prossima settimana qualche nodo dovrebbe sciogliersi.  

GLI APPUNTAMENTI - Lunedì pomeriggio l'incontro preparatorio tra il vice Causi e il Prefetto, nel quale il Campidoglio presenterà la sua 'squadra tecnica', la delegazione capitolina che parteciperà ai prossimi tavoli tecnici sull'organizzazione dell'anno giubilare. Guidata dall'assessore ai Lavori Pubblici Maurizio Pucci, coordinatore ufficiale, sarà composta dal capo di gabinetto Luigi Fucito, dalla delegata del sindaco per la sicurezza Rossella Matarazzo, dal segretario generale Serafina Buarnè e dal comandante dei vigili Raffaele Clemente.

Ignazio Marino invece tornerà il 2 settembre. E dopo le ferie negli States, tra New York, Texas e Caraibi, dicono i ben informati, il 3 farà il suo ritorno in campo partecipando alla manifestazione nel quartiere Don Bosco lanciata dal Partito democratico dopo i funerali show di Vittorio Casamonica. Il primo appuntamento istituzionale del sindaco-chirurgo è invece previsto per il 4 settembre: parteciperà a un tavolo interistituzionale con Palazzo Chigi sul Giubileo. 

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