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Furio Camillo, stazione "a numero chiuso": non più di 450 persone sulla banchina

Dopo il collasso di una delle quattro scale mobili che servono la fermata, ecco la disposizione di Atac per ragioni di sicurezza: nella metro si entra a scaglioni

Stazione Furio Camillo "a numero chiuso". È quanto stabilito da Atac dopo il collasso il 9 febbraio di una delle quattro scale mobili che servono la fermata sulla linea A. Una disposizione interna inviata al personale e firmata dal direttore d'Esercizio.

"Con attivi solo tre impianti su quattro è possibile far accedere in banchina solo 450 persone" si legge nel documento. Così, una volta raggiunto il numero stabilito, l'operatore di stazione dovrà prima di tutto "comunicare alla Dct (centrale operativa, ndr) la temporanea chiusura dei varchi", poi procedere e annunciare "con diffusione sonora che l'ingresso nella stazione è momentaneamente interdetto". 

Un po' quello che avviene nei luoghi dei grandi eventi, quando è previsto un affollamento di persone tale da poter mettere a rischio la sicurezza e il funzionamento delle operazioni: meglio entrare a scaglioni. Certo, nel caso specifico parliamo di un servizio pubblico, e di una fermata della metro importante per il quadrante sud della città. E parliamo anche dell'ennesimo guaio agli impianti di accesso alle stazioni per la metro A. Prima Repubblica, poi Spagna, poi Barberini chiuse per incidenti, e ancora l'avvio di interventi di manutenzione straordinaria su Baldo degli Ubaldi, poi riaperta ma solo metà (funzionano sei scale su dodici), e ora Furio Camillo "a numero chiuso". Una maledizione

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