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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Funerali Priebke, arriva il divieto del Questore 'per motivi di sicurezza'

Soddisfatto il sindaco Marino. L'avvocato Giachini: "Cercheremo anche per la sepoltura di Priebke una soluzione che non sia usata come scusa di offesa politica"

Sembra aver trovato una soluzione la vicenda relativa ai funerali di Erich Priebke, almeno per quel che riguarda la città di Roma. La Capitale infatti non ospiterà nè cerimonie private in chiesa, nè cerimonie in luoghi pubblici. Oggi infatti il Questore Fulvio Della Rocca ha spento le intenzioni dell'avvocato Giachini che aveva detto di voler tenere i funerali all'aperto. L'ha fatto con un decreto notificato proprio al legale del Capitano delle SS. Scrive infatti la Questura: "E’ stato notificato questa mattina all’Avvocato di Erich PRIEBKE il decreto con cui il  Questore Fulvio della Rocca vieta, per motivi di ordine e sicurezza, nell’ambito di tutta la provincia di Roma, che le funzioni relative alle esequie ed al trasporto della salma  dell’ex ufficiale delle SS avvengano in forma pubblica e solenne, nonché lo svolgimento di qualsiasi manifestazione pubblica.

IL SINDACO MARINO - Il primo cittadino, che più di altri si è battuto per vietare celebrazioni a Roma esprime soddisfazione: "Condivido la scelta del Questore di Roma, Fulvio Della Rocca di vietare qualsiasi forma di manifestazione pubblica e solenne per la morte dell’ex ufficiale nazista Erick Priebke in città e in Provincia. Una scelta che apprezzo perché, come ho chiesto nei giorni scorsi, protegge dalle offese la Memoria condivisa dalle romane e dai romani. Roma è orgogliosa della sua storia e di essere stata insignita della medaglia d’Oro alla Resistenza per la sua coraggiosa lotta al nazifascismo".

L'AVVOCATO GIACHINI - Chiede una soluzione onorevole l'avvocato Paolo Giachini: "Qualunque soluzione deve essere onorevole. Una volta risolta la questione del funerale, cercheremo anche per la sepoltura di Priebke una soluzione che non sia usata come scusa di offesa politica. Un'ipotesi potrebbe essere la Germania anche se sarebbe più complicata. Per questo non escludiamo anche la sepoltura in Italia".

Giachini poi attacca la Curia: "Si rifiuta di seguire il codice religioso che dà diritto di funerali a tutti. Il diritto alla liturgia religiosa è un diritto innegabile. E' una cosa vergognosa che per questo fedele non ci sia una chiesa. Si vogliono usare leggi ad personam. Priebke è stato processato e condannato a Roma, ma adesso questa città vuole disfarsene. Non si sa quando verrà celebrato il funerale, in quanto Priebke non aveva nemmeno la mutua per cui nessun medico di base ha potuto dichiarare le cause della morte".

LA CURIA - Poco prima il Vicariato di Roma aveva diffuso una nota in cui spiegava il no ai funerali: "La richiesta è stata presentata al parroco non dai familiari del defunto, ma da una signora a nome dell’avvocato del signor Priebke, nella mattina di sabato 12 ottobre. L’autorità ecclesiastica, considerate tutte le circostanze del caso, ha ritenuto che la preghiera per il defunto e il suo affidamento alla misericordia di Dio – finalità proprie della celebrazione delle esequie religiose – dovessero avvenire in strettamente privata, cioè nella casa che ospitava le spoglie del defunto. Pertanto, nel rispetto della legge della Chiesa, non è stata negata la preghiera per il defunto, ma è stata decisa una modalità diversa da quella abituale, riservata e discreta. La proposta è stata rifiutata dall’avvocato del signor Priebke. Pertanto, nel rispetto della normativa canonica, tutti i ministri cattolici, nella diocesi di Roma, si atterranno alle disposizioni stabilite dall’Ordinario.

PACIFICI - Duro il presidente della comunità ebraica: "Qualora non si trovasse soluzione che venga cremato e le sue ceneri disperse come lo furono quelle dei nostri nonni. Sarebbe cremato da morto e non come il milione di bambini usciti dai forni di cui Priebke all'epoca non ebbe pietà".

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