Colle Oppio, l'assessore: "FdI morosi, ex sede partito sarà adibita a magazzino"

L'ex sezione di Colle Oppio sarà un magazzino della Sovrintendenza. Ad annunciarlo l'assessore al Patrimonio Rosalba Castiglione durante la commissione Trasparenza di oggi convocata appositamente per fare chiarezza sullo sgombero della sede di Fratelli d'Italia, concessa nel lontano 1972 all'allora Movimento Sociale Italiano. 

L'apposizione dei sigilli, come spiegato dall'assessore in commissione, è avvenuta perchè "c'è una morosità di 11.626 euro, di cui 1.700 per il pregresso e 9.900 dopo la comunicazione del nuovo canone avvenuta a gennaio a 2017 e ammontante a 11.880 euro annuali, 990 al mese". Castiglione ha comunque tenuto aperto uno spiraglio nei confronti di Fdi, sottolineando che lo sgombero "non vuol dire che non ci possano essere altri immobili comunali da destinare a questo scopo".

La difesa di FdI

Cifre che vengono duramente contestate dai consiglieri del partito di Giorgia Meloni. "Ora basta, quel locale o è un magazzino o un ufficio di pregio, come hanno scritto nei giorni scorsi lo stesso assessore e il capogruppo M5S, perchè se è un magazzino non possono chiederci 990 euro al mese individuandolo come ufficio, ma il canone è di 250 euro" ha protestato il capogruppo di Fdi-An in Campidoglio, Fabrizio Ghera. 

"A Fdi vengono chiesti 11 euro al metro quadro per Colle Oppio che è uno scantinato insalubre non accatastato, altro che ufficio di pregio, mentre negli ultimi bandi per uffici centrali si parte da meno di 3 euro. È una discriminazione politica bella e buona fatta in malafede: nel 2017 è stato pubblicato un bando per immobili di pregio a Villa Borghese, nel Casino Cenci Giustiniani, a base d'asta di 2,27 euro al mq, al Buon Pastore addirittura a 2,14 euro e a Colle Oppio invece a 11 euro".

L'immobile di Colle Oppio, ha proseguito il capogruppo, "è 1,3 metri sotto il terreno, è uno scantinato, è non si può chiedere un canone di 1.000 euro quando noi per primi avevamo fatto una richiesta scritta per adeguarlo. Oltretutto abbiamo saldato tutti i canoni imputabili a Fdi dal 2012, abbiamo i bollettini: tutti gli importi precedenti sono prescritti e noi non esistevamo, quindi il discorso della morosità avanzato dal M5S non esiste".

La replica di Castiglione

Questo atto "non vuole cancellare la storia che accompagna il partito, è un atto solo amministrativo che esegue la legge: non cancella la storia, ma pone fine a una distorsione amministrativa e prescinde da qualsiasi colore politico". 

Una 'distorsione' secondo l'amministrazione emersa da tempo: "C'è una nota del dipartimento Patrimonio del 1995 in cui si invitava allora Alleanza nazionale a liberare l'immobile in 30 giorni perchè vincolato, altrimenti si sarebbe proceduto in via coattiva. Nel 2003 c'è una ulteriore comunicazione del dipartimento che paventava l'uso di un immobile alternativo sollecitando ancora il rilascio. Nel 2015 un'altra nota in cui si quantifica la morosità e si diffida al pagamento del debito in 10 giorni pena la riacquisizione forzosa. L'atto di riacquisizione non è imputabile quindi a questa giunta, visto che la nostra è solo la quarta richiesta".

Inoltre "la memoria del 13 giugno 2017 è relativa ad alcune situazioni in cui Fdi-An non rientra tra le attività socio-culturali oltre a essere moroso. Inoltre il 18 ottobre la Procura penale di Roma ha chiesto ufficialmente al Comune di accertare se l'immobile risultasse ancora abusivamente occupato".

E sulla possibilità di rivedere il canone d'affitto Castiglione chiarisce: "Si tratta di un'indennità di occupazione e non di un canone, dal momento che il contratto di locazione non c'è, e se non c'è non si può che applicare il canone di mercato: questo non nasce da volontà di persecuzione dell'amministrazione e prescinde dal procedimento di rideterminazione. Dal 2016 non è stato più pagato nemmeno il canone originario di 13 euro, e per il dipartimento non cambia se la morosità sia di 1.700 euro considerando gli ultimi bollettini pagati o di 11mila euro considerata la rideterminazione del canone, se ne parlerà comunque nelle competenti sedi giudiziarie".