Storace si autocandida a sindaco della capitale

Francesco Storace, in un'intervista sul Tempo, il leader de La Destra auspica un posto da ministro per Alemanno e candida se stesso a sindaco di Roma, anche attraverso l'uso delle primarie.

“Concordiamo a pieno con la necessità espressa dal segretario Francesco Storace, di una guida sicura, capace e a tempo pieno della nostra città. La situazione politica a Roma soprattutto negli ultimi tempi è diventata difficile, e il sindaco non riesce a smarcarsi dalle faide interne, non può reagire nei confronti delle vessazioni della Lega Nord sulla Capitale a causa dell'asse col governo nazionale, e sembra proiettato verso altri orizzonti". Lo afferma Dario Rossin, capogruppo La Destra in Campidoglio, in merito all'intervista a Francesco Storace sul Tempo. "Non possiamo rischiare che tali condizioni si cristallizzino spianando la strada alla sinistra e a Zingaretti fino alle prossime elezioni - aggiunge - E una candidatura di Storace in eventuali primarie tra il centrodestra rappresenterebbe sicuramente l'occasione per Roma di avere per competenza, lungimiranza e abnegazione un sindaco impegnato esclusivamente per la Capitale".

Per il segretario del Pd a Roma, Marco Miccoli, "a destra continua la grande fuga da Alemanno. Tutti a scaricarlo. E oggi è la volta di Storace. Ormai il peggior sindaco che Roma abbia mai avuto non lo vuole più nessuno, né i cittadini né gli esponenti della destra romana. In vista della prossime amministrative fra due anni, a destra, parafrasando un film, sembra di assistere a '2013, fuga da Alemanno''. Immediata la replica del consigliere regionale del Lazio e segretario di Roma e Provincia de La Destra Roberto Buonasorte: "La sinistra imputa a Storace di voler scaricare Alemanno perché sa che Zingaretti non potrebbe mai essere candidato al Campidoglio per due motivi: dovrebbe sciogliere la Provincia e avrebbe una fifa blu".