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Le monetine di Fontana di Trevi diventano del Campidoglio: sfregio alla Caritas, ira della Chiesa

Il Campidoglio ha deciso di destinare le monete raccolte nella Fontana di Trevi alla "manutenzione ordinaria del patrimonio culturale" ed a non specificati "progetti sociali". A farne le spese sono i poveri

Dal primo aprile le monetine che i turisti sono abituati a lanciare nella Fontana di Trevi non saranno più destinate alla Caritas. Il Campidoglio ha deciso: il tesoretto, nel 2018 pari a 1,5 milioni di euro, verrà messo a bando. 

La scelta del Campidoglio

La misura, prevista  nel regolamento firmato dal vicesindaco Luca Bergamo e dall'assessora alle Politiche sociali, Laura Baldassarre doveva entrare in vigore già il primo aprile del 2018. E' stata prorogata di un anno ma adesso le intenzioni della squadra di governo cittadino appaiono intransigenti: basta proroghe, quei soldi saranno gestiti da Roma Capitale.

L'ira della Chiesa

La decisione di sottrarre le monetine alla Caritas sta facendo discutere. Sugli scudi anche L'Avvenire, il quotidiano della CEI, che ha commentato con un titolo eloquente: "Le monetine tolte ai poveri". Con quelle risorse la Caritas diocesana di Roma contribuiva infatti ad offrire servizi importanti non soltanto per i clochard, nella Capitale oltre 10mila, ma anche per quanti faticano ad arrivare alla fine del mese. Ci sono infatti i posti letto ma anche i generi alimentari distribuiti attraverso l'Emporio della Solidarietà presente a Ponte Casilino. Don Benoni Ambaruso, direttore della Caritas di Roma, intervistato da Vatican News, ha ammesso che la notizia desta preoccupazione ma resta la speranza di poter continuare a collaborare con il Campidoglio.

Nel nome della legalità 

La preoccupazione è condivisa dal segretario regionale del PD Bruno Astorre. "Invece di sostenere chi ogni giorno fornisce una rete straordinaria di assistenza e di solidarietà - ha fatto notare il dirigente democratico -  prima viene raddoppiata la tassa sul terzo settore e ora viene colpita la Caritas di Roma che svolge un ruolo fondamentale e garantisce assistenza e umanità a migliaia di persone e di famiglie in difficoltà". Caustico il commento dell'ex capogruppo capitolina ed ora consigliera regionale Michela Di Biase "nel nome della legalità verranno sottratte risorse preziose per interventi a favore dei senzatetto e a iniziative benefiche che sempre più spesso colmano mancanze del sisema welfare cittadino".

A chi vengono destinate le monetine

Il servizio di raccolta delle monetine resta affidato alla Caritas fino al 31 marzo 2019. Poi, si scopre nella memoria di Giunta firmata il 28 dicembre scorso dal vicesindaco Luca Bergamo, sarà Acea ad occuparsene. Ma non gratuitamente, come facevano i volontari della Caritas. Per farlo sarà necessario organizzare "un addendum contrattuale" con la municipalizzata. "Il restante ricavato della raccolta – si legge sempre nel documento firmato dalla Giunta – dovrà essere destinato in misura prevalente al finanziamento di progetti sociali e per la restante parte alla manutenzione ordinaria del patrimonio culturale". La natura di questi progetti sociali non è stata però ancora chiarita.

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