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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Fondi Pdl: Finanza al Consiglio regionale. Fiorito si autosospende

La Guardia di Finanza cerca alla Pisana documentazioni in relazione all'inchiesta sui fondi del Pdl. Franco Fiorito si autosospende dal Partito

La giornata del Pdl laziale si è aperta con l'arrivo della Finanza nella sede  consiglio Regionale. Il Nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di Finanza,su mandato della Procura di Roma, sta cercando documentazioni in relazione all'inchiesta sulla gestione dei fondi del Pdl che vede indagato per peculato l'ex capogruppo Franco Fiorito.

Gli uomini delle Fiamme Gialle stanno effettuando perquisizioni anche nell'abitazione e nell'ufficio privato di Franco Fiorito. Intanto questa mattina l'avvocato Carlo Taormina ha depositato presso l'ufficio del procuratore aggiunto Alberto Caperna, la nomina a difensore dell'ex capogruppo del Pdl alla Pisana.

AUTOSOSPENSIONE DAL PARTITO - Mentre la finanza procede con il suo lavoro arriva la notizia più attesa, quella sul destino di Franco Fiorito: l'ex capogruppo del Pdl si è autosospeso dal partito. Lo ha reso noto il coordinatore regionale Vincenzo Piso al termine di una riunione a via dell'Umiltà.
L'autosospensione di Fiorito arriva dopo il nulla di fatto di ieri che aveva mandato su tutte le furie Renata Polverini, ma dopo le 12 ore di riunione la decisione non si era preso.

RIUNIONE IN VIA DELL'UMILTA' - A renderlo noto è stata proprio il presidente della Regione uscita dal cancello di via dell'Umiltà visibilmente scura in volto e dichiarando: "Al momento il Pdl non è stato in grado di concludere una riunione alla quale io ovviamente non ho partecipato. E non parteciperò più. Aspetto l'esito del Pdl, dopodiché deciderò cosa fare. Se Fiorito è stato sospeso? Chiedetelo al Pdl: riguarda loro, non me."

Oltre a Polverini, Piso e Verdini hanno partecipato alla riunione Maurizio Gasparri, Fabrizio Cicchitto, Alfredo Pallone e Antonio Tajani. E se la stessa Polverini a metà giornata aveva speso inequivocabili parole di durezza ("mi aspetto entro oggi provvedimenti severi"), per la decisione bisognerà aspettare ancora. In serata, quando lo stesso ex capogruppo Fiorito era stato visto varcare la soglia di via dell'Umiltà sembrava il segno che un 'verdetto' stava per essere emanato. Molti credevano si sarebbe arrivati ad una sospensione. Ma lo stesso Fiorito, uscendo, è sembrato molto sicuro di se: "Ho fornito dei chiarimenti. Se ho preso i soldi? Assolutamente no, altrimenti ora sarei in galera".

INDAGINI - Le indagini della Procura di Roma proseguono. Ieri gli inquirenti hanno ascoltato il grande rivale di Fiorito, cioé l'attuale capogruppo Francesco Battistoni, che ha sostituito l'Aennino ciociaro con un blitz, firmato ex Forza Italia, alla fine dello scorso luglio. I pubblici ministeri si stanno concentrando su 109 bonifici che Fiorito avrebbe effettuato dalle casse del partito verso cinque suoi conti correnti in Italia e all'estero.

"La situazione dei conti del Pdl - ha spiegato Battistoni nell'ufficio del procuratore aggiunto Alberto Caperna - è ormai nota a tutti. Sono venuto qui per fornire ai magistrati elementi di certezza e chiarezza".

Ieri però è stato inoltre diffuso un contro dossier che mette in luce i conti spese dei singoli consiglieri regionali del gruppo, tra i quali alcuni che potrebbero sembrare non direttamente riconducibili all'attività politica. Una guerra aperta, dunque, che coinvolge oggi l'intera compagine pidiellina della Regione Lazio. "Sto valutando l'ipotesi - ha detto Battistoni, che nell'indagine è persona informata dei fatti - di presentare una denuncia per diffamazione". Fiorito è quasi spavaldo: "Battistoni è andato in Procura ad autodenunciarsi?".

Tutto dunque è ancora aperto, ma la lunghezza della riunione a via dell'Umiltà lascia immaginare che il caso Fiorito non sia stato l'unico argomento del dibattito. Sullo sfondo, infatti, la questione della spending rewiev regionale, che, oltre ad un alleggerimento delle buste paga dei consiglieri, comporterebbe anche il taglio del numero delle Commissioni. Ma l'aspirazione del centrosinistra è che contestualmente si metta mano anche ai conti della Giunta, tagliando il numero degli assessori e fissando un tetto per gli esterni. Una piattaforma che riaprirebbe la partita degli equilibri politici all'interno della Regione. E poi c'è la questione del nuovo capogruppo. La defenestrazione di Fiorito è stata giudicata da alcuni esponenti del partito irrituale nei modi. Per cui c'è chi pensa, per provare a riportare pace nel partito dopo lo scontro, a un nuovo capogruppo. Si parla del reatino Antonio Cicchetti, ex An come Fiorito, e attualmente privo di incarichi. Ma c'è anche chi azzarda che l'onda lunga della tempesta possa toccare anche il presidente del Consiglio regionale Mario Abbruzzese.
 

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