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Casa: "I soldi per l'edilizia popolare ci sono. Per il Lazio 202 milioni di euro non spesi"

Lo riporta Unione Inquilini. L'informazione emersa durante un question time alla commissione Ambiente della Camera

Le Regioni italiane dispongono di 970 milioni di euro di fondi ex Gescal, che potrebbero essere quindi utilizzati per la realizzazione di alloggi popolari. Di questi 202 milioni sono per il Lazio. La notizia viene dal sindacato Unione Inquilini che riporta l'esito della question time di giovedì scorso in commissione Ambiente alla Camera dei Deputati avanzata dai deputati di Leu Rossella Muroni, Federico Fornaro e Erasmo Palazzotto  alla ministra delle Infrastrutture in merito all’aggiornamento delle giacenze di questi finanziamenti nel conto corrente 18128 presso la Cassa depositi e prestiti.

"Tenuto conto che la ex Gescal è stata soppressa nel 1992 con la riforma delle pensioni Dini, è scandaloso che dopo circa tre decenni siano ancora ingenti le risorse mai spese", commenta il segretario nazionale del sindacato Massimo Pasquini. "Le cifre parlano chiaro e sono un J’accuse nei confronti di quelle Regioni e di quei comuni che negli ultimi trenta anni pur potendo disporre di ingenti risorse non le hanno utilizzate e perfino deviate, incostituzionalmente verso altri programmi". 

Continua Pasquini: "Eppure ho ancora nelle orecchie la litania di Regioni e Comuni che lamentano la mancanza di fondi e al contempo la crescente e cosiddetta 'emergenza abitativa'.  Una incapacità di spesa intollerabile se si considera che la precarietà abitativa coinvolge 650 mila famiglie e che ogni anno 60.000 famiglie subiscono una sentenza di sfratto, al 90% per morosità. Ora sappiamo, ed è stato accertato, che esistono importanti risorse che potrebbero essere ricentralizzate e utilizzate per avviare il Piano di edilizia residenziale pubblica, previsto dal punto del programma di governo, finalizzato ad aumentare la disponibilità di case popolari attraverso il recupero degli immobili pubblici e privati inutilizzati. Un Programma di rigenerazione urbana che trova il suo perfetto connubio con il contrasto alla cementificazione del territorio che è responsabile dell’aumento delle temperature nelle aree urbane di ben due gradi come reso noto recentemente dal rapporto Ispra".

Per Pasquini "le Regioni e i Comuni come atto di onestà intellettuale dovrebbero chiedere scusa ai lavoratori dipendenti che hanno versato la Gescal per anni per trovarsi senza case popolari e senza che quelle risorse siano state pienamente utilizzate".

Da qui la richiesta: "La ricentralizzazione delle risorse per avviare e attuare il Piano di edilizia residenziale pubblica che è nel suo programma, un impegno al quale ottemperare già dalla prossima legge di bilancio, insieme al rifinanziamento del fondo contributo affitti e all’interno del Green new deal realizzare interventi di efficentamento energetico nei caseggiati di casa popolari". 

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