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Speranza di Natale per gli sgomberati di Santi Apostoli, la Regione trova uno stabile: "Ora tocca al Comune"

Si tratterebbe di una soluzione temporanea per "l'emergenza freddo"

Passeranno anche il giorno di Natale al freddo, nelle tende del porticato della Chiesa dei Santi Apostoli, nell'omonima piazza a dua passi dalla Prefettura. Eppure, per le 66 famiglie sgomberate ad agosto dal palazzo di via Quintavalle, di proprietà di un controllata del Monte dei Paschi di Siena, dopo quasi cinque mesi di stallo, si è aperto uno spiraglio. L'assessorato a Bilancio e Patrimonio della Regione Lazio, guidato da Alessandra Sartore, ha messo a disposizione del Comune un immobile dove accogliere le famiglie che oggi vivono praticamente in strada con temperature che pericolosamente la notte diventano gelide. La notizia, di cui Romatoday ha avuto conferma, è stata anticipata questa mattina dal Movimento per il diritto all'abitare nel corso di una conferenza stampa in piazza Venezia, proprio sotto 'Spelacchio', "una presenza ormai famosa che forse può aiutarci a parlare dei veri problemi di questa città". 

L'intervento, secondo quanto appreso da Romatoday, non concerne le politiche abitative. L'impiego dello stabile, "in zona Pineta Sacchetti", dovrebbe rientrare tra le azioni messe in campo per la cosiddetta 'emergenza freddo' rappresentata dal fatto che ogni inverno espone quanti sono costretti a vivere per strada a rischi per la propria salute. Fino alle conseguenze più gravi. Senza dimenticare che nelle tende di piazza Santi Apostoli vivono anche diversi bambini e adolescenti. "La consideriamo una soluzione temporanea" spiega Margherita Grazioli. Che specifica: "Queste famiglie sono in attesa di una casa popolare, così come stabilito dalla delibera regionale per l'emergenza abitativa, che include anche l'ex occupazione di via Quintavalle". 

Il video - La lotta per la casa si sposta sotto i rami di Spelacchio

La proposta di utilizzare lo stabile ai fini dell'emergenza freddo è quindi finita sul tavolo dell'assessora alle Politiche Sociali del Comune, Laura Baldasarre. E' del Campidoglio, infatti, la competenza relativa a questo genere di interventi sul territorio comunale. Come denunciano i movimenti, però, "l'amministrazione guidata da Virginia Raggi si sta opponendo a questa ipotesi adducendo motivazioni tecniche relative alle caratteristiche dello stabile. Argomentazioni davvero risibili per gente che è costretta a vivere in strada da oltre quattro mesi". 

E nulla si è mosso nemmeno sul fronte dei 40 milioni di euro messi sul piatto dalla Regione Lazio per l'emergenza abitativa della Capitale. Il motivo dello stallo resta lo stesso che la scorsa estate ha lasciato gli sgomberi di via Quintavalle e di via Curtatone senza risposta. Il provvedimento regionale stanzia fondi per reperire alloggi popolari da destinare sia alle graduatorie Erp, sia agli inquilini dei residence, sia alle occupazioni mentre l'amministrazione a Cinque Stelle vuole destinarli solo alla prima categoria non riconoscendo, di fatto, le circa cento occupazioni abitative cittadine. Dopo il caos di piazza Indipendenza, il Comune ha parlato più volte di un dialgo aperto con la Regione per poter utilizzare questi fondi. Ma a distanza di quattro mesi non è emersa alcuna proposta in grado di sbloccare la situazione. 

"Ieri una delegazione dei movimenti ha incontrato l'assessora alle Politiche Abitative, Rosalba Castiglione" ha spiegato Cristiano Armati. "Ma da quel tavolo non è arrivata alcuna soluzione. E intanto si continuano a mettere in discussione diritti fondamentali del fanciullo, previsti dall'omonima dichiarazione, come la continuità scolastica con i banchi dei bambini che abitavano in via Quintavalle che continuano a rimanere vuoti". Accantonata l'ipotesi dei container di plastica presso la sede della Croce Rossa di via Ramazzini, che ha sollevato una vera e propria ondata di polemiche, per quanti vivono nelle tende di Piazza Santi Apostoli, "anche nei giorni scorsi è arrivata la stessa proposta già rifiutata più volte: donne e bambini in casa famiglia, separati da padri e mariti. E tutti gli altri senza soluzione".

Nonostante il freddo e le difficoltà quotidiane, le famiglie hanno rifiutato, restando unite e decidendo di continuare la propria battaglia per una casa popolare. "Il vero presepe vivente di questa città è a Santi Apostoli" la denuncia dei movimenti a piazza Venezia. "Perché a Roma ci si preoccupa di un albero morto quando a pochi passi ci sono persone che possono davvero morire di freddo ogni notte".

In serata arrivano le parole dell'assessora Laura Baldassarre: "Si tratta di un unico immobile. Abbiamo tenuto i rapporti con la Regione e abbiamo fatto subito il sopralluogo. Sarebbe un immobile per il piano freddo, quindi per tutte le persone che sono in difficoltà e anche per le famiglie di piazza Santi Apostoli. Sono in corso tutti gli approfondimenti tecnici". La soluzione potrebbe arrivare presto: "Ci siamo attivati subito perchè è una opportunità. Siamo felici che la Regione abbia risposto ai nostri appelli". Prima della fine dell'anno un nuovo incontro per valutare le prossime mosse tecniche. La speranza è che i tempi siano stretti. Intanto le 66 famiglie sgomberate, circondate dalla solidarietà dei Movimenti e del paccorco, fra Agnello Stoia, che ha organizzato una cena per la sera della Vigilia, si sono già preparate a passare il Natale tra le tende. 

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