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Sgombero Primavalle, famiglie presidiano l'assessorato: "Bambini sempre in ritardo a scuola, aspettiamo una casa"

Presidio fuori dal dipartimento a Garbatella. "Aspettiamo un incontro con la nuova assessora"

Mentre la sindaca Virginia Raggi annunciava un cambio di poltrone, per la nuova assessora alle Politiche Sociali Valentina Vivarelli era già andata in scena la prima protesta. Questa mattina, a una settimana esatta dall’inizio delle scuole, le famiglie sgomberate dall’ex scuola di via Cardinal Capranica e i movimenti per il diritto all’abitare hanno presidiato il dipartimento alla Casa in quanto, a distanza di due mesi dallo sgombero, non sono ancora state trovate soluzioni abitative stabili.

In cima alla lista dei problemi la continuità scolastica dei bambini: “Il tragitto che devono fare per andare a scuola è troppo lungo, si tratta di 50 chilometri”, spiega Arbi, padre di tre bambini di 4, 6 e 8 anni che oggi vivono nel centro di assistenza temporanea di piazza dei Gerani a Centocelle. “Arrivano a scuola in ritardo. Lo scuolabus li porta in sei istituti, nell’ultimo entrano intorno alle 9.15 mentre la scuola inizia alle 8.30. Senza contare il ritorno. Dalla prossima settimana usciranno alle 16.30 e il rischio è che a quell’ora, per tornare, ci si impieghi più di due ore. I nostri bambini sono troppo stanchi, ma quando potranno fare i compiti? Non vogliono lasciare le loro vecchie scuole e i loro compagni”.

Ilam è madre di due bambini di 2 e di 6 anni: “Ci avevano detto che il centro di accoglienza era una soluzione temporanea ma sono iniziate le scuole e noi ancora non abbiamo individuato alternative. Il Comune di Roma ha messo a disposizione 516 euro al mese per l’affitto. Ho provato a chiamare diversi proprietari di case in affitto ma quando spiega che userò il bonus del Comune fanno marcia indietro. Hanno paura che poi smettiamo di pagare”. Ilam è preoccupata. “Quando abitavamo a Primavalle arrivavamo a casa alle cinque del pomeriggio e già mi sembrava tardi, ora come faremo? Senza contare che viviamo tutti in una stanza e fare i compiti è diventato difficilissimo. I miei figli continuano a chiedermi quando potranno tornare a casa ma non so cosa rispondere”.

Anche i pasti sono diventati un problema: “Spesso il cibo è acido. Ai bambini inoltre non piace e senza avere la cucina comprare pranzi e cene già cucinati è diventato costoso. A volte non mi resta altro che farli cenare con una tazza di latte ma i bambini devono mangiare bene. Spendiamo soldi noi e ne spreca i Comune. Prima si trova una soluzione meglio è per tutti”. 

Fuori dall’assessorato sono radunate una cinquantina di persone sorvegliate dalle forze dell’ordine presenti con tre blindati. Tra i manifestanti una delegazione di famiglie sgomberate che oggi vive nei centri di accoglienza ma anche quanti hanno deciso di tornare a vivere in palazzi occupati. In sostegno anche qualche residente negli ex uffici di viale del Caravaggio e nel palazzo di via Tempesta, due occupazioni in cima alla lista degli sgomberi.

Intorno alle 12 una delegazione viene ricevuta da alcuni rappresentanti dell’assessorato. Due ore dopo in Campidoglio verrà ufficializzato l’addio di Rosalba Castiglione e l’arrivo di Valentina Vivarelli. “Ci è stato spiegato che i soldi per il sostegno all’affitto sono ora nelle disponibilità dei municipi e sono subito disponibili”, spiegano dai movimenti. “L’amministrazione ha inoltre ribadito l’impegno a individuare degli immobili adatti così da aiutarci nella ricerca di una casa”. Alcune delle famiglie esprimono sconforto: “Queste cose ci erano già state dette qualche settimana fa, ma siamo ancora senza soluzione”. Così ora attendono un incontro con la nuova assessora Vivarelli. 

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