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Venerdì, 19 Aprile 2024
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INTERVISTA | Fucci cacciato come Marino: "Nel M5s si agisce per convenienza"

L'ormai ex sindaco è decaduto con le dimissioni dei consiglieri grillini. La frattura con il Movimento si è consumata mesi fa sulla regola dei due mandati. Aveva chiesto una deroga per il suo caso

Tutti dal notaio, e in un attimo l'amministrazione Fucci non esiste più. I consiglieri M5s di Pomezia si sono dimessi in massa nella giornata di ieri, dopo l'approvazione del bilancio di previsione, facendo cadere automaticamente il sindaco dissidente e la sua giunta. "Separati in casa" da mesi, da quando l'ormai ex primo cittadino ha annunciato la corsa con un lista civica alla comunali del prossimo maggio, per aggirare la regola pentastellata dei due mandati. Intervistato da RomaToday, Fabio Fucci non le manda a dire a chi, parole sue, ha tradito per una ripicca politica il programma sottoscritto dalle parti, quello che doveva condurre in pace a fine legislatura. Sulla sconfitta di Roberta Lombardi commenta secco: "La colpa è solo sua". Poi attacca i vertici: "Nel Movimento ci si muove per convenienza personale". 

Devo chiamarla già ex sindaco?

Resto in carica ufficialmente ancora qualche giorno, quelli che servono per la nomina del commissario. Ma sì, ormai sono fuori. 

Se le aspettava le dimissioni dal notaio? 

No, a ridosso delle elezioni non me le aspettavo proprio. E' una mossa ingiustificabile, illogica, oltre che irresponsabile. 

Perché irresponsabile?

Avevamo siglato un programma da portare avanti tra novembre e maggio, da quando ho manifestato la mia intenzione di candidarmi comunque, con una lista civica, alla fine naturale della legislatura. Conteneva importanti azioni per il territorio, che adesso resteranno ferme alla carta. 

Il capogruppo Vitiello l'ha accusata di aver sfruttato il suo ruolo questi mesi per fare campagna elettorale.  

E' la cosa più falsa che ci sia, ogni giorno ho lavorato sul territorio con assoluta dedizione, ho continuato a lavorare per la città, continuando a produrre delibere di giunta. 

Ma il rapporto con i consiglieri in queste ultime settimane era da "separati in casa". Non facile, immagino. Ci sono stati scontri forti? Su cosa?

Il bilancio ad esempio. Era pronto già a dicembre, con il parere favorevole del revisore dei conti, ma è stato tenuto fermo tre mesi solo per una ripicca politica. Con pesanti conseguenze sui cittadini. 

Tipo?

La manutenzione stradale, senza i conti in regola non è stato possibile farla. E sappiamo benissimo come il maltempo ha ridotto l'asfalto.  

E pensare che proprio Roberta Lombardi (che lei ha detto di non aver votato alle regionali) sembra escludere la possibilità di mandare a casa Zingaretti con le dimissioni in blocco, ha detto che non è in linea con le regole di un sistema democratico. E ancora che i consiglieri M5s, insieme a quelli di Sel, non firmarono per far cadere Ignazio Marino dal notaio. Anzi, criticarono non poco il metodo applicato dal Partito democratico. 

Sì ma infatti nel Movimento Cinque Stelle si agisce per convenienza del soggetto di turno. 

Qualcuno potrebbe obiettare che anche lei ha agito per sua convenienza, volendo superare la regola dei due mandati.

Quando ho chiesto di rivedere quella regola l'ho fatto per l'intera comunità. Non ricandidare un amministratore uscente che ha fatto bene, in ossequio a dogmi così rigidi e assurdi, non può che nuocere all'intero Movimento. 

Però la regola la conosceva quando è entrato nel gruppo e si è candidato, no?

Sì certo, ma nel mio caso uno dei due mandati è durato solo un anno e mezzo. Meritavo una seconda chance. 

Lei però critica il principio nel merito, non limitandolo al suo caso. 

Sì, è vero, ho suggerito anche una seria riflessione su dove ha portato la rigida osservanza del regolamento. Al Movimento manca ancora la capacità di leggere le situazioni singole e di confrontarle. Nel caso specifico parliamo di una regola che non permette di avere una classe dirigente continua e affidibile. Come d'altronde penso sia doveroso valutare l'ipotesi di alleanze strategiche al governo nazionale, per cambiare la legge elettorale. 

Alleanze con la Lega?

Parlo in generale.

Sembra che lo stesso Di Maio, dietro le dichiarazioni ufficiali, stia valutando la possibilità di riconfermare la truppa di candidati (senza rifare le parlamentarie) se la legislatura dovesse cadere prima del previsto. Ipotesi quanto meno probabile. 

Le ripeto, due pesi e due misure, sempre. A seconda di chi c'è dall'altra parte, di chi parla, di quali sono i suoi interessi. 

Se la deroga alla regola, o addirittura la sua eliminazione, dovesse concretizzarsi, e qualcuno magari le chiedesse scusa, tornerebbe nel Movimento? 

Apprezzerei molto le scuse, specialmente dagli attivisti che mi hanno massacrato e riempito di insulti semplicemente per aver suggerito una strada di buon senso, in tempi non sospetti. Se rientrei non lo so, sicuramente adesso sono concentrato nel progetto civico per Pomezia. L'obiettivo è vincere. 

A proposito di elezioni, di chi è la colpa della sconfitta di Roberta Lombardi? E' d'accordo con la tesi dell'effetto Raggi? 

No, la colpa è di Roberta Lombardi. Se un candidato non è riuscito a convincere il Lazio nonostante l'ubriacatura di voti del Movimento a livello nazionale la responsabiltà è sua. E' stata una candidatura semplicemente sbagliata. Ma d'altronde, se bastasse il simbolo...

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