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Ex Forlanini, che fine ha fatto lo studentato? In Campidoglio si riaccendono i riflettori

Un anno fa Zingaretti aveva annunciato l'intenzione di destinare l'ex complesso ospedaliero agli studenti stranieri. Fassina (Sin.x Roma): "La nostra prima opzione resta una destinazione socio sanitaria. La Regione chiarisca cosa sta facendo"

Tra Monteverde e Portuense c'è un'area di 170mila metri quadrati che attende di essere valorizzata. Si tratta della superificie che, per decenni, ha ospitato il Forlanini. Da qualche anno il  vecchio complesso ospedaliero è stato dismesso. E da allora, sul suo destino, è iniziato un curioso balletto.

Il destino del Forlanini

La Regione voleva prima cartolarizzarlo. Poi, recependo le proteste dei tanti comitati contrari a quell'operazione era tornata sui propri passi. All'ombra del prezioso patrimonio arboreo che in quel perimetro è custodito, il governato del Lazio aveva allora deciso che vi dovesse approdare una cittadella dell'amministrazione. Ma anche quest'ipotesi non era piaciuta ai cittadini. A marzo del 2018 è stata invece avanzata l'idea di farne uno studentato. Oggi, a distanza di 14 mesi, non è chiaro se sia tramontata anche quell'idea.

Il tempo che passa

"Ci sono due certezze sull'ex Forlanini. La prima è che nel silenzio sta tracsorrendo inesorabilmente del tempo che contribuisce, inesorabilmente, al deperimento del bene. Il secondo è che, se cala l'attenzione sull'ex complesso ospedaliero, c'è il rischio che si rimetta in gioco la sua destinazione" ammonisce Stefano Fassina, capogruppo in Campidoglio di Sinistra per Roma.

L'interrogazione

Dall'ipotesi di recuperare gli spazi per ospitare studenti stranieri era stata avanzata nel marzo del 2018. "Le rassicurazioni ottenute dall'assessore Sartore sul fatto che il Forlanini non sarebbe stato venduto, hanno fatto un po' calare l'attenzione. Ora però presentiamo un'interrogazione in Campidoglio – annuncia Fassina – perchè abbiamo bisogno di capire quale sarà il destino di quello spazio".

Le opzioni in campo

I cittadini, attraverso un processo partecipativo attivato con un apposito sito dalla Regione Lazio, avevano espresso le proprie preferenze. Nel farlo avevano potuto scegliere tra servizi sociosanitari, culturali, relativi all'ordine pubblico ed alla sicurezza. C'erano in campo anche ipotesi legate all'utilizzo degli spazi per funzioni amministrative pubbliche e per sedi universitarie.  

Un anno di silenzio

"La mobilitazione c'era stata per chiedere di non svendere gli spazi – ricorda Fassina – per destinarli a servizi sociosanitari e culturali. E solo in minima parte, eventualmente, ad altre funzioni". E' arrivato il momento di prendere una decisione. "Proveremo a riaccendere i riflettori dal Campidoglio" promette Fassina. Un anno di silenzio sul destino dell'ex complesso ospedaliero è stato più che sufficiente.  
 

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