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Eur spa, con il nuovo statuto musei in vendita: "Con il ricavato finiremo la Nuvola"

Il cda ha modificato l'art. 4 dello Statuto. Tra i cinque immobili che verranno alienati però non c'è il Colosseo Quadrato. Obiettivo: "Ricavare 300 milioni di euro per opere incompiute e debiti"

L'Archivio Centrale dello Stato, il Museo Pigorini, quello delle Arti e Tradizioni popolari e quello dell'Alto Medioevo. L'Eur spa venderà cinque immobili di sua proprietà, uno dei quattro elencati presenta due ali quindi viene contato doppio, per incassare almeno 300 milioni e ripagare così i lavori per terminare il nuovo centro congressi, meglio conosciuto come la Nuvola, e i debiti della società che ammontano “a 180 milioni di euro di debito bancario più 70 milioni di attuali debiti della società”. È quanto stabilito dal cda dell'azienda che ha reso possibile tramite una modifica all'art. 4 dello Statuto rendendo così possibile la messa in vendita il patrimonio, anche quello di valore, e di cedere allo Stato, che tramite il ministero dell'Economia ne controlla il 90%, quegli immobili che ora la società gli sta affittando. "E' una svolta storica per l'ente Eur ed Eur Spa che prevede il ripianamento completo dei debiti con la copertura delle necessità finanziarie passate e future, compreso il completamento delle opere in corso, dalla Lama, alla Nuvola all'ex Picar” ha spiegato il presidente Pierluigi Borghini. Una smentita arriva invece per quanto riguarda la vendita del Colosseo Quadrato: "Non è incluso in questo elenco". La realizzazione della Nuvola quindi dovrebbe concludersi entro la metà del 2016. 

L'OPERAZIONE DI VENDITA - Gli immobili avrebbero già degli acquirenti: "Abbiamo avuto manifestazioni di interesse da almeno 5 soggetti privati e pubblici e faremo una sollecitazione di interesse anche ad altri fondi e verificheremo in competizione le offerte che il mercato ci farà. Non sarà una ricapitalizzazione ma una trasformazione di beni immobili in disponibilità finanziarie". Quanto ai tempi per le operazioni di vendita, Borghini ha spiegato che "entro il 24 aprile dobbiamo presentare la proposta di ristrutturazione al Tribunale di Roma, che poi avrà 60 giorni per omologare e successivamente si passa alla fase esecutiva di vendita. Entro l'anno dovrebbero arrivare le prime disponibilità finanziarie". In merito alla natura di patrimonio artistico di pregio dei palazzi in vendita, Borghini ha aggiunto: "Gli azionisti ci hanno autorizzato a cedere anche beni di pregio artistico e architettonico, naturalmente questo dovrà essere oggetto di una verifica col Mibact e la Soprintendenza che dovrà darci la possibilità di fare l'alienazione". 

L'ASSEMBLEAAd essere modificato dall'assemblea dei soci che si è tenuta oggi è l'art. 4. dello Statuto che “definisce le attività della società e prevede, tra le altre cose, la gestione del complesso di beni di cui è titolare, al fine di massimizzarne la redditività nel rispetto comunque del particolare valore storico e artistico dei singoli beni. Nell'ambito di tali attività è compresa l'utilizzazione dei beni immobili per la promozione ovvero per l'organizzazione di iniziative nel campo congressuale, espositivo ed artistico, sportivo e ricreativo". Al quarto comma dell'articolo si legge poi che tra le attività di Eur spa è compresa "la valorizzazione del complesso di beni di cui è titolare, anche attraverso l'attività di costruzione ed alienazione di singoli beni e successivo reinvestimento. La società può inoltre svolgere attività di gestione, valorizzazione ed alienazione di beni immobili di proprietà di soggetti terzi, sia pubblici che privati. In via strumentale, cioé per la migliore realizzazione degli obiettivi connessi all'esercizio delle attività di cui sopra, la società potrà inoltre compiere tutte le operazioni commerciali, mobiliari, immobiliari e finanziarie ritenuteutili, inclusa l'assunzione di partecipazioni in altre società e/o enti costituiti o da costituire ovvero in fondi immobiliari". 

LICENZIAMENTI - La svolta di Eur Spa non mancherà di avere gravi ripercussioni sui posti di lavoro, come emerge chiaramente dalle parole del presidente, Pierluigi Borghini: "Nel momento in cui ci sarà la svolta ed essa diventerà esecutiva con il piano di ristrutturazione dovremo rinunciare ad un 30% dell'organico della società, ovvero circa 40 persone. Quindi dovremo fare una verifica interna per capire quali e quante sono queste figure professionali interne che dovremo dismettere". Con il cambio di rotta "diminuiranno le capacità di Eur Spa di intervenire sul territorio, quindi la manutenzione del verde piuttosto che la vigilanza saranno ridotti agli immobili di nostra proprietà che saranno di meno”. 

CONTRARI - “L'ipotesi di una ricapitalizzazione dell'Eur Spa è una notizia positiva, ma siamo contrari alla vendita del patrimonio storico monumentale” scrive in una nota il deputato del Pd Umberto Marroni, membro della commissione Ambiente della Camera. “Ritengo, infatti, che la soluzione tecnica prospettata oggi sulle pagine romane di un noto quotidiano nazionale circa l'ipotesi di una ricapitalizzazione di Eur spa, al fine di ultimare il Nuovo Centro Congressi noto come le Nuvola, da effettuare previa cessione allo Stato di alcuni immobili rappresenti un passo in avanti. Rimane però la ferma contrarietà alla vendita del patrimonio storico e monumentale dell'Eur spa, e la perplessità sul meccanismo di trasferimento del patrimonio che dovrebbe comunque prevedere una clausola di non cessione ai privati negli anni a venire e che rappresenta comunque un artificio di carattere contabile in quanto la società Eur spa è di proprietà del Mef al 90%”. Contrario anche il capogruppo di Fratelli d'Italia-Alleanza nazionale, Fabio Rampelli: "Non consentiremo che complessi architettonici italiani del razionalismo, studiati in tutto il mondo, e che meriterebbero la tutela dell'Unesco possano essere venduti per coprire le spese folli per l'ultimazione della Nuvola di Fuksas”.

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