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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Atac, la procedura degli esuberi finisce da giudice: "Va verificata la correttezza"

A portare le carte ai magistrati sono stati gli stessi vertici dell'azienda capitolina presenti ieri in una commissione mobilità convocata sul tema: "E' una causa di accertamento". L'assessore: "Io non l'avrei mai avviata"

E' finita sul tavolo della Procura la procedura di esuberi in Atac avviata oltre un anno fa ed ora arrivata a conclusione. A portare le carte al giudice sono stati gli stessi vertici dell'azienda capitolina che ieri sono stati ascoltati dai consiglieri capitolini, alla presenza dell'assessore ai Trasporti Stefano Esposito, nel corso di una commissione Mobilità convocata proprio per fare chiarezza sul tema. Lo ha spiegato il Direttore Generale della municipalizzata capitolina Francesco Micheli: "Abbiamo presentato ricorso alla magistratura, intentando una causa di accertamento, perchè il giudice è l'unica persona in grado di verificare la correttezza della procedura. Il giudice del lavoro su questo è competente a dire se la procedura è stata corretta oppure carente". Per Micheli però, "nonostante diverse segnalazioni da più parti e pur rimandando la parola finale al giudice" ha spiegato, "non ho riscontrato particolari anomalie". 

A far scattare la necessità di convocare una commissione sul tema la convinzione, da parte di diversi consiglieri, che la procedura "non abbia portato a risultati soddisfacenti". Proprio Sel nei giorni scorsi aveva denunciato anomalie nelle ricollocazione degli esuberi. "Ci sono state anche delle chiamate ad personam" ha contestato la consigliera di Sel Imma Battaglia. Sul punto, a pretendere chiarezza immediata, è stato l'assessore Esposito: "Ho bisogno di sapere chi è, il nome e il cognome e il titolo di chi è intervenuto su una vicenda di questa delicatezza senza titolo e lo voglio in questa sede pubblica" ha detto al capo del personale Atac presente nella sala delle Bandiere, Giuseppe De Paoli. "Altrimenti ne risponde lei" ha esortato ottenendo, poco dopo, l'informazione che voleva. In discussione da parte dei consiglieri "i criteri di selezione per identificare il personale in esubero". 

"In questa azienda continua a mancare trasparenza" ha commentato l'assessore per il quale "va semplificata la catena di comando. Ci sono troppi che comandano e ritengono di poterlo fare bypassando le strutture preposte. Dobbiamo riportare ordine e disciplina nella struttura gerarchica di Atac" ha continuato. Esposito si è inoltre dichiarato contrario alla procedura: "Non l'avrei mai fatta perché il problema sta a monte, nel documento politico sottoscritto dal sindaco, dall'assessore e dalle sigle sindacali in cui si dava di fatto un mandato che poi, scendendo nei rami dell'azienda, è stato declinato secondo criteri che vedremo se hanno seguito un'oggettività o se si sono spostati da questi binari". Poi ha aggiunto: "Al momento non possiamo tornare indietro perché continueremmo con quell'indebita ingerenza della politica riproducendo lo stesso meccanismo degli ultimi anni". Infine ha concluso puntanto il dito contro politica e sindacati. Nelle sue parole, la sua linea nei confronti dell'azienda: "Atac è un'azienda iperpoliticizzata. Non prendiamoci in giro. Va bonifica dalla politica e dall'eccesso di ruolo gestionale del sindacato che deve tutelare i lavoratori e possibilmente non occuparsi troppo di una parte che spetta al management".

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