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Estate Romana a rischio, è allarme nel mondo della cultura: "Mancano i fondi"

Lo denunciano un gruppo di associazioni del settore: "Non è certo che verrà pubblicato il bando". Intanto dal Campidoglio spunta la proposta: "Rivolgersi ai privati"

Sos per l'Estate Romana. È chiaro l'allarme lanciato da 22 enti organizzatori di festival e rassegne riuniti e costituiti nell'associazione IFestivaldiRoma: “La cultura è in agonia”. Il motivo è direttamente collegato al cuore della discussione che sta tenendo banco ora in Aula Giulio Cesare: il bilancio. “Per il terzo anno consecutivo è stato pubblicato da Roma Capitale un bando per lo spettacolo dal vivo giugno/dicembre senza alcuna copertura economica. Sempre per mancanza di fondi, il bando dell'Estate romana non è certo se verrà o meno promulgato” scrivono. Una preoccupazione più che fondata. Continua la nota: “L'assessore competente Giovanna Marinelli ha più volte comunicato, in precedenti e svariate occasioni pubbliche, come il bilancio per la cultura fosse pari a zero. Infine, vari organi di stampa hanno parlato di tagli esorbitanti alla cultura ipotizzati tra il 30% e il 40%”. Già la scorso anno attorno all'estate romana erano scattate le proteste degli operatori della cultura, sia per la mancanza di fondi sia per i ritardi con cui era stato pubblicato il bando.

APRIRE AI PRIVATI - E infatti nei giorni scorsi, la titolare della Cultura non ne ha fatto un mistero parlando chiaramente della necessità di una partecipazione pubblico-privato. “Penso sia finito il tempo in cui l'estate romana si sostenga solo con il pubblico” ha affermato. Una proposta raccolta dal capogruppo di Centro Democratico Massimo Caprari: "Siamo dell'avviso che come accade per musei e monumenti anche per le attività originali di cultura e spettacolo dell'Estate Romana si debbano attivare forme analoghe al crowdfunding o fund raising. Con la compartecipazione attiva e l'aiuto di mecenati si può avviare una stagione nuova per l'Estate Romana senza gravare sulle deboli forze delle finanze comunali”.

DOMANDE AL SINDACO – In una nota gli operatori della cultura, con in prima linea anche l'Agis Lazio pongono alcuni interrogativi al sindaco Ignazio Marino:  “Entro il 31 marzo sarà approvato dal Consiglio comunale il Bilancio di previsione 2015. Quali fondi possono essere messi a disposizione sul bando 'Festival di particolare interesse per la città di Roma 2015'? Come possono i festival concorrenti esaudire le richieste di qualità e di incremento pubblico, data la tempistica inadeguata alla programmazione, promozione, pubblicità? Verrà pubblicato un ulteriore bando Estate Romana? In caso affermativo, quando e con quali fondi? Tutto ciò si riassume in una domanda: 'Qual è la politica culturale che si prevede per Roma Capitale e attraverso quale strategia si articola e si manifesta?'”.

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