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Comune, allarme sugli espropri: "Buco da un miliardo di euro"

La denuncia viene dal M5S capitolino che rende nota la stima emersa nel corso di una seduta della commissione Urbanistica il 16 ottobre scorso. "Questo solleva ulteriori preoccupazioni sullo stato di salute di Roma"

Una vera e propria bomba a orologeria che potrebbe aprire un buco nei bilanci capitolini di circa un miliardo di euro. A tanto ammonterebbe, secondo una stima, la cifra che l'amministrazione capitolina dovrà sborsare per una lunga lista di espropri effettuati per 'pubblica utilità' negli ultimi decenni, molti dei quali ora oggetti di contenzioso da parte dei proprietari. La denuncia viene dal Movimento cinque stelle capitolino che parla di "polpetta avvelenata" per il prossimo sindaco di Roma. Si tratta di terreni di proprietà privata espropriati dal Comune di Roma soprattutto negli anni '90 per la realizzazione del cosiddetto Sdo, Sistema direzionale orientale, che prevedeva il trasferimento di una serie di ministeri e uffici pubblici in una serie di aree libere a Pietralata. Il progetto però, nonostante il tentativo di avviarlo a più riprese, l'ultimo dei quali negli ultimi anni, non è mai decollato e i proprietari hanno avanzato causa.  

Il tema è stato affrontato nel corso di una seduta della commissione Urbanistica che si è tenuta lo scorso 16 ottobre alla quale era presente in audizione la dirigente dell'ufficio Espropri del Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica) Simonetta Cintio. "Quanto emerso dalla riunione solleva ulteriori preoccupazioni sullo stato di salute di Roma" commentano i pentastellati. "Parliamo di circa 1 miliardo di euro di possibile buco, relativo agli espropri, che secondo quanto comunicatoci informalmente potrebbe persino raddoppiare. Ennesimo retaggio della vecchia politica di destra e sinistra che negli ultimi anni ha governato la nostra città". 

Proprio nel corso della seduta il consigliere Frongia, così come si può leggere dal verbale della seduta, aveva espresso "forte preoccupazione per il debito che potrebbe gravare sulla gestione ordinaria Amministrazione Capitolina, in conseguenza del pagamento delle sentenze ancora pendenti su molte indennità di esproprio, il cui ammontare, si stima, potrebbe facilmente superare il miliardo di euro". Tra le problematiche emerse, si legge nel documento "un intervento per capire chi deve pagare".

"Le giunte Rutelli, Veltroni, Alemanno e Marino hanno prodotto miliardi di euro di debito (secondo uno studio di Ernst&Young, oggi la Città Eterna presenta un disavanzo strutturale annuo pari a 1,2 miliardi). Il risultato? Che i romani oggi si trovano nella situazione di pagare tasse elevate la cui entità non serve a finanziare i servizi erogati, bensì a coprire il buco di bilancio del Comune" il commento. Poi l'appello al commissario capitolino Tronca: "Fermo restando il sostegno alla delicata azione intrapresa dal neo Commissario Francesco Paolo Tronca, ci auguriamo che sugli espropri lo stesso commissario fornisca ulteriori dettagli e si incarichi personalmente della gestione del caso, prima che questo comprometta ulteriormente il futuro dei cittadini romani".

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