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Emergenza Rifiuti, il Pd gela il suo assessore: "Discariche in provincia? Non è tollerabile"

In Regione, come in Parlamento, coro di no contro Estella Marino: "I problemi di Roma vanno risolti all'interno dei suoi confini"

Il caos. Se lunedì era stata la giornata in cui l'assessore all'ambiente in Campidoglio, Estella Marino, aveva proposto una discarica di servizio in provincia per risolvere il problema dei rifiuti, ieri, 22 luglio, il quadro si è, per usare un eufemismo, complicato. Già perché tanto dalla Regione, quanto dal Parlamento sono arrivate pesanti stroncature alla proposta della Marino. Sempre ieri poi è stata la giornata dell'audizione in commissione ambiente della Regione nel corso della quale Fortini ha di fatto detto che il tanto 'decantato' tritovagliatore arrivato da Bologna a Rocca Cencia non potrà entrare in funzione prima di 150 giorni. Nulla invece si sa degli altrettanto decantati ecodistretti. Di certo, vista la soddisfazione espressa dai presidenti Maltese e Veloccia, pare tramontare quella che era la destinazione più certa per uno dei quattro previsti, Ponte Malnome. Il caos, quindi, ed anche per questo l'ex assessore regionale con delega ai rifiuti, Pietro Di Paolo (Ncd), paventa il rischio che tra qualche settimana la situazione possa farsi davvero critica.

L'AFFONDO DI DI PAOLO - "Sconcertato". Così si definisce Di Paolo dopo aver ascoltato gli interventi di ieri in commissione regionale. "Gli interventi dell'assessore Estella Marino e del presidente Daniele Fortini durante l'audizione alla Pisana, che io stesso ho richiesto, lasciano sconcertati. Di fatto non è dato sapere quali siano le intenzioni di Campidoglio e Ama ne' quali siano i provvedimenti per risolvere emergenza e soprattutto per una chiusura strutturale del ciclo dei rifiuti. Il rischio è che tra qualche settimana la situazione possa farsi tragica".

Di Paolo lamenta poi la poca comunicazione e trasparenza della Marino e di Fortini: "Avevo chiesto di poter visionare il progetto sugli ecodistretti, anche solo in via approssimativa, e non una parola e' stata detta cosi' come non e' stato fatto alcun cenno sulla questione della discarica di servizio su cui, almeno stando alle dichiarazioni a mezzo stampa, non c'e' unita' di vedute tra Fortini e l'assessore Marino. Per non parlare del tritovagliatore aggiuntivo fatto arrivare da Bologna e che, come ha spiegato Fortini, non potra' essere acceso prima di 150 giorni, tanti sono prima che arrivi l'autorizzazione della Regione, a meno di provvedimenti straordinari. Ma la vera  questione è che l'Europa, e dal 2013 anche il ministero dell'Ambiente, ha chiaramente detto che la tritovagliatura non è da considerarsi equiparata a un sistema di trattamento dei rifiuti, dunque davvero non si comprende a cosa debba servire".

NO A PONTE MALNOME - A rendere quello degli ecodistretti un mistero è il tramonto dell'ipotesi Ponte Malnome, al momento l'ecodistretto di più probabile costruzione. Sono i presidenti Veloccia e Maltese, (XI e XII municipio) ad allontanare l'ipotesi: "L'Assessore ha condiviso le posizioni dei Municipi circa la mancanza assoluta delle condizioni per la realizzazione di un ecodistretto a Ponte Malnome, così come ipotizzato nelle linee guida del Piano industriale dell'AMA. Ora occorre dare il via alle azioni volte al risanamento e riqualificazione della Valle Galeria. Subito il tavolo con la Regione e il Comune per affrontare le questioni ancora aperte: il cupping della discarica ed il suo rimboschimento, lo spegnimento dell'inceneritore dei rifiuti ospedalieri, la definitiva archiviazione del progetto gassificatore e la realizzazione del programma di monitoraggio aria, suolo ed acqua della commissione provinciale MAGVA. Occorrono risorse anche attraverso programmi europei per la bonifica e la riqualificazione di quel territorio così a lungo compromesso. Su questi obiettivi registriamo una condivisione dell'Assessore Estella Marino alla quale abbiamo anche chiesto la revoca formale dell'istanza di autorizzazione promossa da AMA circa il sito di trasferimento dei rifiuti a Ponte Malnome"

DISCARICA FUORI PROVINCIA? NON TOLLERABILE - Se Ncd attacca, il Pd stronca. Infatti arrivano direttamente dal parlamento le bordate contro l'assessore Estella Marino. Il deputato Renzo Carella: "Se con i poteri più ampi che la nascita della Città metropolitana conferisce al sindaco di Roma si pensa di scaricare le criticità della città sulla provincia, a partire dalla questione rifiuti, cominciamo proprio male. Non è tollerabile guardare fuori dai confini di Roma per realizzare le discariche in provincia". Sulla stessa lunghezza d'onda il senatore democratico Bruno Astorre: "Pensare di rendere la Città Metropolitana il ricettacolo di tutte le criticita', in particolare in materia di rifiuti, con la realizzazione di discariche fuori dai confini della Capitale, e' inaccettabile. E il deputato Pd Andrea Ferro aggiunge: "Se costituire la citta' Metropolitana significa che i problemi e le criticita' vengano riversati interamente sulla Provincia siamo fuori strada; pertanto condivido le preoccupazioni espresse da eletti e amministratori della provincia sul pericolo che la questione dei rifiuti della Capitale venga risolto trasformando la Provincia in una pattumiera".

E in Regione Patanè e Valeriani, consiglieri Pd, non sono teneri: "Riteniamo sia profondamente sbagliata l'ipotesi che la discarica comunale di servizio debba trovarsi oltre i confini del territorio di Roma. Da ex consiglieri comunali di Roma Capitale abbiamo piu' volte  contestato l'ipotesi di portare fuori dal perimetro cittadino i rifiuti del Comune perche' riteniamo che i problemi di Roma vadano risolti all'interno dei  suoi confini - concludono Valeriani e Patane' - non possiamo credere infatti che nel comune piu' esteso d'Italia, nonche' nel territorio cittadino piu' vasto  tra le capitali europee, non ci sia un'area che possa essere individuata e destinata a discarica di servizio. Senza contare che sarebbe ingiusto, e anche eccessivamente oneroso".

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