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Rifiuti, raccolta nuovamente in tilt: i cassonetti tornano ad essere stracolmi

Gli impianti di Malagrotta lavorano a ritmo ridotto. Salario e Rocca Cencia stracolmi, con i camion che faticano a scaricare. E da oggi ad Aprilia la Rida non riceve più i rifiuti

La soglia dell'emergenza rifiuti è stata varcata. Tornano quotidiane le scene di cassonetti stracolmi e di minidiscariche nei pressi dei punti di raccolta. A macchia di leopardo, in diverse zone di Roma, vengono segnalate situazioni in cui la raccolta è praticamente ferma. Per l'ennesima volta ci troviamo quindi a spiegare cosa sta succedendo e quelli che possono essere i possibili sbocchi della situazione.

camion_in_fila

IMPIANTI PIENI - Come spiegato in un articolo dello scorso 9 giugno, gli impianti di Cerroni a Malagrotta stanno ricevendo 500 tonnellate di rifiuti in meno al giorno.  Questo comporta difficoltà all'interno degli impianti di Ama Salario e di Rocca Cencia. Saturi all'inverosimile, stanno lavorando praticamente 24 ore su 24, ma non basta. I rifiuti si accumulano, i camion non riescono a scaricare e i giri di raccolta dei compattatori si rallentano. Due le immagini che plasticamente descrivono questo punto dell'emergenza: da un lato le fosse degli impianti, praticamente strapiene, e dall'altro le file dei camion.

 rifiuti_fosse_Piene

SITUAZIONE CHE SI AGGRAVA - La situazione, già difficile, da oggi andrà ad aggravarsi. L'impianto Rida Ambiente di Aprilia infatti ha deciso di fermarsi, scegliendo di non ricevere i rifiuti dei comuni pontini e della provincia di Roma. Per quanto riguarda la Capitale parliamo di un quantitativo di 1000 tonnelate a settimana. Lo stop si inserisce in un braccio di ferro con la Regione Lazio da tempo in pressing sugli impianti di Fabio Altissimi. Quest'ultimo ha deciso di aprire le porte dei suoi impianti ai tecnici regionali e di richiedere ulteriori verifiche dall'Arpa, per fugare ogni ombra. Fino a quando non arriveranno i risultati di queste analisi, secondo quanto si apprende, non riceverà altri rifiuti. Un colpo, l'ennesimo, per Ama, che si ritrova con 150 tonnellate in più da gestire. 

GLI EFFETTI - Il risultato sono i rifiuti in strada. L'impossibilità di svuotare gli impianti velocemente rallenta i compattatori. Giri meno frequenti che portano i cassonetti a riempirsi, fino a strabordare. Il compattatore passa, prende i rifiuti, svuota il cassonetto, ma lascia i sacchetti fuori. [LEGGI QUI LA SPIEGAZIONE]. Una raccolta in bilico e sempre precaria quindi, per rimediare alla quale gli effetti si ripercuotono anche sulla differenziata che risulta rallentata e quantitativamente inferiore rispetto alla normalità.

Una situazione che i cittadini, ai tempi dei social network, hanno imparato a documentare con foto e video, rilanciandole sui propri profili. Anche la nostra redazione è tempestata di segnalazioni, simili, identiche a quelle di fine aprile. A far arrabbiare di più i romani è la coincidenza con l'arrivo della Tari. "Arrivano le bollette, ma non raccolgono i rifiuti", è il refrain più in voga in questi giorni. 

LE SOLUZIONI - Un'emergenza che Ama, amministrazione comunale e regionale, hanno deciso di fronteggiare prevedendo una serie di possibili interventi sugli impianti. Scrive Mauro Evangelisti su Il Messaggero

"Pronta l'autorizzazione per il tritovagliatore di Ostia, in via dei Romagnoli. Potenzialmente potrà lavorare fino a 300 toennellate di rifiuti al giorno".

Si tratta della struttura mobile acquistata sotto l'amministrazione Marino e collocata a Rocca Cencia. La giunta Raggi ha deciso di spostarla ad Ostia. Una circostanza sempre negata ma che oggi, secondo quanto scrive Il Messaggero, sarebbe arrivata ad una fase autorizzativa. Le novità non si fermano qui. Scrive sempre Evangelisti su Il Messaggero

"Per affrontare l'estate e uscire dalla dipendenza dei rifiuti in Austria, a Roma contano molto sull'Aia per il tritovagliatore privato di Rocca Cencia che può lavorare fino a mille tonnelate di rifiuti e di quello di Guidonia".

Un impianto quest'ultimo di proprietà di Cerroni, ma ora ufficialmente in dotazione a Porcarelli, che viene visto come la soluzione più immediata anche dai lavoratori del laboratorio Lila, che sulla propria pagina facebook in maniera costante raccontano l'evoluzione dell'emergenza. 

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