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Elezioni Comunali Roma 2021

Comunali Roma 2021, Italia Viva sfida Zingaretti: "Mai con il M5s. Il Pd faccia chiarezza sul perimetro della coalizione"

A RomaToday parla il deputato Luciano Nobili. Anche tra i renziani fervono i preparativi per l'appuntamento con le urne. Che sarà insieme al Pd, a meno che i dem non scelgano i grillini

Metti una Leopolda all'amatriciana già in programma per l'autunno, trenta coordinatori territoriali freschi di nomina alla presenza del leader Matteo Renzi, otto consiglieri tra municipi e Regione già strappati in questi mesi agli avversari politici con la promessa che altri sbarcheranno prestissimo a rinforzare la squadra. Poi tavoli tematici vari ed eventuali per parlare dei problemi irrisolti della città, la voglia di lavorare a un riscatto per Roma prendendo posto in un grande polo progressista di centrosinistra ma con un diktat irremovibile tutto politico - "mai con i Cinque Stelle" - ed ecco come tra i renziani della Capitale fervono i preparativi in vista delle elezioni comunali del 2021.

"Il Partito democratico deve decidere cosa vuole fare" ripete come un mantra Luciano Nobili, deputato romano di Italia Viva, mentre a RomaToday illustra presente e futuro del partito nella Capitale. Lancia la sfida al capo politico del Pd e presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti: "Faccia chiarezza sul perimetro politico definitivo all’interno del quale si muoverà la coalizione di centrosinistra". Tradotto: dica se la strada che porta alle urne è quella di un’alleanza con il M5s, su modello nazionale, anche per il Campidoglio. In tal caso, che sia con Virginia Raggi o con chiunque altro provenga dall’universo grillino, che sia al primo turno o con un apparentamento al ballottaggio per battere il duo Salvini-Meloni, Italia Viva non ci sarà. 

"Raggi ha distrutto Roma, è la record woman dell’incapacità, e con lei tutto il M5s a Roma ha fallito - ribadisce Nobili - se l’idea è andare con i grillini, correremo da soli". Esclusa poi categoricamente, in caso di rottura con i dem, la convergenza su un eventuale candidato di centrodestra, anche nel caso si trattasse di un manager lontano dai partiti, ipotesi più volte tratteggiata da leghisti e meloniani per la corsa a Roma. "Siamo chiaramente alternativi a chi in questa città ha fatto danni gravi, vedi Alemanno".

Sì invece all’impronta civica ma in una coalizione progressista di centrosinistra, senza pentastellati. "Sono ottimista su una possibile vittoria della sinistra a queste elezioni. Serve una proposta che coinvolga l'imprenditoria, il terzo settore, l’associazionismo sano, realtà dalle quali non si può prescindere". Non mancano i modelli a cui ispirarsi che nella Capitale hanno portato alla vittoria. "Penso per dirne uno romano a Giovanni Caudo, presidente del III municipio, per quanto sulla carta distante da noi per storia politica e idee credo che il suo lavoro e quello della sua squadra sia un esempio davvero positivo". 

Su possibili candidati il deputato di Italia Viva non si sbilancia. "Ora il totonomi non serve a nulla" taglia corto. Convergerebbe su Carlo Calenda, leader di Azione, tirato fuori in più ricostruzioni giornalistiche sui papabili in campo? Con Matteo Renzi non si è lasciato bene, ma restano tratti in comune se si guarda alle idee di stampo liberale e alla frattura con il Partito democratico. Chissà che non riesca proprio a Roma l'esperimento di un polo centrista che veda uniti Italia Viva, Azione, Più Europa. "Ripeto, se ci collocheremo o no con il centrosinistra dipende dal Pd - nicchia il deputato vicino a Renzi dagli esordi - dico solo che il profilo migliore ha bisogno di due caratteristiche: una visione ampia, la capacità di fare squadra e di dare una scossa. Oltre alla passione per questa città". Un nome da Italia Viva potrebbe arrivare, sempre che le primarie, se ci saranno, non siano un affare interno al Pd. "Possiamo partecipare, ovviamente solo nel caso in cui comprendano candidati di tutte le forze della coalizione".  

Intanto il partito è all’opera per darsi un volto riconoscibile in città, strutturando la propria presenza sui territori. La scorsa settimana, insieme a Matteo Renzi, la presentazione ufficiale dei coordinatori municipali. "Sono trenta persone di grande qualità e competenza - spiega Marco Cappa, a capo del coordinamento romano - in ogni municipio sono un uomo e una donna. Stiamo lavorando alla costruzione di un'ampia squadra". 

"Stiamo promuovendo un'attività di approfondimento dei problemi endemici della città con una visione capace di portare soluzioni innovative e best practice dalle altre grandi capitali del mondo e città italiane" gli fa eco l'altra coordinatrice romana Eleonora De Santis. Tra gli assi tematici principali da tradurre in proposte, il rilancio della Capitale nella competizione globale. Attrarre investimenti pubblici e privati che facciano da volano per la Città eterna, con sullo sfondo una nuova stagione di grandi opere.

"Raggi ci ha rinunciato, penso alle Olimpiadi, raccontando una grande bugia - conclude Nobili - ha detto a inizio mandato che sarebbe stata la sindaca che avrebbe risolto il quotidiano dei romani, e invece basta guardarsi intorno per vedere le condizioni in cui versano i servizi essenziali". Sarà tra gli argomenti di dibattito in una sorta di maxi conferenza attesa a strettissimo giro. Una Leopalda in salsa romana, con esplicito richiamo all'originale fiorentina che dieci anni or sono battezzò Renzi e il renzismo.  

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