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Regionali Lazio 2018

Regionali 2018, calano le quotazioni di Gasparri: il centodestra vira su Pirozzi

Dopo giorni di stallo, lunedì dovrebbe arrivare la decisione

Lui sarebbe pronto. Carico al punto giusto anche se non lo dice in pubblico. Ma Maurizio Gasparri non è più sicuro di poter diventare il candidato alla presidenza della Regione Lazio. Perchè la trattativa in corso con gli altri partiti alleati del centrodestra, su scala nazionale, non è ancora conclusa. E soprattutto esistono seri dubbi sulla sua candidatura anche all'interno del suo stesso partito, in particolare nelle aree più moderate, liberal ed europee del movimento di Silvio Berlusconi. A quanto apprende l'agenzia Dire, dunque, la situazione nel centrodestra è di nuovo in fase di stallo. Anche se fonti ben informate fanno sapere che entro 48 ore, lunedì al massimo, uscirà il nome del candidato ufficiale. 

In realtà non ci sarebbero veti insuperabili sul nome dell'ex ministro delle Telecomunicazioni ma la situazione non riesce a sbloccarsi. Fdi, da un lato, sponsorizza l'ipotesi di candidare Fabio Rampelli, ritenuto più forte. Mentre come detto, dentro Forza Italia, nonostante la forte sponda che arriva quotidianamente dal senatore Francresco Giro, uno degli uomini forti tra gli azzurri romani, è in corso una brusca frenata sull'ex missino, anche alla luce dei recenti sondaggi secondo cui Gasparri non riuscirebbe a fare breccia nella maggioranza dei cittadini laziali. 

La partita a questo punto potrebbe riaprirsi, e si giocherebbe ancora tra Fi e Fdi. Forza Italia pretende il Lazio, dopo che Fdi ha candidato il suo Nello Musumeci in Sicilia, vincendo tra l'altro le elezioni. L'altra grande Regione dove si vota, la Lombardia, andrà alla Lega. Fino a pochi giorni fa sarebbe doveva andare al candidato Roberto Maroni in modalità 'default', in quanto presidente uscente. La Lega quindi avrebbe potuto rivendicare qualcosa nel Lazio. Ma la rinuncia di Maroni a fare il bis al Pirellone ha di fatto riconsegnato la Lombardia alla Lega come 'quota partito' che ora punta su Attilio Fontana. Ora, quindi, il Carroccio non ha più interesse a sostenere Sergio Pirozzi nel Lazio anche se il sindaco di Amatrice per ora resta in campo con le simpatie di alcuni esponenti della destra romana, a partire da Francesco Storace.

In realtà la candidatura di Pirozzi resta un problema importante per gli altri partiti del centrodestra. Archiviato troppo in fretta per il passo indietro della Lega, il sindaco di Amatrice continua a far sapere di non voler rinunciare alla candidatura, e anche senza più l'appoggio diretto di Matteo Salvini la sua presenza sulla scheda elettorale potrebbe rappresentare una zavorra per Gasparri, che si ritroverebbe un competitor alla sua destra. Non è chiaro, ad oggi, se, e a quali condizioni Pirozzi potrebbe ritirarsi. 

Tanto che secondo altre fonti in alcuni ambienti della stessa Forza Italia si starebbe pensando a puntare sullo stesso Pirozzi con un profilo più civico. A ogni modo la candidatura di Gasparri sembra ormai viaggiare su un binario morto. E' vero che Fdi potrebbe rinunciare al Lazio per piazzare uno dei suoi uomini in Friuli, Luca Ciriani o Fabio Scoccimarro. Ma solo se nel Lazio si riuscisse a trovare un candidato unitario e forte entro pochi giorni, visto che ormai manca solo un mese e mezzo al voto del 4 marzo. Tutto lascia pensare che alla fine il candidato nel Lazio sarà un uomo targato Forza Italia. Qualcuno in grado di mettere d'accordo tutte le anime del partito e con un profilo moderato, diverso da quello di Pirozzi. Nell'eventualità che il sindaco di Amatrice restasse in campo. 

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